Driving down the 101 - [Fenji]

California Here We Come

Federico osserva il paesaggio che gli si presenta di fronte, non appena lasciano l'aeroporto di Los Angeles. Il cielo è di un azzurro limpido e cristallino, a Londra pensa di non aver mai visto un colore del genere, e quasi si confonde con il mare, una distesa blu con qualche puntino qua e là di persone che fanno surf o vanno in barca. La spiaggia è immensa e bianchissima, per quello che riesce a vedere dall'auto è anche piuttosto affollata in quel punto, c'è chi prende il sole e chi gioca a beach volley, i percorsi pedonali sono pieni di ragazze e ragazzi con i pattini e le biciclette e tutti hanno un'aria spensierata e felice. Federico riflette sul fatto che in Inghilterra di solito corrono tutti ad un ritmo frenetico dentro e fuori dalla metropolitana, si stringono dei pesanti impermeabili o lottano con gli ombrelli rovesciati dal vento. L'atmosfera californiana è decisamente più rilassata e divertente e il ragazzo si sta già ricredendo sulla sua ostilità nei confronti della West Coast.

"Gli esami sono andati bene?" si informa suo padre riferendosi alla sessione finita solo qualche giorno prima.

"Penso, ma non ho voglia di parlare di università in questo momento" Federico scuote la testa e torna ad osservare le lunghe fila di palme che costeggiano la strada da entrambi i lati "è esattamente come nei film" si ritrova a pensare.

Daniel ride "si hai ragione tesoro, scusami" fa una piccola pausa per poi sorridergli dolcemente "apprezzo che tu sia venuto, mi fa piacere averti qua tutta l'estate e apprezzo in particolare il fatto che abbia rinunciato ai tuoi impegni"

Federico annuisce lievemente senza dire nulla, anche a lui in qualche modo fa piacere essere lì, solamente, ecco, se non ci fosse il piccolo seccatore e se fosse potuto andare prima al Glastonbury e poi in California, in quel caso sarebbe stato ancora più piacevole, ma evita di lamentarsi.

"Vedrai che ti troverai bene, la casa è molto grande quindi potrai avere i tuoi spazi, Kirsten è molto eccitata per il tuo arrivo, sta preparando tutto da giorni" Federico sorride, è molto contento di vedere suo padre così felice "e Benjamin non vede l'ora di conoscerti, andrete sicuramente d'accordo" ecco su questo ha qualche dubbio.

"Già" si limita a dire, per nulla convinto. Si guarda intorno, hanno imboccato una strada lungo il mare, ai lati ci sono solo la spiaggia quasi deserta e un intrico di arbusti dall'altro lato, ma si trovano sicuramente fuori dalla città di Los Angeles.

"La casa si trova più a sud rispetto alla città" lo informa Daniel essendosi accorto del fatto che si sta guardando intorno spaesato "è un posto molto carino e tranquillo oltre Newport Beach, ma non preoccuparti, puoi prendere la macchina quando vuoi per venire in città" lo rassicura subito dopo, temendo una crisi di panico da parte del figlio, abituato da sempre a vivere in grandi metropoli, quali sono sia New York che Londra.

"Ah, non preoccuparti, forse un po' di pace mi farà bene, penso che passerò l'estate in spiaggia a leggere e a rilassarmi" dopotutto non è un programma così terribile, riflette, sole, bagni nel mare, relax totale...potrebbe addirittura imparare a fare surf o fare un corso di meditazione.

A quanto pare però, deve aver detto una fesseria immensa perché suo padre lo guarda scioccato "stai scherzando spero...sei in California, ci sono i migliori locali della West Coast, o forse di tutti gli Stati Uniti, ragazzi abbronzati che fanno surf, attori famosi ad ogni passo, feste pazzesche in spiaggia...e tu mi dici che vuoi rilassarti e stare in spiaggia a leggere? Non è così che ti ho educato, figliolo" scuote la testa e Federico lo guarda con un sopracciglio alzato per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere fragorosamente, seguito a ruota dall'uomo.

"Hai ragione" concorda infine, dopo aver regolarizzato il respiro "è solo che non conosco nessuno..."

"Sciocchezze" lo interrompe il padre immediatamente "Benjamin ha un sacco di amici e non avrà sicuramente problemi a portarti con sé, vedrai" Federico continua a non esserne convinto, ma se lo dice lui.