Capitolo 5.

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Questa mattina mi svegliai più presto del solito così decisi di farmi una bella vasca rilassante prima di andare a scuola. Usai il mio bagnoschiuma preferito al profumo di cocco e chiusi gli occhi per rilassarmi con sottofondo una canzone classica e rilassante. Avevo una strana sensazione, una specie di sesto senso che mi faceva capire quando qualcosa non sarebbe andata nel modo giusto, qualcosa di sbagliato ma non so ancora cosa. Quando aprii gli occhi per posarli sul telefono per guardare l'ora mi stupii: erano le 7:30. Ero stata in vasca per 40 minuti e per una volta che mi alzo in anticipo devo prepararmi tardi. Mi sembra giusto: se una cosa va come vuoi tu, la prossima deve andare di merda. La classica sfiga che non mi abbandona mai.
Avvolsi il mio corpo nel mio accappatoio rosa e intanto mi truccai con mascara e matita dentro l'occhio.
Lasciai i capelli sciolti dopo una veloce pettinata e mi diressi nel mio armadio per decidere cosa indossare. Dato che non avevo molto tempo presi le prime cose che mi capitarono, ovvero un paio di jeans chiari e una felpa nera con il davanti più corto e dietro leggermente lungo. Dopo aver indossato le scarpe e preso telefono e zaino scesi in cucina alle 7:40 ero ancora in orario e dato che la scuola era a 5 minuti con la macchina, mi abbuffai di cibo.
"Marie ma... la dieta che volevi fare?" Mi riprese mia madre scherzosa riferendo a quando le avevo detto che volevo fare la dieta.
"É andata a farsi fottere" risposi addentando la mia brioche alla crema.
"Sei sempre la solita, ogni volta che dici di voler dimagrire il giorno dopo ti ritrovo con il barattolo della nutella in mano" mentre pronunciava questa frase scuotó la testa rassegnata al mio modo di fare.
Papà che non aveva ancora aperto bocca, troppo impegnato a leggere il giornale, alzò un sopracciglio con fare dubbioso.
"Tesoro, ti ricordo che quando eravamo fidanzati mi dicevi sempre che volevi stare a dieta ma poi facevi mangiare il piatto di insalata al cane e una volta in camera tua ti abbuffavi di snack." Detto ciò mio padre bevve un sorso del suo caffè mentre la mamma era rossa in viso dall'imbarazzo. Per non assistere ai loro battibecchi li salutai ed uscii incamminandomi verso la mia macchina.
Durante il breve tragitto cambiai stazione al meno una decina di volte e quando trovai una canzone decente ero ormai arrivata a scuola. Questa è sfiga.
Al solito muretto trovai il gruppo di Jay. Matt ed Ashley stavano pomiciando.. anzi no.. non stavano pomiciando, si stavano mangiando la faccia. Sì, credo che questo termine possa andare bene. Ma dico: non gli fa venire il vomito fare così di prima mattina? Spero almeno che abbiano l'alito apposto. Ma perché diamine faccio questi discorsi insensati?? Ma poi cosa me ne frega cosa fanno loro?? Non lo so, rimarrà sempre un segreto della mia coscienza.
Distolsi lo sguardo dai due e lo puntai sui due fratelli e Carl che stavano parlando su non so cosa.
"Ciao ragazzi! Come va?" Chiesi ai tre sorridendo.
"Tutto apposto, anche se la prima ora abbiamo filosofia." Mi rispose Jennifer sbuffando per via della materia noiosa.
"Non dirlo a me che ora ho greco!" Come pretendono i professori che noi stessimo svegli alla prima ora con una materia pesante e noiosa come il greco? Mistero.
"Ah si? Anch'io ho greco ora." Mi girai udendo quella frase, trovandomi a 10 centimetri di distanza dalla faccia di Matt. Da più vicino potevo notare la sua bocca che si era allargata in un sorriso stupendo e la colorazione delle sue iridi: oggi le sfumature del verde prevalevano sul castano dei sui occhi rendendolo più chiaro a causa dei raggi di sole che colpivano il suo viso. Il suono della campanella mi distrae dai miei pensieri a dir poco strani, facendomi realizzare che ero stata troppo tempo a fissare Matt e abbassai il viso imbarazzata.
"Ciao ragazzi, ci vediamo in mensa." Li salutai velocemente per poi dirigermi verso il mio armadietto, ma venni bloccata da una mano che mi teneva il polso. Mi girai e mi stupii quando incontrai Matt.
"Ehy, che dici di andare in classe insieme?" Stupita dalla sua domanda, ritrassi il polso.
"Ehm.. va bene, poso i libri e andiamo." Solo ora notai che il suo armadietto era vicino al mio.
Posati i libri ci dirigemmo verso la nostra prossima lezione, sotto gli sguardi invidiosi delle ragazze. Insomma, Matt è un bel ragazzo ma non una star del cinema da invidiare.
Arrivati in aula il professore non era ancora arrivato e, notando che i banchi erano occupati tranne gli ultimi due vicino alla finestra, presi posto lì con Matt che mi seguiva come un cagnolino.
"Allora Marie, com'è San Diego? Sai mi sarebbe piaciuto un giorno andarci. So che lì le ragazze sono bellissime e io ne ho la prova." Mentre pronunciava l' ultima frase mi fece l'occhiolino accompagnato da un sorriso malizioso.
Io subito avvampai nel sentirmi dire questo genere di complimenti dato che nessun ragazzo, se escludiamo il mio ex, mi aveva fatto. Ma mi ricomposi subito ripensando alle parole di Jennifer quando ieri mi aveva detto che era un puttaniere e stronzo.
"Sai, se queste frasi sono quelle che usi per abbordare le ragazze mi stupisco che tu sia tanto famoso." Ribattei io e mi diedi il cinque mentalmente per la mia ottima battuta.
"Tesoro, io sono famoso per qualcos'altro. Se vuoi possiamo provare." Gli spuntó di nuovo il suo sorriso malizioso. Io non ci trovavo niente di divertente dato che mi aveva dato una poca di buono.
"1°: tesoro lo vai a dire a qualcun'altro. 2° non provare a darmi della poco di buono perché ci potrebbe rimettere il tuo amichetto lì sotto. E sai.. io non lo faccio con chi non ce l'ha." Non so nemmeno io da dove mi sia uscita questa, ma avevo dimostrato di essere forte e di non farmi mettere i piedi in testa dal primo che ci prova. Certo, non sono vergine ma l'ho fatto solo con il mio ex Tomas ma poi avevo scoperto che mi faceva le corne con tutte le ragazze della nostra scuola. Da quel momento ho imparato a non fidarmi dei ragazzi vogliosi solo del sesso.
Il poveretto di fianco a me rimase allibito dalla mia risposta e non poté neanche controbattere dato che il prof. Di greco, il signor Charles un tipo molto all' antica, aveva fatto il suo ingresso in classe.
Per il resto della lezione Matt non mi rivolse più la parola, ma poco me ne importava. So che ai maschi non piace quando gli si offende il loro amichetto ma non piace neanche a me quando mi danno della puttanella.
Al suono della campanella della terza ora, che segnava la ricreazione, uscii quasi correndo dalla classe per via della grande fame che avevo.
"Jefferson!" Appena udii qualcuno chiamarmi con il mio cognome mi girai di scatto per vedere chi fosse. Rimasi leggermente sorpresa nel vedere il volto con tre chili di trucco di Ashely. Oggi indossava una minigonna in jeans che non arrivava neanche a metà coscia e una maglietta giallo fluo che le lasciava un filo di pancia scoperta. Okay che oggi c'è il sole ma cavoli fa freddo lo stesso! Come fa lei a stare così?!
"Che vuoi Ashley?" Risposi infastidita, dal fatto che mi avesse chiamato in un momento così importante come quello di mangiare.
"Ascoltami bene, perché non ho intenzione di ripeterlo ancora: stai lontana da Matt, non parlargli e non guardarlo capito?!"
A questo punto ero davvero infastidita da Ashley. Chi si credeva di essere per dirmi chi dovevo o non frequentare? Assolutamente nessuno.
"Ascolta bene quello che ti dirò perché sarà l'ultima volta: io posso e voglio parlare con chi voglio e questo include anche Matt, tu non sei nessuno per venire qui a dirmi con chi non posso frequentare solo per un tuo stupido capriccio. E poi tu sei solo una delle tante per Matt quindi non capisco il motivo di questo argomento. E ora scusami ma ho altre cose importanti da fare." Non la lasciai neanche rispondere che me ne andai diretta per la mensa. Prima di entrare sentii la voce di Ashley gridarmi: "Te ne pentirai Marie Jefferson!!"
La ignorai e presi il vassoio rosso per posarci sopra il cibo.
Ma non aveva capito che a me non me ne frega niente di Matt? Può tenerselo e scoparselo tutte le volte che vuole e vivere la sua vita senza venire a romperla a me. Ma che andasse a fanculo!
Arrivata al mio tavolo trovai solo Jennifer, Jay e Carl. Forse Ashley era andata a 'consolarsi' con Matt.
Mangiai in silenzio annuendo qualche volta facendo finta di ascoltare la conversazione.
"Marie hai da fare oggi?" Distolsi lo sguardo dalla pasta che stavo mangiando per porlo sul viso di Jennifer. Guardando meglio il colore delle sue iridi vidi delle sfumatore di oro nel suo azzurro e ne rimasi affascinata.
"No, perché?" Risposi bevendo un sorso d' acqua.
"Che ne dici di venire a casa mia per passare una giornata insieme?"
"Sì va bene, ma facciamo a casa mia? I miei oggi tornano tardi."
"Certo." Confermò lei sorridente.

*******

Finita la scuola io e Jennifer andammo verso casa mia con la mia macchina.
Mentre aprivo il portone la mia amica mi chiese:
"Sai, ho sentito che oggi, prima di mensa, una certa 'Marie Jefferson' ha tenuto una conversazione un po' accesa con una certa Ashley Milton... cos' è successo di preciso?" Mi diressi in cucina per bere un bicchiere d' acqua e dopo aver preso un lungo respiro le dissi:
"Mi ha detto che devo restare lontana da Matt e bla bla. Io le ho detto che non mi deve dire con chi stare e me ne sono andata." intanto cercai qualcosa da mangiare per la nostra serata.
"Sei una grande, nessuno aveva mai tenuto testa ad Ashley!" Jennifer mi batté il cinque per, a sua detta, ammirazione nei miei confronti.
Presi del gelato con crema e cioccolato, i pop corn, qualche merendina e due bottiglie di thé alla pesca. Jennifer scelse il film da vedere 'Io prima di te' non lo avevo mai visto, ma mi incuriosiva molto il titolo.
"E che la serata abbia inizio!" Esclamai mentre Jennifer rideva vedendo me in piedi sul tavolo.

Angolo autrice:
Ci ho messo un casino di tempo per finire questo capitolo ma sono abbastanza soddisfatta del risultato.
Mi raccomando votate e commentate se vi piace il capitolo e la storia ;-)
-A

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