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Gli ultimi giorni passarono rapidamente, era arrivato il venerdì, e con questo tutte le preoccupazioni di Taehyung.

Non sapeva se avesse fatto bene a leggere i messaggi che Jungkook aveva mandato a Jimin.

Sapeva che Jungkook non lo voleva vedere più, anche se il motivo gli era per metà oscuro, eppure lui non aveva voglia di privarsi ancora per molto della presenza del più piccolo.

Per questo mezz'ora prima dell'arrivo dell'aereo lui era già lì in aeroporto.

Voleva essere il primo a vederlo, anche se non si sarebbe fatto vedere dal diretto interessato, sarebbe stato parecchio strano.

Il tempo sembrava non scorrere mai, ci volevano ancora venti minuti e, a Taehyung, sembrava di essere lì da una vita intera, ma all'improvviso vide arrivare la testa rosa di Jimin.

Uno dei suoi ultimi colori, carino anche questo secondo Taehyung, anche se lui preferiva comunque l'arancione sull'amico.

Si nascose in modo del tutto automatico dietro un ampio pilastro, accanto una famiglia di origine straniera che lo guardavano in modo parecchio stranito.

Lui fece un mezzo sorriso per scusarsi e non sembrare inquietante, e subito dopo sporse la testa per cercare Jimin.

Ma mai si sarebbe aspettato il suo viso proprio davanti al proprio una volta lievemente sporto.

«Kim Taehyung! » esclamò arrabbiato prendendolo per un orecchio «cosa ci fai tu qui?!».

Taehyung strinse subito gli occhi e, in poco tempo, si ritrovò in ginocchio davanti a Jimin con espressione dolorante.

«Ah--ahi, Jimin! Aspetta, lasciami spiegare!!! Ti prego, mi fai male!»

Jimin sbuffò ed alzò gli occhi al cielo prima di annuire e lasciare andare l'orecchio di Taehyung che, ovviamente, l'altro non perse tempo a massaggiarsi.

«Parla» sbottò nervoso, incrociando le braccia al petto.

Taehyung continuò a lamentarsi un po' prima di prendere coraggio ed alzare lo sguardo su quello dell'altro.

«Voglio...voglio soltanto vederlo...ti prego...» mormorò con gli occhi lucidi e sguardo sincero, facendo sentire quasi male Jimin per come l'aveva trattato.

Perché lui sapeva bene che, nonostante quegli anni passati, Taehyung ancora amava Jungkook.
E Jungkook amava Taehyung.
Erano loro, erano speciali, non poteva finire così, ne aveva anche parlato con Jin più volte, per questo annuì sconfitto, facendo gesto a Taehyung di tornare nascosto.

«Okay, okay...lo capisco. Però resta nascosto. Faccio il tifo per te, quindi ti aiuterò anche con Jungkook. Ci vuole tempo, mh?»

Taehyung sorrise ampiamente nel sentire quelle parole, tirandosi subito in piedi per abbracciare Jimin.

«Oddio, ti adoro! Sei fantastico ChimChim! Grazie, grazie, grazie!»

Jimin iniziò a ridere mentre provava a staccarsi di dosso l'amico, e poi «Okay, okay Taehyung, ho capito, ma ora scollati e torna a nasconderti. Lui oggi non deve vederti».

Taehyung annuì sorridendo ampiamente, dando a Jimin l'impressione di avere davanti un bambino di quattro anni.

«Aigoo...come devo fare...» sussurrò divertito prima di voltarsi ed allontanarsi da Taehyung, in modo di catturare l'attenzione di Jungkook verso un altro punto.

Ci vollero altri cinque minuti, ed ecco che il pannello digitale mostrava l'aereo proveniente da Los Angeles appena atterrato.

Jimin iniziò a fare avanti e dietro in modo nervoso, decidendo di mettersi in piedi sopra uno di quei carrelli trasporta bagagli per rendersi il più visibile possibile.

E lo vide, dopo pochi minuti, oltrepassare le porte con Hoseok praticamente attaccato al suo collo, entrambi che ridevano divertiti.

Taehyung lo vide subito, e restò completamente immobile.

Gli sembrava di poter respirare nuovamente soltanto grazie alla vista di Jungkook, ma la presenza dell'altro ragazzo lo infastidiva da morire.

Odiava vederlo attaccato a qualcosa, o meglio, qualcuno, che gli apparteneva.

Ed anche Jimin si rattristò un po' nel vederlo attaccato in quel modo ad Hoseok, ma non poteva dire nulla, non al momento.

Iniziò quindi ad agitare le mani accennando un sorriso, chiamando a gran voce il suo migliore amico.

«Oh, Hoseok! C'è Jimin, guarda!» esclamò allegro, staccandosi dal suo amico soltanto per correre verso il suo più vecchio e caro amico.

«Jiminieee!» urlò felice, fiondandosi ad abbracciarlo con un po' troppa foga, talmente tanto che il carrello sul quale era Jimin si mosse di qualche centimetro indietro.

Ma a loro non importava.

Risero e si abbracciarono ancora più forte, entrambi adesso con le lacrime agli occhi.

E Taehyung si ritrovò ad essere, ancora una volta, incredibilmente geloso.
Anche lui avrebbe voluto dare al minore un'accoglienza del genere.
Anche lui avrebbe voluto un abbraccio simile.
Ma ce l'avrebbe fatta, se lo sarebbe ripreso, ne era sicuro.

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Okay, allora.
Ha vinto il finale 2, ma moltissime di voi (okay, tutte quasi) avete chiesto un happy ending, e non voglio distruggere questo vostro sogno.
Quindi farò di tutto, davvero, per adattare il finale 2 con un happy ending. ~
Vi adoro. Davvero. Siamo arrivate a 7k visualizzazioni e 1k di stelline. Boh, vi amo.
Non pensavo che questa storia sarebbe piaciuta tanto. :''

Too bad, but it's too sweet || VKook (Ita) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora