27

4.4K 455 109
                                    

Ce la mise tutta per arrivare il più in fretta possibile a casa del maggiore, e non appena riuscì a parcheggiare notò le luci tutte spente nonostante fosse già tutto buio fuori.

Prese il CD tra le mani e, con il cuore in gola, si avviò verso la porta.

In quegli anni aveva dovuto subire parecchie brutte situazioni a causa di Taehyung, e non aveva voglia di correre in ospedale anche quella sera, per questo dovette accertarsi immediatamente che tutto andasse bene.

Prima di bussare poggiò l'orecchio contro la superficie di legno per provare a sentire qualcosa e, dopo attimi che parvero interminabili, arrivò alle sue orecchie un suono che, a causa di Taehyung, conosceva molto bene: bottiglie di vetro.

«Taehyung, sto entrando» disse prima di aprire la porta ed addentrarsi nel caos più totale che altro non era che l'appartamento di Kim Taehyung.

E lo trovò lì, per fortuna tutto intero, con una leggera sbronza e tante bottiglie di vari alcolici intorno, tra cui alcune parzialmente rotte.

Gli si avvicinò con calma, poggiando una mano sulla sua spalla per richiamare la sua attenzione.

Lo sguardo di Taehyung era così vuoto, faceva male vederlo così, soprattutto perché lui non era così, affatto.

Lui era quel tipo di ragazzo sempre solare, gentile e disponibile, quello che anche solo salutandoti riesce a metterti di buon umore, non era affatto un ragazzo destinato a stare nell'ombra, triste ed abbandonato.

Lui meritava di amare e di essere amato, e Jimin l'avrebbe aiutato a tutti i costi.

Gli sorrise in modo dolce quando le loro iridi riuscirono a scontrarsi, e poi sussurrò delle parole meravigliose secondo il punto di vista di Taehyung.

«Tae, vuoi sentire la voce di Jungkook?»

--

Riuscirono a liberare lo stereo da tutta quella confusione con facilità data la fretta del maggiore.

Si sentiva elettrizzato, gli mancava la voce del suo Kookie, non la sentiva da tanto, troppo tempo, e ne aveva bisogno.

Si mise poi a terra, seduto, lasciando inserire il CD a Jimin per evitare di romperlo da quanto controllasse poco se stesso in quel momento.

Ed in pochi, pochissimi attimi, la voce di Jungkook riempì l'intera casa.

Taehyung restò immobile, come folgorato da quella bellissima sensazione che stava provando.

Sin dalla prima parola i suoi occhi si riempirono di lacrime.

You make me begin

E le lacrime si fecero ancora più forti a metà canzone.
Lentamente si era tirato sulle ginocchia ed aveva strisciato fino allo stereo, abbracciandolo poi come se fosse il corpo del minore, mentre restava ad ascoltarlo.

«Lo amo c-così tanto, Jiminie...» sussurrò tra i singhiozzi, chiudendo però gli occhi.

E, subito dopo, lasciò un bacio sulla parte superiore dello stereo prima di continuare a parlare «...mi manca da morire, Jiminie...».

E Jimin, a quella visione, si sentì morire dentro.

Sentì un peso incredibile al petto e, poi, una voglia innaturale di andare a picchiare il suo migliore amico per aver fatto soffrire in quel modo una persona che non se lo meritava affatto.

Ma ormai aveva deciso, il giorno seguente gli avrebbe detto tutto.

Too bad, but it's too sweet || VKook (Ita) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora