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Passarono altri quattro giorni, e tra Taehyung e Jungkook le cose sembravano andare alla grande.

Restava soltanto un altro giorno, uno solo, e Taehyung credeva di essere stato in grado di convincere il minore, ma non sapeva.

Lui non sapeva che Jungkook gli aveva dato soltanto una settimana visto che quella dopo sarebbe dovuto andare via.

Lui non sapeva nulla, e Jungkook non sapeva come dirglielo.

Anche quel giorno, come i sei precedenti, il maggiore andò a prendere l'altro a casa per portarlo a scuola.

Già, appena lo vide salire in macchina, capì che era strano.

«Piccolo, tutto bene?» gli domandò, infatti, subito dopo aver visto il minore allacciarsi la cintura.

«Mh? Sì...va tutto bene, Tae.
Stasera possiamo stare un po' da soli?»

Il maggiore non ne capì il motivo, ma subito acconsentì, perché una sera con il suo piccolo Kookie non l'avrebbe mai rifiutata.

«Certo, ti vengo a prendere alle sette, stai un po' da me, va bene?»

«Sì, è perfetto.
Allora ci vediamo dopo» e detto questo scese dall'auto, che ormai giaceva ferma vicino il marciapiede di fronte la scuola.

«Ciao...» sussurrò, il più grande, ormai al posto vuoto accanto al proprio.

Sperava di capire cosa sarebbe successo, e perché Jungkook avesse espresso quel piccolo desiderio, ma era sicuro che centrasse con loro.

Con quel noi che si stava venendo a creare.

Per questo restò in ansia tutto il giorno, per questo non diede molta retta ad Irene quando, di pomeriggio, uscirono insieme.

E lei capì.
Capì che c'era qualcosa di diverso, qualcosa che non andava.

«Oppa?» mormorò, infatti, mentre camminavano mano nella mano in un lungo viale contornato da alberi di ciliegio in fiore.

«Mh? Che c'è?» rispose lui, con l'espressione di uno che sembra appena caduto dalle nuvole.

«Qualcosa non va? Mi sembri strano...» e subito dopo abbassò lo sguardo, fissandosi le scarpe.

A Taehyung si strinse un po' il cuore a quella vista.

Amava Irene, almeno, l'aveva amata per tanto tempo, era ovvio che non fosse insensibile a certe cose.

«No, va tutto benissimo amore. Sta tranquilla. Vuoi andare da qualche parte? Oggi possiamo fare tutto quello che vuoi» disse con tono dolce, per tranquillizzarla.

Lei subito saltellò felice, stringendo la mano libera sul braccio del maggiore prima di lasciargli un bacio sulla guancia.

«Sì! Andiamo a comprare qualcosa, così stasera vengo da te e ti cucino qualcosa!»

Era parecchio entusiasta, e Taehyung quasi si lasciò trasportare da quell'entusiasmo, ma poi il pensiero andò a Jungkook.

Quella sera doveva stare con lui.

Si bloccò sui suoi stessi passi, pensando che no, non poteva tenere sia Irene che Jungkook a casa con lui.

«Aish...» iniziò con fare drammatico «No, no amore. Stasera ho impegni. Mi vedo con Jin hyung, dobbiamo studiare...L'avevo completamente dimenticato... »

Irene mise subito un piccolo broncio, ma dopo qualche istante annuì, alzando le spalle.

«Va bene...allora accompagnami a casa che sono quasi le sette»

Le sette? Taehyung sgranò gli occhi, ricordandosi soltanto in quel momento che aveva dato l'appuntamento a Jungkook proprio per quell'ora.

«Ah! Andiamo! Jin hyung mi aspetta alle sette!» esclamò iniziando a correre verso l'auto.

Irene rise ed iniziò a correre dietro il suo ragazzo, urlando divertita «Non puoi fare arrabbiare Jin! Idiota!».

E risero ancora, insieme, mentre raggiungevano l'auto.

Ma come avrebbe fatto Taehyung a lasciare Irene e prendere Jungkook senza sembrare sospetto?

Non ne aveva idea.

Ma decise di non pensarci troppo mentre apriva l'auto e saliva, seguito a ruota da Irene.

Rapidamente si allacciarono le cinture, e poi Taehyung mise in moto, uscendo abilmente dal parcheggio soltanto per raggiungere il prima possibile la casa della sua ragazza e quella del suo...amante.

Si poteva definire così, no?

Deglutì rumorosamente una volta che fu giunto nei pressi della casa, adocchiando subito Jungkook nel giardino con il cellulare tra le mani.

Non chiamarmi. Non chiamarmi. Non chiamarmi.

Riusciva a pensare solamente questo, in quel momento.
E subito dopo sentì il suo cellulare notificargli un messaggio.

«Uh?» Irene si allungò subito per prenderlo, ma lui fu più veloce.

«Sarà sicuramente Jin hyung. È meglio se vai» disse accostandosi proprio davanti Jungkook.

Irene annuì, un po' sospettosa, e poi si avvicinò a Taehyung per baciarlo.
Ma lui sentiva lo sguardo del più piccolo, per questo voltò il capo, lasciandosi baciare solamente sulla guancia.

E dopo quello Irene lo guardò un'ultima volta prima di scendere.

«Yah, Kookie, dove stai andando?» disse lei, una volta accortasi della presenza del fratellino.

«Io...uhm» mormorò il più piccolo, abbassando lo sguardo «...da Jimin...».

Irene sorrise e si voltò a guardare Taehyung.

«Amore, Jimin non è il ragazzo di Jin? Non puoi accompagnarlo? Si sta facendo buio, ed è piccolino, non voglio che incontri brutta gente...»

Taehyung quasi si soffocò con la sua stessa saliva.

Com'era possibile che lei avesse risolto tutto?
E soprattutto, senza farlo sembrare strano?

Vide Jungkook osservarlo con occhi sgranati da dietro le spalle della sorella, ma lui subito annuì, sorridendo.

«Certo, nessun problema.
Sali, Jungkook»

Ed Irene sorrise, voltandosi ad abbracciare il fratellino.

«Vai, non ti mangia mica»

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AHAHAHAHA, CERTO. NON TI MANGIA. (😏😏😏)
VI DO IL PERMESSO DI IMMAGINARE COSA ACCADRÀ NEL PROSSIMO CAPITOLO. (Come se non fosse ovvio-- ↑↓↑↓)

Too bad, but it's too sweet || VKook (Ita) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora