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Il fuso orario era nemico ad entrambi i due ragazzi che, per trovare un orario accessibile, dovettero rimandare quel momento per settimane.

Ma erano lì, ora.

Le 22:00 a Seoul, e le 13:00 a Los Angeles.

Tutti e tre i ragazzi si trovavano davanti i loro computer, Hoseok con Jungkook e Jimin da solo nella stanza.

Che tanto solo non era visto che Taehyung si era nascosto giusto cinque minuti prima all'interno della stracolma cabina armadio di Jin.

Jimin saltellò sulla sedia non appena la chiamata di Jungkook arrivò.

Rapidamente spostò il cursore fino ad accettare la chiamata e, una volta apparso il viso di Jungkook con una lecca lecca in mano, il più grande lanciò un gridolino euforico.

«Kookieee! Sei stupendo, oddio. Ma cosa mangi lì? È impossibile! E dov'è Hoseok? » disse rapidamente sorridendo, spostandosi poi i capelli -ora biondi- indietro.

«Oddio hyung, strilli troppo! Stai calmo! » rise Jungkook, mettendosi seduto sul letto con il portatile sulle gambe.
«Hoseok stava facendo la doccia, oggi abbiamo lavorato molto. Starà arrivando...come va lì?» continuò.

Jimin sorrise in modo malizioso, iniziando ad alzare ed abbassare rapidamente le sopracciglia.
«Uuuh, la doccia? Vuoi che ti chiami più tardi?»

E Taehyung quasi si strozzò nel sentire Jimin dire quelle parole.

Ma che diavolo gli era passato per la testa?

«Jimin, sei un idiota» sbuffò il minore alzando gli occhi al cielo.

«Andiamo...non mi dire che non ci hai mai neanche pensato... Non sei mica una suora. Da quando sei lì non hai fatto nulla con nessuno, non sei frustrato?
Io, se non ci fosse Jin, non saprei come fare...e Dio, lui a letto è magn--»

«STOP! TROPPI DETTAGLI. NON VOGLIO SAPERE!» urlò all'improvviso il minore, coprendosi anche il viso con entrambe le mani.

E Taehyung ridacchiò, coprendosi la bocca per non farsi sentire.

Il suo piccolo Jungkook non era cambiato per niente.

«Rimani sempre un bambino...» disse Jimin, ridendo divertito.

«E tu rimani un idiota» sbuffò l'altro.

«JUNGKOOKIEEE~ dove sono i miei pantaloni?» urlò Hoseok dal bagno, facendo ridere il minore.

«Aspetta un secondo, Jiminie»

«Aigoo. Fai pure la mogliettina?» disse ridendo, osservando Jungkook spostare il computer ed alzarsi.

Taehyung aprì di poco l'anta della cambina armadio, così da riuscire a vedere la faccia di quel tipo.

Voleva vedere come si comportava.

In pochissimi istanti entrambi tornarono davanti lo schermo, Jungkook che rideva, ed Hoseok che ridacchiando si passava un asciugamano tra i capelli bagnati.

«Ciao Hoseok! Sono Jimin! Perché ridete? Che mi sono perso? » si affrettò a dire non appena i due entrarono nella sua visuale.

«Niente, tu non pensare male. Hoseok è scemo» mormorò ridacchiando, tornando nella posizione iniziale.

Hoseok rise e si lanciò sul letto, abbracciando con forza il minore.
«Awwh, il mio Jungkookie~» canticchiò ridendo, voltandosi poi a guardare Jimin dallo schermo «È un piacere conoscerti, Jimin! »

Jimin rise, e Taehyung strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nel palmo.

Non gli piaceva.
Non gli piaceva affatto.
Doveva stare lontano.

«Allora quando riuscirò a vederti dal vivo? »

«Ah, Jiminie, scendiamo il prossimo mese~» disse felice Hoseok prima di venire interrotto dal più piccolo.

«Sì, ma Jimin, lo sanno solo i miei. Ti prego, non dirlo a nessuno...» e subito dopo abbassò il capo.

Jimin sorrise in modo dolce e subito dopo si avvicinò alla webcam.
«Ho capito, non dirò nulla a Taehyung~».

Ma Taehyung aveva sentito tutto.

E, da quel momento, non si sarebbe staccato neanche per un secondo da Jimin pur di poter arrivare al suo Jungkook.

Too bad, but it's too sweet || VKook (Ita) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora