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Jungkook corse immediatamente al piano di sotto dopo essere uscito fuori dalla camera, raggiungendo così Taehyung che si era comodamente messo a sedere sul divano.

«Oddio, sei impazzito?!» mormorò sconvolto il più piccolo, passandosi le mani tra i capelli prima di andare ad afferrare il maggiore, con tutta l'intenzione di buttarlo letteralmente fuori.

«Picco--mhh!» iniziò il maggiore con tono entusiasta, finendo però subito zittito dalla mano di un Jungkook terrorizzato.

Si lasciò quindi portare fuori senza opporsi, continuando poi a seguire il minore fino alla stradina dietro casa.

«Jungkook, ma che ti prende?!» esclamò irritato non appena furono fermi.

Il più piccolo continuò a guardarsi intorno, volendosi assicurare di non essere visto da nessuno.
Subito dopo tornò a guardare il maggiore, scuotendolo lievemente dalle spalle.

«A me? Cosa prende a me?! Che ti dice il cervello?! Apre mia sorella e tu le chiedi di me e ti siedi tranquillo sul divano?! Ma cosa diavolo ti passa per la testa?!» quasi urlò, con il viso lievemente arrossato per la rabbia.

Taehyung lo lasciò sfogare, fiondandosi poi a baciarlo una volta che quel fiume di parole fu interrotto.

Il più piccolo sgranò gli occhi a quel gesto improvviso dell'altro, non riuscendo però a fare a meno di spingerlo ancora una volta nonostante apprezzasse quel bacio in quel momento.

«Taehyung! Non puoi fare così, non fino a quando Irene è all'oscuro di tutto!» esclamò, ancora arrabbiato.

Taehyung ringhiò infastidito, spingendo a sua volta il più piccolo fino a lasciarlo con la schiena contro il muro di quella piccola stradina prima di attaccare nuovamente le sue labbra, adesso con più foga rispetto a poco prima.

E Jungkook non poté fare a meno di arrendersi al volere dell'altro, iniziando anche a ricambiare quel bacio con un filo d'improvvisa eccitazione.

Sapeva di non potersi lasciare andare lì, per strada, eppure non aveva osato fermare le mani del più grande quando avevano oltrepassato la sua maglietta.

E le sentì perfettamente mentre, con una lentezza straziante, accarezzavano il suo torace e, successivamente, la sua schiena.

«M-mh...Tae...» ansimò contro le labbra del più grande «...fermo, fermo. Siamo per strada, non è il caso...» concluse, facendo sorridere l'altro in modo quasi divertito.

«Yah, Jungkook-ah, cosa c'è, sei timido?» sussurrò a bassa voce, facendo tremare letteralmente il più piccolo tra le sue braccia.

«Non fare l'idiota, sai che non lo sono affatto. Solamente non è il caso, siamo vicino casa mia, potrebbe vederci anche Irene. Per non parlare di mio padre...» disse, questa volta più preoccupato.

E Taehyung sapeva che quella era la verità, e sinceramente non gli andava di correre via da un padre incazzato.
Per questo lasciò un ultimo bacio sulle labbra del suo piccolino prima di annuire ed allontanarsi.

«Va bene, ma questa sera a casa mia.
Ci stai?» propose, sorridendo.

E come poteva, Jungkook, negargli una cosa del genere?
Come poteva, se quel sorriso lo stava uccidendo?

«Okay...però prima devo parlare con Irene»

«Sei sicuro?» mormorò il più grande, accarezzando dolcemente il viso dell'altro.

«Sì, non posso nasconderle ancora questa cosa...» sussurrò, abbassando lo sguardo.

E Taehyung annuì piano, stringendolo in un abbraccio prima di baciargli la guancia.

«Vengo con te?»

«No, hyung. Devo farlo io, non preoccuparti.
Ci vediamo più tardi» gli rispose, accennando anche un sorriso prima di sciogliere quel dolce abbraccio e tornare, così, verso casa.

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E mo so caaaaz--- HELLO. AHAH.
È PASSATO UN PO' DI TEMPO, COME STATE RAGAZZUOLE?
Io mi sto riprendendo, quiindi torno a rompervi con questa storia. ✌

Too bad, but it's too sweet || VKook (Ita) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora