È da poco passata la mezzanotte quando i due ragazzi aprono la porta della stanza ridendo, già uno appiccicato al corpo dell'altro, con le mani che si cercano, che scavano sotto i leggeri strati di vestiti per avere di più, per sentire di più.
Federico non fa in tempo a gettare la giacca, che teneva ancora appoggiata al braccio, da qualche parte sul pavimento dell'ingresso, che si trova con la schiena contro il muro e le gambe allacciate al bacino del moro davanti a lui, completamente perso nei suoi occhi. Il bacio è deciso ma dolce, lento quasi, c'è tutto il tempo del mondo ed è tutto per loro, ogni singolo secondo è dedicato a loro, l'uno all'altro.
"Aspetta" ride il biondo sulle labbra dell'altro ad un certo punto, i suoi capelli sono già un casino e la costosa camicia è spiegazzata "mettimi giù"
"Dammi una buona ragione per farlo" controbatte il moro con le mani saldamente ancorate alla sua vita, non intende lasciarlo andare qualunque cosa dirà.
Federico gli morde la punta del naso e si dimena un poco "giù" ripete e alla fine ha la meglio essendo più alto del moro "ho una sorpresa per te" rivela avviandosi verso la stanza da letto ancheggiando leggermente nei pantaloni stretti al limite del consentito, solo un po', quel tanto che basta per attirare gli occhi blu dell'altro verso il basso.
"Una sorpresa?" chiede seguendolo, ovvio che lo segue, "che sorpresa?" si ferma nel mezzo della stanza e toglie le scarpe - finalmente, iniziavano a fare male - poi resta semplicemente in attesa di una risposta. Federico si volta con un sorriso furbo e "mettiti li" indica il letto "seduto...o come vuoi insomma, ma lì" ribadisce "aspettami" scompare in bagno e a Benjamin viene da ridere mentre si stende sul letto morbido, seppellendo la schiena tra i cuscini, lo aspetterebbe anche per il resto dei suoi giorni.
"Sei lì?" Federico mette fuori la testa, solo la testa, e si assicura che abbia fatto ciò che gli ha detto "puoi chiudere gli occhi amore?" chiede speranzoso, mentre Benjamin cerca di vedere di più, ma la porta glielo impedisce.
"Io...d'accordo...che stai combinando?" accetta, ma ancora non li chiude, "solo pochi secondi" insiste Federico "per favore". Benjamin annuisce e lo fa, medita di sbirciare, ma poi cambia idea, non vuole deluderlo.
"Amore posso?" è impaziente, sente dei movimenti e non riesce più a contenere la curiosità, "si...vai" e, merda, non era pronto, non era pronto per questo. Le luci sono spente, ma la stanza è sufficientemente illuminata dai lampioni all'esterno e da quella del bagno, ancora accesa. Federico è in piedi davanti al letto con un piccolo sorriso malizioso, ma leggermente incerto, indossa quella dannata camicia trasparente che già da sola sarebbe sufficiente a far perdere completamente il controllo a Benjamin, ma non è da sola, oh no che non lo è. È lunga e arriva poco sopra il bordo inferiore degli slip neri e, merda, davvero Benjamin non ci può credere perché giusto una decina di centimetri sotto Federico indossa un paio di parigine nere, bordate di pizzo anch'esso nero. E lui adora le gambe del biondo, passerebbe ore solo a guardarle e ad accarezzarle, e le parigine sono una cosa che lui...una specie di sogno erotico che forse deve avergli accennato una volta, e non crede davvero di farcela, è tutto troppo.
"Cazzo" esala con la voce strozzata "Fe..." e sul serio non riesce a dire o fare nulla se non far correre gli occhi di fuoco per tutta la lunghezza delle sue magnifiche gambe, Federico se ne sta semplicemente lì in piedi, con lo sguardo sempre più malizioso "sembri così innocente" soffia Benjamin totalmente in contrasto con quello che in realtà sta pensando "cazzo" ripete.
"Ti piacciono?" chiede il biondo soddisfatto.
Benjamin vuole ridere, si gli piacciono, gli piacciono dannatamente tanto e non ha idea di come farà a trattenersi dallo spingerlo sul tavolo poco dietro di lui e spalancargli le gambe e semplicemente...no resisterà, deve resistere, deve guardarlo, vuole guardarlo, baciarlo, venerarlo.
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Driving down the 101 - [Fenji]
FanfictionDalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui Federico avrebbe potuto svagarsi con gli amici, passare le serate vagando tra i pub londinesi, andarsene al mare nel sud dell'Inghilterra o...