Questa mattinata scolastica è stata la più stancante di tutte. Non ne potevo più.
Matt ha cercato svariate volte di volermi parlare, cercando spiegazioni.
Ma io ľ ho evitato cercando di non sentirlo o vederlo.
Ti stai comportando da codarda.
Lo so, ma non so ancora come reagire alle sue 'spiegazioni'.
Non so se la registrazione è solo una stupidata e non so neanche se è vero il fatto della scommessa.
E la cosa più importante, non so se Matt mi prende solo in giro o ci tiene a me.
Siamo tutti capaci di indossare una maschera e far finta che essa sia la nostra vera faccia.
Persino io lo facevo.
Ma poi ho capito che la vita è una sola e va vissuta essendo sé stessi.
Perché sprecare i giorni facendo finta di essere un' altra persona?
Magari questa personalità neanche ti soddisfa, così ne cerchi un' altra.
Fino a quando avrai così tante maschere da non sapere più chi sei.
Che gusto c'è?
Quando penso a Matt, penso sempre alle sue innumerevoli facciate che usa con le persone.
Sono sicura che neanche i suoi amici più stretti sanno chi sia il vero Matt.
Io però volevo scoprirlo.
Volevo sapere cosa tormentava così tanto quel povero ragazzo da indurlo ad essere così com'era.
Mille pensieri mi attraversavano la mente mentre mi provavo il vestito che avrei dovuto indossare alla festa di stasera.
Me lo aveva comprato mia madre stamattina. Era sempre lei che mi sceglieva i vestiti per queste cerimonie dato che aveva più occhio di me in questo campo.
Era un vestito lungo che ricadeva morbido sui fianchi e sulle gambe. Il colore predominante era il blu, intorno alla vita e al corpetto vi erano delle decorazioni in argento.
Per il make-up scelsi qualcosa di semplice: rossetto rosso, eyeliner e mascara.
I tacchi che la mamma mi aveva portato erano argentei anche loro, ci abbinai un braccialetto ed una pochette.
Legai i capelli in uno chignon basso.
Mi guardai un' ultima volta allo specchio, per poi constatare che era tutto apposto.
"Mamma, papà, sono pronta!"
Quando scesi in cucina trovai mia madre che sistemava la cravatta a papà. Quest'ultimo indossava un completo beige con una camicia bianca.Mamma era abbinata a lui con un vestito lungo e anch'esso beige.
In fatto di abiti mi sentivo un' intrusa...
Quando entrambi mi degnarono di attenzione restarono a bocca aperta.
"Tesoro stai una favola!"
"Certo che sta una favola! Gliel'ho scelto io il vestito."
Wow! Mi stupisco di quanto possa essere modesta mia madre.
"Anche voi due state molto bene. Ho dei genitori bellissimi."
Li abbracciai forte. Ero proprio fortunata ad avere due genitori fantastici come loro.
"Okay, okay, basta momenti dolci. Dobbiamo andare ad un party. Su su che poi facciamo tardi."
Mia madre sciolse l' abbraccio per poi prendere la sua pochette, precedentemente posata sul divano in pelle. Uscì dal portone di casa senza preoccuparsi se la stavano seguendo o no.
Tutto questo correndo. Correre si fa per dire. Neanche lei era un' amante dei tacchi, perciò sembrava una gallina zoppa mentre tentava di 'correre'.
Io e papà ci scambiammo un' occhiata che sta a significare: 'perché?'
Dopo aver chiuso casa, abbiamo raggiunto la mamma che ci aspettava nel marciapiedi.
Data la vicinanza di casa Gray, abbiamo deciso di andarci a piedi.
Già potevo vedere le numerose macchine costose che erano pargheggiate nei pressi della casa.
Arrivati, papà suonò il campanello ed una donna dai capelli castani ci aprì la porta.
"Chris, Martha! Che piacere rivedervi!"
La donna abbracciò calorosamente i miei genitori per poi posare il suo sguardo su di me.
"Tu invece sei la bellissima Marie. Io sono Allison, la mamma di Jay e Jennifer."
Da vicino potevo notare le sue iridi color oro. Erano le stessi di Jay.
"Piacere.."
Ero un po' imbarazzata dal suo lato così esuberante. Ecco da chi ha preso Jen. Allison mi strinse in un abbraccio che ricambiai timidamente.
Di solito non ero timida, ma mi succedeva quando facevo conoscenza con gli adulti.
"Venite dentro. Marie, i due sono al buffet che si azzuffano di cibo. Vai che ti aspettano."
Allison mi sorrise e mi indicò dove stavano i suoi figli. Ricambiai il sorriso riconoscente e mi avviai verso il buffet.
Li trovai che mangiavano degli stuzzichini senza apparire esagerati.
Chissà chi le vedeva mangiare così tanto a cosa pensavano.
Ha parlato quella che mangia salutare.
Hey, io mangio. Ma mangio diversamente dagli altri.
Perché esiste un modo diverso di mangiare?
Non lo sapevi?
Preferisco di no.
"Ciao mangioni!"
Appena sentirono la mia voce squillante, sobbalzarono dallo spavento.
Manco stessero rubando qualcosa.
"Marie! Mi hai fatto prendere un'infarto. E poi non è che tu mangi meno di noi..."
Jen si portò una mano alľ altezza del cuore, per poi prendere una bruschetta con prosciutto e formaggio. La sventolò davanti ai miei occhi mentre io la guardavo desiderosa di addentarla.
Se fossi in un cartone animato, sarei stata disegnata con la bava alla bocca.
Afferrai la bruschetta dalla mano di Jennifer e la mangiai in soli due bocconi.
Che infame.
La bruschetta era piccola.
Fosse per te anche un cinghiale è sarebbe piccolo.
Beh.. dipende che cinghiale...
Ripeto: sei un caso perso.
Mentre Jay e Jen erano alla ricerca di altro cibo, guardai meglio la sala.
I divani e i tavolini erano spostati ai lati del salone per lasciare libero accesso alle persone. I camerieri avevano in mano dei vassoi con dello champagne pronto per essere servito.
In un tavolino vi era una cassa dove veniva versato il denaro per la beneficenza.
Papà mi aveva detto che questa festa era stata organizzata per raccogliere fondi aiutando i bambini malati.
Era davvero un buon gesto da fare.
Durante tutta la sera avevo parlato con un paio di signori che volevano fare la mia conoscienza. Mi ero un po' annoiata a parlare sempre delle stesse cose: cosa avevo intenzione di fare finiti gli studi, come andavo a scuola, che sogno avessi nel cassetto e roba così.
Che poi, a cosa interessava a loro? Quelle informazioni gli servivano solo per farsi un mio quadro generale.
Odiavo questo tipo di persone.
Alla fine della serata Peter, il padre di Jen e Jay, aveva annunciato il denaro raccolto.
4530 dollari.
Davvero una bella cifra.
Salutai la famiglia Gray e alcuni signori con cui avevo parlato prima.
Ero un sacco stanca, così tanto che quando arrivai a casa, mi tolsi velocemente il vestito e non mi misi neanche il pigiama che sprofondai in un sonno tranquillo.Angolo autrice:
Capitolo di passaggio, I know, ma preparatevi per il prossimo capitolo dove ci sarà mooolta azione...
Avevo intenzione di aggiornare ieri, ma ci hanno pienato di compiti che non ce la facevo a scrivere.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ditemi se ci sono errori.
Baci♥♥
-A
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Un amore invincibile
Teen FictionMarie Jefferson, una ragazza di 17 anni catapultata in una nuova vita dove non conosce niente e nessuno se non la forza di andare avanti. A New York incontrera' nuovi amici, nuove antipatie e forse chissa' se trovera' l'amore? Lo scoprirete solo leg...