Perché mi illudo?
Perché penso di poter cambiare qualcosa?
Perché so che quel 'qualcosa' non cambierà mai?
Se lo so, perché continuo ad illudermi?
Non riuscivo proprio a dare risposta a questi interrogativi. Mi affollavano la testa e non volevano andarsene da lì.
Volevo staccare un po' dalla realtà.
Non volevo pensare a nessuno, in particolare al ragazzo che più di una volta, anche se incosciamente, mi aveva illusa.
Mi sono ripromessa che non avrei più lasciato che Matt mi abbindolasse.
Ma lo sta facendo.
Non mi ha baciato, né abbracciato, né guardata.
Ma è bastato il suo nome per farmi ripensare a lui.
Quel semplice nome di quattro lettere che è in grado di mandarmi il cervello in tilt.
Eppure so che il mio nome invece, su di lui non ha lo stesso effetto.
Devo cancellarlo dalla mia mente, ma da persona matura.
Non lo eviterò come una codarda, ma lo affronterò come si fanno con i problemi.
Mi hanno sempre insegnato che le difficoltà si superano insieme ai probemi.
Ed ho intenzione di apprendere questo insegnamento.
"Marie, Marie, Marie!! Ho una notizia FA-VO-LO-SA"
Mentre mi incamminavo spensierata verso la mensa, Jen mi raggiunse bloccandomi la strada e facendosi sentire da metà scuola. Ma sembrò non preoccuparsene.
"Illuminami."
Ero abbastanza stanca, e Jen non aveva fatto altro che aumentare la mia stanchezza con la sua gioia.
Che pigra che sei.
"Non puoi immaginare quanto sia felice!"
"Se me lo dici magari posso immaginare."
Entrate dentro la mensa, presi un vassoio e iniziai a ragionare su cosa avrei potuto mangiare.
C'era il pollo, pasta al ragù, insalata di pomodori, riso e pesce.
Decisi di prendere il pollo, la pasta e due muffin al cioccolato. Avevo proprio fame.
"Ehy! Ma mi stai ascoltando?"
Riportai lo sguardo su quello di Jennifer che stava aspettando che ľ ascoltassi.
"Scusami Jen, stavo decidendo cosa prendere."
Le sorrisi in segno di scuse e, con un sospiro teatrale, iniziò a ridirmi la sua notizia.
"Quando c'era stata la festa, io e Jace ci siamo scambiati numero di telefono. Io non gli avevo scritto, perché si sa che deve fare il ragazzo il primo passo, altrimenti avrei fatto la figura dell' appiccicosa. Fatto sta che ieri sera mi ha scritto e... mi ha detto... di andare a prendere un caffè uno di questi giorni..."
La mia amica abbassò il viso imbarazzata, mentre le guance le si dipingevano di rosso.
Eravamo arrivate al nostro tavolo e i ragazzi avevano sentito ľ ultima parte del discorso.
"Davvero Jen?! Te l'ho detto che è uno strafigo!"
Ero felice per la mia amica, ero sicura che Jace non era il tipo che illudeva le ragazze. Era troppo buono per farlo.
E poi sono sicura che sarebbero una bellissima coppia insieme.
Jen aveva gli occhi a cuoricini e un' aria sognante.
"E chi sarebbe questo qui?"
Jay parlò con durezza, quasi infastidito del discorso della sorella.
Che fratello gelosone che era. Si preoccupava sempre per Jen, ed è per questo che invidiavo il loro rapporto fratello-sorella.
Se ce l'avessi anch'io, sarei stata iperprotettiva.
La sorella alzò gli occhi al cielo, probabilmente era abituata a queste scene di gelosia da parte di Jay.
"Non lo conosci tanto."
"Se me lo dici potrei conoscerlo invece!"
"Si chiama Jace. Sai chi è?"
Jay sembrò pensarci su.
"Mmm... Jace.. Jace.. com'è fatto?"
"Vuoi sapere anche il suo gruppo sanguigno? Se fuma? Se ha dei genitori? Oppure che amici ha? Mi dispiace ma il suo nome sarà ľ unica cosa che saprai."
Jennifer cercò di chiudere qui il discorso con aria soddisfatta, ma suo fratello sembrò non accontentarsi.
E infatti...
"So dove nascondi la tua scorta di caramelle."
Una semplice frase che fece alzare di scatto la testa della mia amica.
Jen era ossessionata dalle caramelle, soprattutto quelle gommose. Li custodiva gelosamente dentro un cassetto segreto del suo guardaroba.
Quando avevo passato una sera da lei me li aveva fatti vedere, ed erano davvero tanti!
"Non ti deve passare neanche dall' anticamera del cervello di potermi rubare le caramelle!"
Trovai abbastanza divertente la piega che stava prendendo il discorso.
Li lasciai discutere, sapendo che alla fine Jay avrebbe ottenuto le informazioni richieste, e vagai lo sguardo per la mensa.
Mi ritrovai a fare una selezione dei diversi tavoli: quello dei secchioni, dei dark, quello dei 'solitari', quello delle cheerlader e dei giocatori di football.
Mi maledii mentalmente per aver guardato quel tavolo: avevo beccato Matt che mi fissava.
È leggermente inquietante.
Sì, decisamente.
Era strano che non si fosse seduto al nostro tavolo, forse lo avevano chiamato i suoi compagni di squadra.
I nostri sguardi si incatenarono.
I miei occhi contro i suoi.
Chi avrebbe vinto?
Distolsi lo sguardo prima di lui, non volendo rimanere a guardarlo come una rimbambita.
Eppure una parte voleva girarsi e rimanere a guardarlo.
"Ahhhhh!! Okay! Te lo dirò! Che rottura che sei!"
Come avevo immaginato Jen aveva ceduto a suo fratello le informazioni che voleva.
Potevo vedere il suo sorriso soddisfatto e quello sconfitto di Jennifer.
Nell' istante in cui la campanella suonò, alla mia amica vibrò il cellulare, segno che le era arrivato un messaggio.
Quando lo lesse per poco non si metteva a saltare dalla gioia. E potevo immaginare chi fosse.
"Marie! Jace ha detto di incontarci da Starbucks alle 15:00!"
Era davvero entusiasta da quella notizia.
Era solo un caffè!
"Mi devi aiutare a decidere cosa indossare!"
"Sì Jen, ti aiuterò io. Tranquilla. Ci vediamo alla fine delle lezioni alla mia macchina. Okay?"
"Okay. Grazie Marie."
Jen mi stritolò in un abbraccio, per poi dirigersi verso la sua aula e io alla mia.******
Le lezioni erano finite ed io e Jen ci trovavamo nella mia macchina.
Stava parlando a raffica riguardo al suo incontro con Jace.
"Jennifer Gray! Ti ha invitata a prendere un misero caffè, okay? Non ti ha mica chiesto di sposarti! La fai troppo lunga e io sto letteralmente scoppiando!"
Non ce la facevo più a sentirla parlare a vanvera! Ho un limite anch'io eh..
Notai che aveva abbassato il viso dispiaciuta.
Mi si strinse il cuore vedendola triste per qualcosa che le avevo detto, così cercai di rimediare.
"Oh Dio Jen, scusami tanto! Solo che stavi parlando così veloce che non ci capivo niente... so che ti sei presa una bella cotta ed è stato egoista da parte mia dirti quelle cosa... mi dispiace, davvero.."
Non sopportavo di vedere una Jennifer triste.
Lei era come il sole: esisteva solo per splendere di luce propria.
"Tranquilla Marie.. hai ragione comunque. Non devo farmi tutte queste paranoie. Mi ha invitata a prendere un caffè da AMICI e io mi comporterò da amica. Devo cercare di stare meno in ansia."
Sorrisi nel constatare che non se ľ era presa.
"Così si fa! Vedo che hai appreso qualcosa dalla sottoscritta."
Le feci ľ occhiolino, mentre lei si girò e mi fece la linguaccia.
Come a voler dire che non aveva appreso niente.
Tu saresti quella 'brava' con i ragazzi? Sbaglio o sei tu quella che vuole essere amica di quel gran pezzo di figo, che corrisponde al nome di Matt? A questo punto dò ragione a Jennifer e ti faccio la linguaccia.
Tu sì che sai come alzarmi ľ autostima, davvero.
Se hai bisogno... io sono qui...
Sono sicura che posso farne a meno.
Se lo dici tu....
Eravamo arrivate a casa della mia amica e, appena spensi il motore, scese dal sedile talmente veloce che farebbe invidia a Flash.
Io me la presi con tutta calma per farla irritare ancora di più.
Aspettava al portone di casa con le braccia incrociate, come a volermi indurre di muovermi.
"Oh finalmente Miss. Lumaca! Andiamo in camera!"
Jen mi aveva informato che Jay era con i suoi amici, così non avremmo avuto interruzioni, a detta sua, sgradevoli.
"Marie, che mi consigli?"
Aveva aperto ľ armadio e stava cercando con gli occhi qualche possibile abbigliamento da indossare.
Lo stesso facevo io.
"Mmm.... allora... devi essere casual.. non gli devi dare tanta importanza, ma non sembrare una sciagurata.. quindi...""...e..sopra una giacchetta di pelle"
Era semplice come look, ma era adatto ad un incontro tra 'amici'.
"Mmm... sì, approvo!"
Jen prese i vestiti e si incamminò verso il bagno per lavarsi il corpo.
Io, intanto, stavo giocando a Trivia Crack nell' attesa che uscisse dal bagno.
Era davvero entusiasta dall' idea di incontrare di nuovo Jace.
Solo io ero forever alone.
Se respingi un tipo come Matt ci credo che sei forever alone.
Matt, Matt, Matt! Sempre a lui pensi!
Guarda che se io penso a Matt, allora lo stai facendo anche tu..
Oh... giusto! Matt, esci da questa testa!
Matt ha ignorato ľ elemento.
Mi fai morire da ridere guarda..
L'ho sempre detto di essere simpatica.
Non mi ero resa conto del tempo trascorso, fino a che Jen entrò in camera.
Aveva lasciato i capelli sciolti e si era messa il mascara e un lucidalabbra trasparente.
"Come sto?"
Si stava guardando allo specchio più e più volte cercando di calmarsi.
"Stai benissimo."
Jen si voltò verso di me e mi sorrise riconoscente.
"Grazie Marie. Ora però devo andare. Non voglio farlo aspettare."
"Va bene, però più tardi fammi sapere."
"Contaci."
Ci salutammo e uscii dalla casa per dirigermi alla mia, pronta per studiare matematica per la verifica.Angolo autrice:
Come avevo promesso nel capitolo precedente ho aggiornato.
Spero vi sia piaciuto♥♥
Aggiorno il prossimo a 7 stelline e 9 commenti.
Baci ♥♥
-A
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Un amore invincibile
Teen FictionMarie Jefferson, una ragazza di 17 anni catapultata in una nuova vita dove non conosce niente e nessuno se non la forza di andare avanti. A New York incontrera' nuovi amici, nuove antipatie e forse chissa' se trovera' l'amore? Lo scoprirete solo leg...