23) Finale

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«Ho sempre voluto vedere l'Italia. È una terra che mi ispira parecchio. Beh, non che a Monza credo ci sia nulla di davvero interessante, ma andremo a Roma dopo la gara, giusto?» Alexia parlava con Liam mentre aspettavano che Niall e Cheryl scendessero. La ragazza aveva iniziato a parlare così a caso senza fermarsi, più per noia che per altro e il ragazzo faticava quasi a starle dietro.
Alla fine, Liam venne salvato da i due che erano appena apparsi nella hall. «Oh, ecco le donne.» disse, prendendo in giro il pilota, dal quale ricevette un medio alzato.
«In effetti, ci hai messo pure più di me.» Cheryl diede man forte al suo compagno.
Niall li ignorò, avvicinandosi ad Alexia, che lo stava guardando, ma non negli occhi. Niall non capiva perché avesse quell'espressione di disgusto sul viso. «E questo che cos'è?» chiese lei alla fine, allungando la mano verso la testa del pilota e togliendogli la coppola che aveva in testa.
«Hey! Ridammelo!» protestò l'altro, mentre Alexia nascondeva quell'orribile cappello dietro la schiena.
«E no, caro mio. Io accetto e anche apprezzo tutti i tuoi cappelli con la visiera. Ma questo da vecchio pastore, no! Capisco che siamo in Italia e stai cercando di ambientarti, ma no! Sequestrato.» e se lo ficcò in borsa.
Niall fece un broncio gigante. «Invece quello che hai in testa tu è il mio cappello?» borbottò alla fine. E sì, lo era eccome. Alexia glielo aveva rubato, decretando che le stava decisamente bene. Aveva anche addosso gli occhiali da sole dall'altro, se doveva dirla tutta.
«Sì, tieni. Mettiti questo, piuttosto.» e se lo tolse per porgerlo al ragazzo.
«No, indossalo tu. Sta meglio a te che a me.»
Alexia sorrise. «Mi rende sexy.»
«E quelli sono anche i miei occhiali da sole. Pensi non me ne sia accorto? Adesso non chiedi neanche più il permesso, piccola?»
«Ciò che è mio è tuo e ciò che è tuo è mio.» rispose Alexia, prima di sporgersi verso l'orecchio del biondo. «E poi lo so che ti eccita vedermi con addosso le tue cose.»
Niall cercò di non gemere con tutte le sue forze, mentre il respiro di Alexia gli faceva il solletico.
«Ragazzi, possiamo andare?» si intromise Liam, che aveva appena finito di discutere di qualcosa con Cheryl.
«Sì, sì. Andiamo.» disse Alexia, dopo aver lasciato un bacio sul collo di Niall ed essersi allontanata da lui.
«Amore, mi tieni questi? Non ho le tasche. Grazie.» disse Niall, porgendole il portafoglio e il cellulare.
Alexia annuì. Mise il portafoglio dentro la borsa e il cellulare di Niall nella tasca posteriore dei jeans. Poi intrecciò le dita con quelle del pilota e seguirono gli altri due così che potessero farsi un giro per la città.
Liam e Niall erano entrati in un negozio di sport, lasciando le ragazze all'esterno, quando il telefono del pilota aveva preso a vibrare. Lo tirò fuori. Non era una chiamata anche se avrebbe potuto sembrarlo, visto quanto fosse insistente.
Alexia fissò il telefono indecisa e Cheryl la guardò stranita. «Dici che dovrei vedere chi è?» chiese la rossa alla sua amica.
«Se a Niall non da fastidio che frughi nel suo telefono, perché no?»
«Non abbiamo ancora fatto questo tipo di discorso, ma magari è un'emergenza.»
Cheryl scrollò le spalle e Alexia venne vinta ovviamente dalla curiosità. Sbloccò lo schermo inserendo il codice (quello almeno lo sapeva) e guardò chi fosse senza aprire effettivamente i messaggi. Era suo fratello. «È Elaja. A nessuno dei due dispiacerà se leggo, alla fine.» così li aprì.
Quando Niall uscì dal negozio con Liam, entrambi delusi dal fatto che fossero a mani vuote, vide subito Alexia che guardava qualcosa sul suo cellulare. La raggiunse e le passò le braccia intorno al collo da dietro. «Che stai facendo?»
«È mio fratello.»
«Ah sì?» Niall cercò di non sbiancare. La voce di Alexia non sembrava arrabbiata, per lo meno.
«Adesso vi sentite così spesso? Insomma, ha mandato un paio di messaggi di seguito. Non è che sta diventando assillante per te? Se vuoi gli dico di non disturbarti troppo.»
Niall non emise un sospiro di sollievo solo per non risultare sospetto. Evidentemente Elaja non aveva scritto nulla di che.
«No, sta tranquilla, amore. Mi piace messaggiare con lui, non mi disturba. Sta diventando quasi il fratello minore che non ho mai avuto.»
Alexia si girò tra le braccia di Niall e gli sorrise dolcemente. Sentirgli dire quelle parole l'avevano fatta gioire internamente. Era carino che Niall ed Elaja stessero sviluppando quella complicità. Anche se sarebbe potuta essere un'arma a doppio taglio qualora loro due si fossero lasciati. Non che Alexia ci stesse minimamente pensando.
«Ho guardato sul tuo cellulare senza il permesso. È un problema?»
Niall sorrise. Era un problema solo se avesse frugato nella chat con suo fratello. «No, amore. Ciò che è mio, è anche tuo.» ripeté ciò che lei aveva detto in hotel. «Che dice tuo fratello?» disse alla fine, troppo curioso di sapere.
«Ni? Chi è Amelia?»
Gli occhi di Niall si spalancarono e la saliva gli si asciugò in bocca.
«A-amelia? Ehm... io...» Niall aveva iniziato a balbettare in preda al panico e la rossa aveva aggrottato le sopracciglia.
«Che mi state nascondendo voi due?» chiese con gli occhi che si assottigliarono all'improvviso, come colta dalla consapevolezza. «Ha scritto che con Amelia è stato un successo oggi. E che domani ci sarà l'appuntamento decisivo.»
E a Niall venne un'idea. Doveva ringraziare Elaja per non essere stato esplicito. «Lui non voleva che te lo dicessi.»
«Perché no?» iniziava ad infastidirsi.
«Perché... perché è la sua ragazza.»
«Oh.»
«Non dirgli che te l'ho detto, però.»
«Mio fratello ha la ragazza e non mi ha detto niente?»
«Ha quattordici anni. È normale.»
«E perché a te lo ha detto?» disse Alexia con la voce più alta di almeno un'ottava.
«Perché sono un uomo?»
«Oh dio.» sussurrò lei, allontanandosi dal ragazzo e premendogli contro il petto il telefono, che Niall afferrò con una mano. «Mio fratello mi ha rimpiazzata con te!» girò sui tacchi e cominciò ad andare via.
Niall era rimasto a bocca aperta. «Amore, aspetta.» la richiamò, ma lei non si voltò neanche. «Merda!»

Ad Alta Velocità ||Niall Horan||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora