"Ben? Cosa succede?" riprova con agitazione, ma la conversazione si chiude lasciandogli solo un flebile tu tu tu. Resta qualche secondo a fissare lo schermo imbambolato, poi scatta fuori dal letto, infila un paio di jeans a caso e una maglietta ed esce di casa silenziosamente, afferrando le chiavi della macchina del moro.Fortunatamente è parcheggiata dall'altro lato della strada quindi Kirsten e suo padre non sentono quando la accende, spera, e parte a gran velocità verso Los Angeles. Probabilmente infrange circa cinque regole del codice della strada e non rispetta nemmeno lontanamente i limiti di velocità, comunque, circa mezzora dopo è fuori dallo strip club, pur avendo sbagliato strada un paio di volte. Parcheggia a caso a cavallo del marciapiede e corre dentro, mostrando rapidamente un documento di identità. Si fa spazio tra la gente spintonando chi si trova in mezzo ai piedi e guadagnandosi anche qualche insulto, ma non ci presta attenzione e procede, ispezionando tutto il locale. La musica è alta ed è molto affollato, perciò fa fatica a muoversi tra i corpi sudati che ballano e agitano i bicchieri che hanno in mano. Sul palco in fondo non c'è nessuno, segno che lo spettacolino deve essere già finito da un po', sente un brivido di nervoso lungo la schiena solo al pensiero. Le luci sono basse e intermittenti, rendendo ancora più difficile riconoscere le persone, ma lui continua a vagare a caso per tutto il locale cercando di individuare Benjamin, spera solo che non se ne sia andato.
Ad un certo punto lo vede, è su uno dei divanetti che circondano un tavolino basso su cui sono sparse molte bottiglie e si trova completamente addosso ad un tipo dai capelli scuri che lo tiene più o meno in braccio continuando a lasciargli baci sul collo e toccandolo ovunque, Benjamin ha la testa appoggiata alla spalla del tipo e gli occhi semi chiusi, le braccia mollemente appoggiate ai lati del corpo, completamente in balia del moro. Un altro ragazzo seduto accanto a loro ride, gli accarezza un fianco e in quel momento tira fuori una bustina dalla tasca sventolandola sotto il naso dell'amico. Questo ghigna e si alza in piedi, tenendo su anche Benjamin, che probabilmente non capisce nemmeno dove si trova e si appoggia completamente al tipo con i capelli scuri.
Federico trattiene un secondo il respiro valutando come agire, poi si dirige verso di loro a passo deciso e si intromette tra i due prendendo il moro per un braccio "lascialo immediatamente" ringhia al tipo.
"E tu chi saresti?" ride schernendolo "sparisci" dice stringendo Benjamin per i fianchi, che non si accorge nemmeno di ciò che sta succedendo, "anzi, ora che ti guardo meglio, potresti restare con noi tesoro" ghigna ripensandoci mentre l'altro ragazzo dietro di lui gli mette una mano sul fianco.
Federico sente un'ondata di rabbia impossessarsi di lui.
"Levami le mani di dosso" urla e gli tira una gomitata nella pancia, questo si sposta all'indietro imprecando, "te lo ripeto un'ultima volta, lascialo stare" torna a rivolgersi al primo mentre gli si avvicina ad un centimetro dalla faccia.
"Altrimenti?" fa lo spavaldo con un ghigno disegnato sul volto.
Federico assume un'espressione calma e sorride, prende Benjamin per la vita e lo fa staccare dolcemente dal corpo del tipo, poi lo fa sedere sul divanetto appoggiandogli delicatamente la testa allo schienale e sussurrandogli di stare buono, anche se non pensa riuscirebbe nemmeno ad alzarsi. Si volta di nuovo con tutta calma e con un sorriso stampato in volto, il ragazzo lo guarda confuso e lui semplicemente gli tira un pugno dritto in faccia più forte che può. Il tipo finisce in terra e l'amico corre ad aiutarlo, senza indugiare riprende Benjamin per la vita e lo trascina fuori il più velocemente possibile facendosi di nuovo largo tra la folla. Non appena sono sul marciapiede lo prende in braccio, visto che il moro non si regge in piedi e non sembra per niente presente a sè stesso, e lo mette in macchina partendo velocemente in una direzione qualsiasi.
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Driving down the 101 - [Fenji]
FanfictionDalla storia: Il problema è che quella estate, ovvero quei tre mesi di cazzeggio assoluto post-esami in cui Federico avrebbe potuto svagarsi con gli amici, passare le serate vagando tra i pub londinesi, andarsene al mare nel sud dell'Inghilterra o...