Leggete l' angolo autrice in fondo↓
Dopo 10 minuti di meditazione davanti alľ armadio scelsi di indossare una maglietta blu a maniche lunghe un po' smanicata, dei leggins neri e dei stivaletti blu notte con un po' di tacco. Mi truccai con mascara, matita e fard. Pettinai i capelli e decisi di lasciarli sciolti.
Presi il telefono e i soldi e uscii di casa incamminandomi verso il luogo ď incontro stabilito.
Quando entrai dentro al bar, erano le due in punto. Per una volta ero puntuale. Trovai Jace in un divanetto in fondo alla sala: i suoi capelli bianchi si notavano appena entravi. Indossava una felpa nera con il logo di una qualche marca a me estranea. Era impossibile non notare la sua bellezza, poi con quei capelli era la fine del mondo.
"Ciao tesoro" mi salutò Jace con un caloroso sorriso.
"Ehy Jace" dissi ricambiando il sorriso.
"Ordiniamo?"
"Certo, ho una fame.." Jace rise leggermente per la mia ultima frase, per poi chiamare un barista.
"Cosa desiderate?" Notai dal cartellino attaccato alla sua maglietta da lavoro che si chiamava Mike.
"Io una fetta di cheescake e un succo di arancia. "
"Anch'io prendo così" rispose Jace giocherellando con una bustina di zucchero.
"Certo, arrivano fra 5 minuti" dopo che il cameriere si congedó, io e Jace parlammo un po' delle nostre vite.
Scoprii che faceva di cognome Mc Cullen, aveva 19 anni e il giorno lavorava in un negozio di scarpe, mentre la sera faceva il barista. Viveva in un appartamento da solo visto che i suoi genitori erano morti dopo la sua nascita e lui fino ad un anno fa stava con sua zia Tiffany.
Ad un certo punto vidi una delle amiche di Ashley. La troia n.2.
Quando vide Jace il suo volto sembrò illuminarsi e adottò il suo sorriso malizioso. Avanzò verso il nostro tavolo, ignorandomi completamente, per poi abbassarsi in modo da far vedere al ragazzo la sua generosa scollatura 'fasciata' da un vestito striminzito. Mi pongo ancora questa domanda: non ha un cazzo di freddo?!
"Ehy bellezza!" Civettuó troia n.2.
"Ciao a te!" A quanto pare dal modo in cui si scambiavano occhiate maliziose, Jace non era un santo. Però a me stava simpatico.
"Chiamami." Troia n.2 dopo aver lasciato un foglietto a Jace e avergli fatto l'occhiolino, se ne andò sculettando verso la porta. Credo che lei sia venuta qui alla ricerca di ragazzi e non di cibo. Bah, io avrei preferito di gran lunga la seconda.
"Wooo qui qualcuno si è appena prenotato una scopata con Troia n.2!"
Dissi scherzosa e forse, a voce un tantino alta, dal momento che alcuni clienti si girarono verso di me. Imbarazzata da quello che avevo appena detto, mi coprii la faccia con i capelli come se quel gesto mi potesse portare via da questo momento imbarazzante.
"Troia n.2 ?" Chiese Jace sorpreso e divertito dal nomignolo che le avevo affibbiato.
"Sì, io la chiamo così. È amica della troia della scuola, quindi ecco perché la chiamo 'troia n.2'. A dir la verità non mi ricordo neanche il suo nome." Feci spalluccie, facendo capire che per me quella cosa non mi importava. Intanto addentai un pezzo di cheescake che Mike aveva portato.
"Comunque si chiama Alexis e la chiamerò stasera." Nel mentre riponeva il foglietto sul suo portafoglio, io lo guardai con aria scocciata.
"Voi maschi siete tutti così! Vi arrivano un paio di tette e culo e subito ad andarle dietro come dei cagnolini in astinenza!" Risposi sbuffando per via di quella teoria che ormai era certa.
"In effetti non lo faccio da due giorni. E dovresti fare una sana scopata. Magari se vuoi aggiungerti con noi stasera...." lasciò la frase in sospeso facendomi capire che a lui avrebbe fatto piacere.
"Oddio, ma com'è che siamo finiti a parlare di una possibile orgia?!" Esclamai scocciata dalla piega che stava prendendo il nostro discorso.
Lui alzò le mani in alto, come se volesse scusarsi.
"Va bene, va bene. Niente orgia. Non sai che ti perdi ma... se non vuoi.."
Gli lanciai un' occhiata per fargli capire che il discorso era finito lì. Mi voltai per guardare che ore fosse all' orologio appeso sopra la cassa.
Ma, con mia grande sfortuna, vidi entrare Matt accompagnato da una finta bionda che gli stava appoggiata sul suo braccio. Lui quando incrioció il mio sguardo, mi fece l' occhiolino mentre con una mano stringeva il sedere di quella. Ma a che gioco giocava?! Non riuscii a staccare lo sguardo da lui. Era come se avessi una calamita agli occhi con scritto: 'MATT'.
Ed era una cosa davvero snervante. Soprattutto quando cominciò a baciarsi con la finta bionda. Quelle labbra che avevo avuto piacere di assaggiare anch'io. E devo ammetterlo: ci sa davvero fare quando bacia.
I miei pensieri erano fissi su Matt che, quando mi sventoló una mano davanti alla faccia, ritornai con i piedi per terra, e scusandomi con Jace per il mio momento di trance.
"Stavi guardando Matt Daddaro?" Mi chiese lui non appena mi voltai verso di lui. Mi vergognai anche a dover rispondere a quella domanda. Insomma, Matt deve essere in ogni posto dove vado anch'io?!
"Ehm... sì.. ma non mi piace... solo... che sabato ci siamo baciati" raccontai ľ ultimo fatto tutto d' un fiato.
"Davvero? Sai io conosco Matt, sai ci scambiamo le ragazze a volte. Per questo ti dico di non farti tutti quei film mentali, perché anche se fa male dirlo, sono sicuro che per lui baciare te era come baciare le altre. Con questo non voglio dire che tu sia una troia, ma capiscimi, a lui non fa differenza di chi era la bocca."
Rimasi spiazzata dalle parole di Jace. Certo, sapevo che a Matt le ragazze interessavano solo per quello che avevano, ma sentirselo dire in faccia, occhi contro occhi, fa uno strano effetto. Non so che effetto, ma non è di certo la felicità.
"Lo so, lo so. E poi lui era ubriaco quindi dubito che si ricordi anche solo di avermi visto." Sospirai stanca di dover parlare di un tizio che non aveva nemmeno il privilegio di essere nominato.
Poi mi ricordai che non avevo visto nemmeno l' ora, troppo impegnata ad osservare 'quello'.
Quasi presi un colpo quando l' orologio segnava le sei e mezzo. Ero stata con Jace quattro ore che non si erano fatte sentire dalla bellezza di quel pomeriggio.
Ma come ogni cosa bella questa doveva finire, altrimenti se sarei arrivata in ritardo per la cena, chi la sentiva mia madre. A papà basta che arrivavo a casa, poi che ora sia o che cosa abbia fatto a lui non interessa. Non è che non gli fregasse niente di me è che a detta sua:" avevo anch'io 17 anni e arrivavo a casa alle due di notte quindi se mia figlia è a casa viva e vegeta prima delle due, per me è okay. E poi non voglio sapere cosa fa una ragazza in giro."
Ed ecco spiegato il mio amore incondizionato verso mio padre.
"Jace, devo proprio andare. Grazie per la giornata, ci sentiamo qualche volta?" Chiesi mentre mi alzavo e lasciavo i soldi sul tavolino.
"Certo, grazie a te." Salutai Jace con un bacio sulla guancia e andai quasi correndo a casa. Non appena varcai il portone della mia dolce e amata casa, sentii mia madre sgridarmi per via dell' orario, mentre mio padre era sdraiato sul divano a guardare il telegiornale.
"Amore, non urlare non sono neanche le sette e Marie è arrivata prima del coprifuoco, quindi non capisco il perché della tua sfuriata. A pensarci bene, oggi è tutto il giorno che ce l'hai con me senza motivo. Aspetta... hai le tue cose?!" Papà ti amo. La cosa buffa è che quando mia madre ha il ciclo diventa peggio di Satana. Infatti mio padre si alzò subito dal divano correndo da qualche parte al piano di sopra. Sicuramente voleva nascondersi da sua moglie e il posto perfetto era il bagno.
"Christofer George Jefferson! Apri subito questa porta o te la vedrai con me!!" Tuonó mia madre contro la porta del bagno, mentre mio padre urlava dall' altra parte un "non ci tengo tesoro". Non avendo fame e dato che non volevo assistere alla scenetta dei miei genitori, andai in camera mia. Finì di fare i compiti di greco e dopo essermi seduta sulla mia poltroncina pendente dal soffito, lessi il "CODICE" ovvero il libro di Shadowhunters che ti spiegava gli usi, le armi, come si trasformano vampiri e lupi mannari ecc.
Alle dieci e un quarto andai in bagno per struccarmi e mettere il mio pigiama con gli orsacchiotti.
Mi addormentai quasi subito, cadendo in un sonno profondo.Angolo autrice:
Ehilaaaa!!! Ho fatto questo capitolo più lungo perché credo che domani non possa aggiornare visto che è il mio compleanno e devo fare un sacco di cose. Domenica non so, se ci riesco aggiorno la sera.
Comuuuunque per chi legge la mia storia, mi dovete scrivere qui sui commenti perché sulla bacheca non ci riesco per via di una cosa dell' email.
Ditemi se vi piace il capitolo commentando e votando. Spero che domani passi tutto liscio visto che i stronzi dei miei amici mi hanno fatto gli auguri oggi... bastardi:'(
-A
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Un amore invincibile
Fiksi RemajaMarie Jefferson, una ragazza di 17 anni catapultata in una nuova vita dove non conosce niente e nessuno se non la forza di andare avanti. A New York incontrera' nuovi amici, nuove antipatie e forse chissa' se trovera' l'amore? Lo scoprirete solo leg...