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Passarono più di sei ore, e di Hoseok ancora nessuna traccia.

Jungkook era stanco, troppo stanco.

Ma non riusciva a dormire.

Odiava queste situazioni, gli capitavano spesso, per questo aveva degli ottimi sonniferi a casa.

Ma li teneva sempre Hoseok sotto chiave a causa di un episodio spiacevole, e lui non aveva la minima idea di dove, questa chiave, potesse essere.

Ci aveva pensato per altre due ore, altre due ore nelle quali non riuscì dormire.

Esausto, decise di provarci.

Si alzò dal suo letto e si avviò nella camera di Hoseok, iniziando a cercare ovunque.

E sì, gli ci vollero dieci minuti buoni, ma alla fine la trovò quella chiave nascosta nel cassetto dove l'amico conservava certi porno.

Prevedibile...

Accennò una risata e scosse la testa prima di avviarsi alla piccola cassaforte posta ai piedi del letto del maggiore.

La aprì, poi, senza pensarci molto, prelevando semplicemente la confezione di sonniferi prima di richiudere tutto.

Posò la chiave e poi andò dritto nella sua stanza, chiudendo la porta a chiave prima di raggiungere il letto.

Ed il perché lo avesse fatto non lo sapeva neanche lui, ancora.

Probabilmente la sua mente aveva deciso senza lasciargli altra scelta.

Forse la sua mente aveva ragione.

Forse doveva provare ancora una volta.

Ma doveva essere sicuro di farcela, o avrebbe dovuto sopportare Hoseok infuriato per interi mesi.

Ormai non poteva più farcela, ne era sicuro.

Gli era stato tolto, per ben due volte, l'amore della sua vita.

Per cosa doveva vivere, ancora?

Per una vita piena di momenti non più pienamente felici?

Per sentire ogni giorno il rimorso, la sofferenza e la nostalgia?

Per soffrire d'amore?
Il male peggiore del mondo?
No, non ne aveva alcuna intenzione.

Tirò un sospiro e, dopo un po', schiuse la confezione lasciando scivolare le pillole dentro il palmo della mano destra.

Le guardò per un po' e poi tirò un sospiro, uno stanco ma felice.
Felice perché, finalmente, avrebbe trovato un po' di pace.

Poi, senza alcuna esitazione, se le portò alla bocca, lasciandole scivolare con un po' di difficoltà lungo la gola.

E ci vollero pochi minuti per lasciar prendere il sopravvento a quelle sensazioni di calma e serenità che lo stavano travolgendo, erano fin troppo invitanti per essere in qualche modo combattute.

Per questo si sdraiò sul letto, chiudendo gli occhi e coprendosi anche con calma, in modo da sembrare semplicemente addormentato se qualcuno l'avesse visto da lontano.

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Non odiatemi.

Too bad, but it's too sweet || VKook (Ita) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora