37) Crollo

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Se Alexia credeva davvero che Niall si stesse riprendendo del tutto, tornando alla sua normalità, nonostante il cerotto ancora sulla fronte e il braccio bendato, beh... si sbagliava davvero di grosso. E se ne rese effettivamente conto il giorno del Gran Premio del Brasile, quando era tornata a casa da un incontro con Cheryl e aveva trovato Niall seduto sul divano completamente a pezzi, in lacrime, scosso da singhiozzi dolorosi.
«Merda.» aveva lasciato tutto ciò che aveva in mano ed era corsa da Niall, accosciandosi davanti a lui. «Hey, hey. Niall. Amore, cosa c'è?»
Il pilota si pressava la mano contro l'occhio sinistro con troppa forza. «Niall, hey!» Alexia stava iniziando ad andare nel panico. Non riusciva a capire quale fosse effettivamente il problema.
«Brucia.» riuscì a distinguere alla fine, tra le lacrime e i lamenti del ragazzo.
Alexia lo afferrò per il polso, cercando di allontanargli la mano dal viso, ma Niall opponeva resistenza. «Cosa brucia, piccolo? L'occhio?»
«No.»
«Niall, hey. Calmati. Se non mi dici cosa c'è che non va, non posso aiutarti.» Alexia aveva un groppo in gola davvero fastidioso. Sentire e vedere Niall piangere era una cosa che non riusciva davvero a sopportare.
«Il braccio.» rispose con voce tremante. Era il destro, quello bendato a causa della bruciatura e Niall lo teneva contro lo stomaco.
«D'accordo, fammi vedere.» Cercò di essere delicata e gli prese il braccio. Cambiavano la benda e si prendevano cura della bruciatura ogni sera, quindi quel giorno non l'avevano ancora controllata. Ma quella bruciatura stava ormai guarendo e Alexia non capiva quale potesse essere adesso il problema. Niall sembrava davvero nel dolore.
Gli tolse la benda e osservò la ferita. Era esattamente come il giorno prima, nessun gonfiore o rossore in più, nulla di strano.
«Mi fa male.» Niall stava continuando a singhiozzare. Il rombo delle auto che partivano in televisione, fece portare la mano di Niall all'orecchio. Piagnucolò ancora di più. Alexia si voltò verso il televisore e si rese conto che era appena iniziato il Gran Premio. 
E fu allora che tutto tornò. Niall non stava piangendo per la bruciatura in sé. «Cristo.» sussurrò appena la ragazza. «Amore, resta qui un secondo. Torno all'istante. Non ti muovere.» Alexia si alzò in piedi e prese il telecomando per mettere il muto. Strano, ma vero, il pianto di Niall divenne meno rumoroso e i singhiozzi meno ricorrenti. Si affrettò ad andare in cucina e prese del ghiaccio dal freezer, poi tornò dal suo pilota. Si sedette accanto a lui e gli poggiò il ghiaccio sulla bruciatura, appena appena, per non dargli troppo fastidio.
«Ho mal di testa.»
Ovviamente. Alexia non aveva la minima intenzione di fargli prendere un'aspirina. Prendeva già abbastanza medicinali in quel periodo e in quel momento Niall non ne aveva minimamente bisogno. Allungò la mano libera e gliela passò tra i capelli, decisamente umidi. Stava pure sudando. Iniziò ad accarezzargli la testa. «Ssh, ssh, piccolo. Va tutto bene.»
«No. No, invece!» Niall quasi urlò. «Io non mi sento bene!»
Mentalmente? No, affatto. E il problema principale era proprio quello.
«Vuoi che ti porti in ospedale?» chiese Alexia, cercando di farlo reagire.
Niall smise improvvisamente di piangere, un ultimo singhiozzo strozzato che gli usciva dalle labbra. Scosse la testa, terrorizzato. Non sarebbe voluto tornare lì dentro per nulla al mondo.
Alexia si sbarazzò del ghiaccio e rimise la benda al suo posto.
Niall la stava fissando in silenzio adesso. Emetteva dei respiri tremanti, ma per lo meno aveva smesso di piangere. Alexia gli asciugò le guance bagnate con le dita. «Hey, amore mio. Cucciolo, va tutto bene.» il suo tono di voce era esattamente lo stesso che avrebbe usato con un bimbo, che era caduto senza farsi nulla, ma che non riusciva a smettere di piangere per la paura.
«Non lo so...»
«Non sai cosa, tesoro?»
«Non voglio.»
Alexia sospirò. Non riusciva a capire i pensieri di Niall o a collegare quei discorsi sconnessi.
La ragazza si distese sul divano e gli fece segno di raggiungerla. Niall si sistemò tra le sua braccia, affondando il viso nell'incavo del suo collo e lasciandosi coccolare. Stava iniziando a sentirsi meglio quando Alexia aveva guardato il televisore ancora impostato sul muto e aveva chiesto, nel modo più sbagliato possibile: «Vuoi guardare il Gran Premio?»
Niall scoppiò di nuovo a piangere solo a sentire quelle parole.
«Oh, babe.» iniziò ad accarezzargli la schiena con la mano in modo confortante. Con l'altro braccio si allungò per prendere il telecomando e spegnere il televisore. «Direi di no.» borbottò. Almeno aveva avuto la conferma su quale fosse il reale problema. Dopo due settimane, Niall si era effettivamente spezzato, rotto.
Era un bene che ad Elaja fosse venuta la febbre e che avevano dovuto annullare il loro appuntamento davanti al televisore per guardare la gara. Chissà cosa sarebbe successo in quel caso. Alexia non voleva neanche saperlo.
Continuò a coccolare il pilota in silenzio e ben presto le si addormentò addosso. Sapeva che in quella posizione le si sarebbero addormentati perfino gli arti sotto al peso di Niall, ma non aveva la minima intenzione di spostarsi o di alzarsi da lì. Così, come unica possibilità, anche lei provò a fare un pisolino, esattamente come il ragazzo.

Ad Alta Velocità ||Niall Horan||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora