Niall bussò sul legno della porta della camera accanto alla sua, guardandosi intorno e sperando che nessuno uscisse in corridoio.
«Niall?» Alexia, che aveva appena aperto la porta, lo guardò divertito. «Ma a te non piacciono i vestiti?» chiese poi, fissando il petto nudo del pilota. Aveva dei pantaloncini come unico indumento e i piedi nudi.
«Ho sempre caldo... ma adesso sto cominciando a sentire freddo, quindi posso entrare?» fremette, guardandosi di nuovo intorno.
«Hai paura che qualcuno ti veda così per caso?»
«Ax, per favore, posso entrare?» la supplicò, parlando tra i denti.
«Perché dovrei lasciarti entrare, scusa?»
Niall voltò la testa verso di lei e la fulminò con lo sguardo.
«Sto aspettando.» lo cantilenò la ragazza, portandosi una mano sul fianco.
Niall seguì quella mano con gli occhi e si morse il labbro per un secondo, maledicendosi per essersi scordato del fastidio che ancora provava dopo quella mattina. Alexia indossava solo una maglia lunga e per peggiorare la situazione, si trattava proprio della sua maglia. Non le chiese neanche quando gliela avesse "rubata". Era strano, credeva di avercela in valigia, l'aveva vista pure da poco.
«Perché voglio dormire con te.»
Il sorriso di Alexia sparì all'istante dopo quella risposta. Aprì maggiormente la porta e gli lasciò lo spazio per passare.
Niall ghignò soddisfatto. «Grazie, piccola.»
«Non chiamarmi piccola, Niall.» disse in tono lamentoso, tornando a gettarsi di peso sul letto. Con la faccia seppellita nel cuscino, la maglia di Alexia si era sollevata, mostrando a Niall il suo sedere. Riuscire a staccare gli occhi da quel pizzo nero fu la cosa più difficile che avesse mai fatto in vita sua.
«Perché no, Ax? È carino quando ti chiamo "piccola".»
«Perché mi chiami Ax?» chiese, volgendo di nuovo la testa verso di lui.
Niall sbuffò divertito e si avvicinò a lei. Voleva baciarla o toccarla, ma rimase immobile ai piedi del letto.
«Perché suona bene.»
«Solo mia madre mi chiamava così.»
«Non lo fa più?»
«È morta quando avevo quattordici anni.»
Il viso di Niall si incupì. «Mi dispiace, non lo sapevo. Quindi ti dà fastidio se uso quel soprannome?»
Alexia sorrise dolcemente. «No, non ti preoccupare. Allora, hai intenzione di prendere posto accanto a me o vuoi stare ancora in piedi? Non hai detto che volevi dormire qui?»
Si sistemò sotto le coperte, poi sollevò una parte per invitarlo lì con lei. Niall sorrise e prese posto accanto alla ragazza, che subito gli passò le braccia intorno, abbracciandolo stretto e affondando il viso nel suo collo. Inspirò il suo profumo e Niall ridacchiò.
«Stai bene?» le chiese, accarezzandole la schiena.
«Sto alla grande.» mugugnò, solleticandogli il collo con il respiro.
«Non credevo possibile che potesse accadere tutto questo.»
«Non dirlo a me. Ma tu mi volevi già da quando ti ho fatto battere la testa su Jane il primo giorno alla Syco.»
Niall fece un verso contrariato. «Non lo ammetterò mai.» beh era vero, ma all'epoca era solo attrazione fisica - data la bellezza oggettiva della rossa - mista a curiosità. E il suo cervello stronzo all'epoca aveva anche pensato che si sarebbe potuto divertire con lei. Giochetti di autodifesa che a quanto pare non erano molto efficaci, visto come si era ridotto.
«Ovviamente.»
A quel punto calò il silenzio per qualche minuto. Niall si era perso nei suoi pensieri, analizzando quei mesi in cui erano stati in viaggio.
«Credo che quella botta in testa sia stata la causa di tutto. Mi ha fatto innamorare di te.» sussurrò a voce davvero bassa, ma nel silenzio della camera era rimbombato forte e chiaro.
Ma Alexia non rispose. E solo allora Niall si rese conto di come la presa su di lui si era ammorbidita e il respiro di lei fosse diventato più calmo e regolare. Si era addormentata.
Niall sorrise divertito e le baciò i capelli. «Buonanotte, piccola.» sussurrò, prima di chiudere gli occhi e anche lui mettersi a dormire.Quando Niall si era svegliato, il letto era completamente vuoto. «Alexia?» L'ansia lo investì di colpo, dato che la camera era praticamente buia. Cavolo, avrebbe dovuto pensare a quel particolare prima di addormentarsi. Si alzò in fretta e andò alla finestra per aprirla. Tirò un sospiro di sollievo quando la luce filtrò all'interno. Era giorno e la camera di Alexia era completamente vuota, visto che anche il bagno era deserto. Dov'era finita? Guardò l'orologio sul comodino. Erano le undici passate. Uscì da lì solo per poter tornare nella sua camera e potersi rendere presentabile, prima di andare alla ricerca della ragazza. La trovò nella hall, sui divanetti, con il computer sistemato sul tavolino davanti a sé.
