Federico apre lentamente un occhio e lo punta verso la finestra per capire all'incirca che ore potrebbero essere, vede il sole oltre persiane bianche e sembra essere già abbastanza alto nel cielo. Richiude l'occhio.
Non sa quanto tempo sia passato quando sente un lieve scricchiolio alle sue spalle, qualcuno sta aprendo la porta, probabilmente è suo padre che viene a controllare che non sia morto nel sonno. Fa un piccolo sbuffo e cerca di recuperare le forze per prepararsi ad aprire gli occhi ma uno "sveglia pigrone!" urlato a due centimetri dal suo orecchio lo fa letteralmente balzare in aria con un gridolino. Si volta di scatto dopo aver contato gli anni che gli restano da vivere e si trova davanti Benjamin che quasi si rotola in terra dalle risate.
"Sei completamente cretino?" borbotta senza avere ancora le forze per alzare il tono di voce.
"Hai fatto un salto così" balbetta il moro tra le risate alzando la mano a circa un metro da terra per fargli capire l'altezza a cui è arrivato.
"Benjamin non è divertente" Federico si mette seduto sul letto e si stropiccia gli occhi con le mani "che ore sono?" si guarda intorno spaesato.
"Mezzogiorno passato" gli comunica il moro regolarizzando il respiro "come si dice...alla sera leoni, al mattino..." ridacchia.
"Senti chi parla" un leggero sospiro esce dalle labbra del ragazzo "insomma, cosa vuoi? Perché mi hai svegliato?"
"Come siamo scorbutici" commenta "ti sei svegliato male?" chiede con un ghigno allusivo.
"Si, per colpa tua" sbuffa il biondo scostandosi le coperte di dosso e rivelando il suo fisico asciutto coperto solo dai boxer neri "faccio una doccia" dichiara poi.
"Aspetta, volevo dirti una cosa" lo interrompe Benjamin mordendosi lievemente il labbro con il piercing.
"Bè? Dimmi forza" lo incita Federico vedendo che l'altro non accenna a parlare.
"Si...allora, i nostri genitori sono andati a fare shopping, mi hanno chiesto se volevo andare con loro, ma piuttosto che andare a fare compere con mia madre mi faccio strappare tutti i capelli uno ad uno" Federico fa un mezzo sorrisino "quindi, pensavo...oh zitto so che battuta stai per fare e non fa più ridere dal Novantaquattro..." il biondo richiude la bocca e alza le braccia in segno di resa "dicevo, potremmo andare al mare a Malibu"
Federico ci pensa su un secondo "ma non è a nord di Los Angeles?"
"Si, quindi?"
"Bè, è lontano, che senso ha andare fino a lì solo per andare al mare?" ragiona il ragazzo.
"Le spiagge sono più belle e poi volevo farti vedere un altro posto..." accenna il moro.
"Che posto?" chiede eccitato Federico.
"Il...mmm...no, non te lo dico" dichiara dopo un attimo di esitazione.
"Dai, voglio saperlo" insiste l'altro con tono lamentoso.
"No, fine della discussione, preparati, mangiamo e andiamo" prima di cambiare idea e farsi convincere dal più piccolo gira i tacchi ed esce dalla stanza lasciano Federico irritato con un adorabile broncio in viso.
"Non ci vengo se non me lo dici" dichiara Federico dopo essere entrato in cucina con aria decisa ed essersi seduto su uno degli sgabelli a braccia incrociate e con l'espressione più determinata presente nel suo repertorio. Ha fatto una doccia veloce – veloce per quanto i suoi standard lo permettano – e ha indossato un costume giallo – si, giallo – e una maglietta bianca.
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Driving down the 101 - [Fenji]
FanfictionDalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui Federico avrebbe potuto svagarsi con gli amici, passare le serate vagando tra i pub londinesi, andarsene al mare nel sud dell'Inghilterra o...