Capitolo 7.

48 8 6
                                    

Arrivati alla villa dove si svolgerà la festa, sentii subito la musica techno rimbombarmi nelle orecchie. Sparsi per il giardino immenso c'erano bicchieri di carta neri e ragazzi della mia età che si tuffavavano in piscina, pomiciavano altri che ballavano ormai ubriachi, anche se la festa era iniziata da neanche 20 minuti. Dentro era peggio: i mobili erano stati spostati per poter lasciare spazio alla pista, ragazzi e ragazze che si strusciavano e si baciavano lasciando vagare le mani in posti 'proibiti' almeno per me, poi non so che definizione di 'proibito' sapevano quelle ragazze. La casa puzzava di sudore e alcolici così forte da farmi pizzicare il naso e distorcere la faccia in una smorfia di disgusto.
Per non pensare tanto all' igiene di quella festa, trascinai Jennifer al banco degli alcolici, dal momento che avevo perso di vista Jay.
Trovai un barista molto carino. Aveva gli occhi neri e i capelli ricci bianchi. Ma proprio bianchi! Era una combinazione perfetta. Per un attimo pensai a Sebastian Morgenster della collana di libri 'Shadowhunters'. Mancava che si chiamasse Sebastian e che avesse un odio profondo per tutto il mondo e il quadro sarebbe perfetto.
"Ciao bellissime, cosa volete?" Solo ora notai che aveva un percieng sotto il labbro che luccicava sotto le luci colorate.
"Due vodka alla ciliegia, grazie." Ordinai per tutte e due, dato che Jennifer non era molto esperta in questo campo.
"Ecco a voi bellissime" il barista aka Sebastian Morgenstern. Notai che sotto il mio bicchiere c'era un foglietto scritto con il suo numero e nome. Fui alquanto divertita dal vedere che il barista si chiamasse Jace. Ovvero il nemico di Sebastian.  Buffo vero?
Dopo il riepilogo di Shadowhunters, misi il foglietto dentro al reggiseno. Chissà, magari mi potrà servire in futuro.
Io e la mia amica ci scatenammo nella pista da ballo sotto le note di 'Proxy' di Martin Garrix.
Dopo tre canzoni iniziai a stancarmi così mi sedetti sugli sgabelli liberi davanti al balcone. Presi altre due vodka alla ciliegia, che era il mio gusto preferito. Jace mi fece l'occhiolino accompagnato da un sorriso bellissimo. Percorsi con lo sguardo tutta la sala fino a trovare Matt e una rossa pomiciare su un divanetto rosso. Si poteva benissimo notare che la rossa, dal modo in cui si vestiva e si faceva palpare, era una ragazza dai 'facili costumi'. La cosa, e non so perché, mi diede particolarmente fastidio. E il mio fastidio aumentò quando Matt si girò verso di me e, accorgendosi che lo stavo osservando, mi fece l' occhiolino e un sorriso sexy. E che sorriso oh! Forse voleva ancora portarmi nel suo letto, ma come dice il proverbio: 'Aspetta e spera'.
Quando scesi dallo sgabello, notai che ero un po' ubriaca e che avevo perso di vista Jennifer.
Ma poco mi importava. Mi era entrata l'adrenalina nel corpo e gasata al massimo mi addentrai nell' ammasso di persone per ballare a tutto ritmo.
All' improvviso sentii due mani appoggiarsi nei miei fianchi e una bocca che lasciava baci umidi sul mio collo. Da qui potevo sentire l'odore di alcool e una fragranza che assomigliava a quella di Calvin Klein.
Non appena cercai di vedere chi fosse il ragazzo ma fui bloccata da lui che mi prese il viso e mi baciò con foga. Risposi al bacio e lasciai libero accesso alla sua lingua. Con mio disappunto il ragazzo misterioso si staccò da me e riuscii a riconoscerlo: Matt. Sì, proprio lui, Matt Daddaro. Non appena feci mente locale di quello che stavo facendo, mi staccai dalla sua presa per poi allontanarmi dalla pista sotto il suo sguardo confuso. Probabilmente non mi avrà riconosciuta dal momento che era ubriaco, e da una parte era meglio così. Andai alla ricerca di Jennifer e Jay per poter ritornare a casa. Ne avevo abbastanza di questa festa. Alla fine vidi Jennifer in giardino parlare con un ragazzo.
"Ehy Jen, sai dov'è Jay? Vorrei andare a casa." Lei mi sorrise in modo sbilenco e, solo ora notai che aveva in mano un bicchiere pieno di qualche alcolico.
"Sshiertooo!! È là!" Mi indicò un gazebo vicino alla piscina.
"Ok, ma vieni anche tu. Sei ubriaca fradicia!" Le dissi divertita nel vedere una Jennifer ubriaca.
"Va beeeene mamiii!! Shiaooo Simoon! Shi vediamoo in giroo!" Il ragazzo che presumo fosse Simon, la salutò con un gesto della mano per poi dirigersi verso l' interno della villa. Misi un mio braccio sul fianco di Jennifer e il suo sulla mia spalla, dato che non riusciva neanche a reggersi in piedi.
Trovai Jay parlare con un gruppo di ragazzi gli andai incontro.
"Jay! Mi accompagni a casa? Jennifer è ubriaca." Dissi indicandola con la testa.
"Uh si certo. Ci vediamo ragazzi." Gli altri lo salutarono con un cenno del capo.
Arrivati in macchina Jay mi aprii la macchina ed aiutarmi a poggiare Jennifer nei sedili posteriori. Per tutto il tragitto, tenni la testa appoggiata al finestrino per via della stanchezza che si faceva sentire.
"Marie, siamo arrivati" mi scuotó leggermente il mio amico.
"Oh si. Grazie per il passaggio Jay" gli diedi un bacio sulla guancia e uscii dalla macchina per dirigermi verso il portone di casa. Non appena aprii la porta di camera mia mi buttai a peso morto sul letto, senza cambiarmi e struccarmi, troppo stanca nel farlo. Prima di addormentarmi vidi delle labbra morbide e carnose passarmi davanti agli occhi.

Angolo autrice:
Ecco a voi il capitolo 7. È più corto degli altri ma mi piace comunque. Fatemi sapere se vi piace e votate e commentate. Ora devo andare ad aiutare mia cugina a colorare...
-A

Un amore invincibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora