Mi sveglio a causa del gran rumore che stanno facendo al piano di sotto: sento mia madre urlare in preda al panico. Forse non trova qualcosa. Mi giro di lato e prendo il telefono per vedere l'ora e ne rimango stupita, sono le 12:40. Non avevo mai dormito piu' a lungo di cosi. Fatto sta che mi devo alzare dal mio morbido letto per decidere cosa indossare: prendo un paio di jeans chiari denim e una felpa larga con scritto "PARIS" ed infine le mie converse bianche. Scendo in cucina per fare colazione ma appena vedo il casino che c'e' cambio subito idea. Ieri ho passato tutta la giornata a sistemare la mia camera e di sera abbiamo ordinato le pizze non avendo voglia di sistemare la cucina, con il risultato che mia madre ora per metterla in ordine sta sclerando... Tutto molto normale..
"Buongiorno ma!" cerco di alzare la voce piu' in modo che mi senta.
"Oh buongiorno tesoro, credo proprio che tu debba andare a fare colazione in un bar.." si ferma un attimo per guardare il casino che aveva fatto.
"Si, credo anch'io" risi leggermente per poi salutarla con un bacio sulla guancia. Vado di sopra per pettinare i mie capelli ondulati e truccarmi con mascara e eyeliner. Prendo il portafogli, le chiavi, il cellulare ed esco di casa. Decido di non prendere la macchina per sgranchirmi un po' le gambe. Per fortuna c'e' un bar infonfo alla via e come una morta di fame mi ci fiondo dentro. Vado alla cassa dove c'e' un ragazzo sulla ventina, capelli biondi e occhi marroni.
"Buongiorno, desidera qualcosa?"
"Buongiorno, vorrei una ciambella con la glassa al cioccolato, una brioche con la crema e un caffe'."
Mentre il ragazzo mi preparava la colazion, diedi un' occhiata al piccolo bar: le pareti sono di color avorio con qualche citazione scritta e dei quadri, dei divanetti di pelle rossa attorno a dei tavolini, con della musica pop alla radio.
"Ecco a lei, sono 5 dollari."
" Grazie e arrivederci"
Il barista mi sorrise e mi augura buona giornata. Divorata la mia colazione, apro Google Maps per cercare una libreria da dove prendere i libri per la scuola. Fortunatamente non era molto distante ed appena entrai mi investi il profumo di carta e dalla musica classica che una vecchietta stavo ascoltando dietro al bancone.
"Buongiorno, dovrei prendere i libri per il quarto anno del liceo classico"
sorrisi alla vecchietta.
"Oh si certo vieni con me." la segui in un reparto dove suppongo ci fossero i libri di scuola. La signora prese alcuni libri e li porto' al bancone.
"Ecco a lei sono 214 dollari." fortuna che i soldi me li ha dati mio padre..
Le diedi i soldi e la salutai. Ora che ci penso sono stata davvero stupida a non prendere la macchina. Come diamine facevo a portare questi libri per tutto il centro commerciale?? Mentre ero impegnata a pensare un ragazzo che stava con il telefono mi venne addosso facendomi cadere con il culo per terra e libri sparsi per il marciapiede. Alzai gli occhi per vedere chi fosse il cretino e mi ritrovai un paio di occhi color miele.
"Ma sei cretino??" io e la finezza: due rette parallele.
"Oh..Ehm.. Scusami non stavo vedendo la strada." davanti al suo sguardo dispiaciuto e alla mano che mi stavo porgendo non riuscivo ad arrabbiarmi. Afferrai la sua mano e con l'altra mi massaggiai la parte dolorante.
"Piacere, Jay"
"Marie"
"Allora cosa devo fare per farmi perdonare?" risi per il tono che aveva assunto alla Batman. Guardai i miei libri per terra e avevo gia' in mente cosa dirgli.
"Potresti aiutarmi con le borse?" chiesi speranzosa. Sapevo che non dovevo fidarmi degli sconosciuti ma Jay mi ispira fiducia.
"Certo le porto alla macchina" mentre raccoglieva la busta mi chiese: " Frequenti la Classical High School?"
"Si, tu invece?"
"Anch'io faccio quella scuola" sorrise mostrando i suoi denti bianchissimi.
"Bene allora ci vedremo li" risposi io.
"Contaci" mi sorrise un'altra volta facemdomi l'occhiolino.
Mentre camminavamo verso la sua macchina parlammo del piu' e del meno e ci scambiammo anche i numeri. Scopri'anche che abitava nella mia stessa via.
Una volta dentro al centro commerciale mi fiondai sui miei negozi preferiti: Vans, Zuiki ed Alcott.
Dopo magliette, jeans e scarpe provate e commenti di Jay usci' dai negozi con cinque buste in mano. Era ora di cena cosi' Jay mi accompagno' a casa altrimenti chi la sentiva mia madre.
"Grazie per il passaggio e per la giornata Jay."
"Di nulla magari potremmo rifarlo mi sono divertito molto."
"Certo sarebbe bello." gli sorrisi e presi tutte le buste.
" Buonanotte Jay"
"Buonanotte Marie"
Quando entrai in casa senti' un profumino dalla cucina.
"Mammaaa sono tornataaa"
"Ciao tesoro, ti sei divertita?"
"Si molto, qui i negozi sono la fine del mondo!"
"Meglio cosi', io sto facendo le lasagne, fra 30 minuti a tavola." Corsi di sopra per lavarmi e indossai il mio pigiama preferito con degli orsacchioti sparsi sia per la maglia che per i pantaloni. Mi struccai e legai i capelli in una crocchia disordinata. Scesi in cucina vedendo i miei genitori a tavola.
"Buon appetito!" mangiai le lasagne deliziose cucinate da mia madre.
Con la pancia piena, augurai la buonanotte e andai in camera mia pronta per dormire.Angolo autrice:
Come avevo detto ho aggiornato. Spero che la storia vi stia piacendo, Quello nei media e' Jay e le fan di Shadowhunters (che sono anch'io) possono capire chi e'😏 (anche se nella realta' non ha gli occhi color miele fate finta che li abbia)
-A
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Un amore invincibile
Teen FictionMarie Jefferson, una ragazza di 17 anni catapultata in una nuova vita dove non conosce niente e nessuno se non la forza di andare avanti. A New York incontrera' nuovi amici, nuove antipatie e forse chissa' se trovera' l'amore? Lo scoprirete solo leg...