"Sono pacchiani" ride Benjamin scuotendo la testa.
"Si, ma sono spettacolari" ribadisce Federico saltellando qua e là sul marciapiede. Hanno deciso di andare a mangiare qualcosa e dopo aver fatto un breve giro, hanno preso un hamburger in un piccolo locale lungo la strada principale, quella con tutti gli hotel più importanti. Ognuno ha un tema diverso e sono davvero giganteschi e lussuosi, ma secondo il moro sono davvero troppo kitsch e lo ha ribadito più volte, tanto da dar vita ad una discussione con il biondo che invece sostiene che, pur essendo eccessivi, sono tipici della città e quindi meravigliosi.
"Allora ci andiamo" dice infine Benjamin scrollando le spalle "hanno tutti il casinò, stasera ne scegliamo uno ed entriamo"
"Dobbiamo vestirci bene, credo" gli fa notare il biondo cercando di fare mente locale su ciò che ha messo in valigia, ha un paio di camicie, ma nulla che possa andare bene per un posto del genere.
"Benissimo, facciamo shopping allora" il moro lo prende per mano e lo trascina verso la zona dei negozi, quelli costosi, quelli a cui Federico non è per niente abituato, per intenderci.
"Cosa?" il biondo sgrana gli occhi fuori dalla vetrina di Gucci "quella cifra per una camicia è da pazzi fuori di testa, chi spenderebbe quei soldi per...uhm" si blocca guardando l'altro "tu probabilmente"
"Non spendo sempre così tanto per i vestiti" ride "non mi interessa granchè, la maggior parte delle cose che ho sono normali, le cose costose me le compra mia madre per le occasioni più importanti, ma penso che oggi possiamo fare un'eccezione" dice elettrizzato.
"No, no e ancora no" replica Federico categoricamente "non è perchè non voglio che spendi quei soldi per me, cioè, anche per quello, ma soprattutto perchè lo ritengo un assurdo spreco"
Il moro rotea gli occhi "senti, non è un problema, se non l'avessi capito mio padre mi dà un sacco di soldi e non me ne faccio mai nulla onestamente, ora che ho un buon motivo per spenderli lasciamelo fare"
"Io sarei un buon motivo?" Federico alza un sopracciglio.
"Assolutamente si" gli prende il viso tra le mani "tu hai fatto così tanto per me e nemmeno te ne rendi conto, ti ho creato così tanti problemi che..."
"Tu non..."
"Si, te li ho creati. Mi hai stravolto la vita in così poco tempo, in positivo intendo, hai sopportato tutto di me, tutti i miei problemi, tutte le mie stronzate...questo è uno dei pochi modi in cui posso ripagarti almeno un po'...e lo so che non regge minimamente il confronto con quello che mi hai dato tu, ma questo è quello che ho al momento, lasciamelo fare, permettimi di viziarti" Benjamin lo guarda con gli occhi carichi di aspettativa e Federico capisce che quello è il suo modo per dirgli grazie, non vuole sbattergli in faccia i suoi soldi, vuole solo fargli capire che ci tiene a lui, vuole coccolarlo e farlo felice, è il suo modo per donargli qualcosa, qualcosa di materiale, ma che, considerando le motivazioni con cui viene fatto, diventa molto di più.
"E poi, dei pantaloni ben fatti sono in grado di fasciare il culo in un modo che mmh..." aggiunge rovinando tutto il bel discorso fatto.
Il biondo rotea gli occhi, poi sospira e sorride "d'accordo, va bene" cede facendolo felice "te lo lascio fare, ma sappi che non ce n'è bisogno, so che ci tieni a me in ogni caso"
"Si, ma..."
"Ho capito quello che vuoi dirmi" lo interrompe comprensivo "voglio solo che tu sappia che lo so, amore, lo so"
Benjamin sorride riconoscente "vieni" lo prende per mano e lo conduce fino al negozio di Yves Saint Laurent.
"Buongiorno" si rivolge alla commessa sicuro di sè "ha un appuntamento galante stasera" continua indicandolo "vorremmo provare qualcosa"
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Driving down the 101 - [Fenji]
FanfictionDalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui Federico avrebbe potuto svagarsi con gli amici, passare le serate vagando tra i pub londinesi, andarsene al mare nel sud dell'Inghilterra o...