Solo quando Niall si fermò accanto a lei, si rese conto della sua presenza. «Oh, buongiorno, dormiglione.»
Niall fece un sorrisino, prima di sistemarsi con lei sul divano. Precisamente dietro di lei, visto che c'era spazio, dato che era seduta in punta e sporta in avanti verso il portatile. Alexia si ritrovò quindi tra le gambe aperte del pilota.
«Buongiorno.» ricambiò finalmente, passando le braccia intorno alla sua vita. «Sei sparita.»
Alexia voltò la testa per poterlo guardare in faccia. «Hai il sonno più pesante di un orso in letargo.» disse, accarezzandogli la guancia con la mano.
Niall ridacchiò, nonostante stesse pensando che quello era stato un cambiamento degli ultimi anni visto che quando era ragazzo sobbalzava la notte ad ogni minimo rumore.
«E quindi mi hai lasciato lì e te ne sei andata?» chiese poi, facendo un piccolo broncio.
«Non volevo svegliarti. Eri così carino e tranquillo mentre dormivi.» si giustificò, lasciandogli un bacio leggero e casto sulle labbra.
In quel momento gli altri componenti del loro team apparvero dagli ascensori e si lasciarono cadere sui divanetti di fronte a loro.
«È così strano vederli come una coppietta.» borbottò Louis osservandoli, mentre Harry gli rifilava una piccola gomitata tra le costole.
«Buongiorno, eh.» salutò il pilota, prima di tornare a prestare attenzione alla rossa: «Che hai fatto mentre dormivo?»
«Ho chiarito con Zayn.»
«Hai visto Zayn?» le chiese con gli occhi spalancati.
«Sì, e gli ha detto che si farà sia te che lui contemporaneamente.» si intromise Cheryl, ricevendo quella volta una leggera gomitata da Liam.
Niall dal canto suo le alzò il medio. Alexia sbuffò e afferrò la mano alzata di Niall, facendogli anche scrocchiare un dito mentre gliela abbassava.
Il pilota mugugnò qualcosa di incomprensibile.
«Non l'ho incontrato. Ho chiuso con lui per messaggi.»
Niall pensò subito che era un modo squallido per far finire una relazione o qualunque cosa loro due avessero iniziato.
E Alexia glielo lesse in faccia. «Non guardarmi così. Pensa a che cosa sarebbe successo se lo avessi incontrato.»
Niall rabbrividì pensando che Zayn avrebbe sicuramente cercato di dissuaderla, o si sarebbe potuto infuriare, o ancora peggio avrebbe potuto baciarla. «Hai ragione. Hai fatto bene, ci parlerò io con Malik domenica.»
Alexia sollevò gli occhi al cielo, prima di spingersi indietro con la schiena sul petto del pilota.
«Allora, siete pronti per tornare a casa la prossima settimana?» chiese Louis, che forse era il più eccitato di tutti. Finalmente, infatti, ci sarebbe stato il Gran Premio britannico.
Alexia squittì. «Sì, non vedo l'ora di tornare a casa dalla mia famiglia. Mi mancano.»
Niall sorrise mentre Harry commentava con: «Che carina!»
«Beh in realtà sono ancora focalizzato su questo Gran Premio che devo ancora affrontare.» disse Niall alla fine, rovinando l'entusiasmo generale.
«Quanto sei palloso.» aveva borbottato Louis.
L'unico che era stato dalla sua parte, era Liam: «Io sono d'accordo con Niall. Ogni gara è importante.»
Solo per ricevere ulteriori proteste, in particolare dalle ragazze.
«Non lamentarti, Ax. Dopo la bravata del tuo amico, ho bisogno di riconquistare punti.»
«Ah si? E come farai?» gli chiese, guardandolo divertito.
«Arrivando primo, mi sembra ovvio.» rispose Niall.
Alexia si mise a ridere e sbuffò. «Sei solo uno spaccone.»
«Ma ti piaccio.»
«Uhm, forse.»
«Solo forse, eh?» Niall fece scontrare le loro labbra, approfondendo il bacio quasi subito. Sentire la lingua della ragazza contro la propria era qualcosa che gli faceva scordare all'istante di chi avessero intorno. Era stato stupido a perdere tutto quel tempo, per riuscire ad averla. E per di più era una sensazione fantastica quella che provava pensando che adesso Alexia era sua. O almeno, erano solo all'inizio ma lo stava diventando.
«Bleah, ragazzi. Fate venire il voltastomaco.» commentò Louis, alzandosi in piedi. «Io vado a farmi un giro. Ci vediamo.»
Tutti gli altri lo seguirono e i due rimasero da soli. «Li abbiamo fatti scappare?» chiese Alexia divertita.
Per tutta risposta, Niall scoppiò a ridere. «Dai, andiamo a farci un giro pure noi. Ho una fame da lupi.»
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Ad Alta Velocità ||Niall Horan||
FanficAlexia Valery lavora come modella dall'età di sedici anni. È abituata a quella vita da riflettori, nonostante dietro il suo lavoro si nasconda una vita privata molto tranquilla, dove il centro del suo mondo resta la famiglia: suo fratello, sua sorel...