27) È mio fratello

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«No!»
«Niall.» Alexia lo afferrò per il braccio, cercando di calmarlo e di potergli parlare con un po' di buonsenso.
«Digli che può andarsene a fanculo. Non me ne frega nulla. Non voglio parlare con lui.» ecco, qui di buonsenso non ce ne stava minimamente. Niall stava al centro del bagno enorme di quella suite e aveva addosso soltanto i boxer, perché si era appena spogliato per poter entrare nella doccia.
Aveva gli occhi spalancati e iniettati di sangue per la stanchezza. Cavoli, mezz'ora prima voleva solo dormire e adesso sapeva perfettamente che quella notte non lo avrebbe fatto per nulla. Il suo passato non poteva rispuntare così senza preavviso, quando piaceva e pareva a loro. Per Niall non sarebbero dovuti rispuntare affatto. Era un capitolo chiuso per il pilota. Dopo che si era reso conto di avere Greg davanti, infatti, la reazione istantanea di Niall era stata quella di entrare in macchina senza dire una parola in più oltre al nome dell'altro.
«Aspetta.» era stato Greg a fermare Alexia, prima che salisse nella vettura. «Sei la sua ragazza, vero? Posso sapere almeno qual è il vostro hotel?»
Niall a quel punto aveva allungato il braccio fuori dall'auto e l'aveva afferrata per il polso. «Diglielo e giuro che ti mollo.» aveva sibilato il pilota tra i denti. E Alexia aveva sospirato. Non aveva risposto alla domanda e aveva seguito Niall, sedendosi accanto a lui. Lo sportello si era chiuso dietro di loro e Niall aveva portato le mani tra i capelli, tirandoseli con forza. «Merda... merda. Merda!» aveva iniziato a ripetere. «E che diavolo vuole adesso da me?» sembrava essere andato totalmente nel panico.
«Hey, hey. Niall, piccolo...» Alexia gli aveva messo una mano dietro al collo, accarezzandolo dolcemente e cercando di tranquillizzarlo. «Che succede? Chi era quell'uomo?»
Niall stava ormai piagnucolando e Alexia era alquanto confusa. «Ni, amore, potresti cercare di calmarti e rispondermi?»
Il pilota aveva alzato la testa e aveva incrociato gli occhi con quelli verdi della ragazza. «È mio fratello.» aveva annunciato con gli occhi spalancati.
E Alexia era rimasta maggiormente di stucco. Okay, quello non se lo sarebbe aspettato. Erano stati in silenzio per tutto il tragitto, poi Niall era andato a chiudersi in camera. Greg li aveva comunque seguiti fino a lì e aveva dovuto affrontare un Harry incazzato nella hall, mentre Alexia aveva seguito il pilota.
«Perché non vuoi parlare con lui?» chiese dolcemente, attirandolo più vicino a sé dentro a quel bagno troppo grande. La pelle di Niall era ghiacciata e lei lo circondò con le braccia, passandogli le mani calde sul corpo e cercando di scaldarlo. Niall aveva i brividi. Perché stava sudando freddo. Quell'apparizione l'aveva turbato alquanto.
Il ragazzo poggiò la fronte sulla spalla della rossa. «Lui... non dovrebbe essere qui.»
«In effetti la Malesia non è un posto usuale per incontrarsi, ma...» Niall la interruppe con un sospiro esasperato: «Non è questo che intendevo, Alexia.» Il pilota non usava il suo nome intero da secoli ormai e lei fece sparire il sorriso. Aveva solo cercato di sdrammatizzare, ma evidentemente non aveva funzionato.
«Lui non dovrebbe far parte della mia vita. Non più.» sussurrò con gli occhi chiusi, affondando il viso nel collo della ragazza.
«Ma lui è tuo fratello. Sangue del tuo sangue.» non riusciva proprio a capire come Niall potesse pensare una cosa di quel tipo. Per lei che aveva due fratelli minori era inconcepibile.
«Non si è comportato da tale quando doveva.» ribatté con la voce gelida, allontanandosi finalmente da lei. Si sbarazzò anche dei boxer e aprì l'acqua della doccia, prima di infilarsi dentro.
Alexia sospirò e incrociò le braccia al petto, guardando dal vetro il suo ragazzo che poggiava le mani sul muro bianco davanti a sé e piegava la testa verso il basso sotto al getto dell'acqua. Nel momento in cui le sue spalle avevano iniziato a tremare, Alexia aveva deciso di spogliarsi e raggiungerlo all'interno. Quando si rese conto che l'acqua era gelata, squittì e si sporse in avanti verso il pomello. «Amore, sei impazzito?» chiese, facendo arrivare l'acqua calda. In effetti doveva capirlo dal fatto che neanche un minimo di vapore si fosse formato, ma non credeva che Niall avesse messo proprio l'acqua fredda. Magari tiepida. Niall non stava piangendo, per fortuna. Non ancora. Stava solamente tremando. Alexia lo abbracciò da dietro, lasciandogli baci umidi sulla schiena e alla base del collo. «Ti prego, parla con me.» lo supplicò. Dire che quella situazione non le piaceva, era dire poco. E Niall la stava facendo preoccupare da morire.
Niall si rigirò tra le sue braccia e la guardò negli occhi. «Fai l'amore con me, per favore.» la pregò a sua volta.
E Alexia gli passò una mano sulla guancia, accarezzandolo dolcemente e gli fece un piccolo sorriso prima di sporgersi in avanti e baciarlo. Niall ricambiò immediatamente, trasformandolo in un bacio bisognoso, pieno di sentimento. Da quella loro volta nella doccia, Alexia poté capire perfettamente tutto quello che Niall stava provando. E voleva fare qualcosa per aiutarlo. Ma momentaneamente, più che dargli amore e stargli accanto, proprio non poteva fare. 

Ad Alta Velocità ||Niall Horan||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora