La mattina mi svegliai a causa di un suono fastidioso e persistente: la sveglia.
A malavoglia mi alzai dal letto caldo per dirigermi verso il bagno. Mi lavai, truccai e pettinai i capelli che si erano intrecciati mentre dormivo. Una volta davanti alľ armadio decisi cosa indossare: leggins neri in pelle, una felpa bordeaux con la scritta GEEKS in bianco e le scarpe dello stesso colore della maglietta.
Mentre scendevo le scale sentii dei rumori di pentole provenire dalla cucina insieme ad un profumino di crêpes e questo significava solo una cosa: la mamma stava facendo la colazione speciale. E quando mamma faceva la colazione speciale vuol dire che c'è qualcosa di importante in quel giorno. Pensai a cosa ci potesse essere di così importante e bello oggi e per poco non mi schiaffeggiai da sola: era il compleanno di papà!
Me ne ero completamente dimenticata! Oggi dopo scuola devo assolutamente andare a comprargli un regalo.
Trovai mia madre ai fornelli mentre mio padre era seduto sulla sedia a leggere il suo quotidiano.
"Auguriiiiiiii!!" Quando mio padre sentii la mia voce abbastanza acuta, spostò gli occhi dal giornale per poi alzarsi. Si doveva preparare al mio mega abbraccio. Sì, proprio mega abbraccio e si è preparato bene.
Mi ricordo che quando era il suo compleanno, un paio di anni fa, io gli saltai addosso dalla felicità e lui, se non fosse stato per mio zio che era dietro, sarebbe caduto per terra.
Così da quell' anno, ogni volta che gli facevo gli auguri, lui si alzava prevenendo al mio abbraccio. E faceva bene.
Gli saltai addosso a mo' di koala e lo riempii di baci nel viso.
"Ok ok ho capito che mi vuoi tanto bene ma sai io dovrei respirare." Io e mia madre risimo alla battuta di papà e intanto mi sedetti sulla sedia pronta per divorare la colazione. A tavola c'erano: crêpes alla nutella, ciambelle con glasse dalla pasticceria, brioche di tutti i gusti e succo ď arancia.
Wow. Dovremmo festeggiare compleanni più spesso.
Sempre al cibo pensi tu!
Zitta! Mi distrai dai miei pensieri. Devo decidere da dove iniziare.
Ci rinuncio. Sei un caso disperato.
Decisi di cominciare dalle crêpes prendendone due, poi due ciambelle e brioche. Un vero paradiso.
Finita la mia abbondante colazione salutai i miei per poi prendere tutto il necessario per affrontare un' altra noiosa giornata di scuola.
Mentre percorrevo le vie di Manhattan cercai qualche canzone decente da poter ascoltare in modo da rilassarmi. Non sapevo come ma avevo ľ impressione che oggi sarebbe accaduto qualcosa di diverso dal normale. Non so cosa ma lo scoprirò solo vivendo. Oddio che frase depressa!
Quando entrai a scuola la campanella era già suonata quindi, cercando di far più in fretta possibile, andai verso il mio armadietto per prendere i libri di filosofia.
Arrivai in classe con il fiatone per via della corsetta che avevo fatto poco fa. Dopo aver ripreso il fiato mi scusai con il prof. Per il ritardo.
Vidi che in classe i banchi erano quasi tutti occupati: tranne quello di Matt ed Ashley. Mi sembrava ovvio che avrei scelto Matt, di certo mi stava più simpatico di quella lì.
"Ehy Marie"
"Ciao Matt"
Il ragazzo in questione mi diede un bacio nella guancia e io, non so perché, arrossii come un pomodoro. Ashley ci stava guardando mooolto ma mooolto male. Ma poco me ne importava.***********
Finalmente la campanella era suonata e potei andare a mangiare. Anche se avevo mangiato come un bue a colazione avevo ancora fame. Strano vero?
Mentre andavo verso il mio armadietto sentii delle risate provenire dalle ochette di Ashley ma non ci feci caso.
Ma ora capivo perché quelle stavano ridendo: mi avevano buttato addosso farina e acqua mischiata!! Una vera schifezza!
Sentii subito ľ impatto di quella robaccia con i miei vestiti e appena mi girai vidi Ashley con un secchio in mano che rideva a crepapelle insieme alle sue oche. Notavo che anche gli altri si godevano la scena. Cazzo ridete stronzi?! Se ve lo faccio io è divertente eh?
"Ora hai capito che con me non si scherza. Perciò questa sarà ľ ultima volta che te lo dirò: stai lontana da MATT! CHIARO??"
Ancora non aveva capito che lei per Matt valeva meno di zero? Che lui se la faceva con tutte e che non era fidanzato? Evidentemente no. Su quel cervello non entra niente.
Infastidita e alquanto incazzata la presi per quei luridi capelli ossigenati e la sbattei contro gli armadietti più e più volte. Gli altri facevano il tifo per me e le sue amiche ci guardavano con gli occhi sbarrati.
Mi era passata anche la fame ora.
Non mi fermai finché sentii due mani che mi spingevano dal corpo di Ashley.
Matt.
"Marie! Calmati andiamo via." Io annuii distratta. Ľ ultima cosa che vidi prima di farmi trascinare da Matt erano le amiche di Ashley che la portavano via.
"Non so cosa abbia indotto due ragazze a picchiarsi a quel modo ma me lo spiegherai dopo insieme al fatto che sei piena di impasto. Ti accompagno a prendere ľ autorizzazione per uscire e andare a casa."
Io, essendo stanca, mi limitai ad annuire ancora e mi lasciai trasportare dal profumo così buono del ragazzo davanti a me.Angolo autrice:
Ok. Capitolo più corto del solito ma ho avuto un problema con wattpad che non mi faceva aggiornare così ho dovuto riscrivere una parte. Ho fatto una pausa dalla studio solo per voi hihihi.
Ditemi se vi è piaciuto e commentate. 'Un amore invincibile' è #448 nelle teenfiction. Mi sento importante hahaha.
-A
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Un amore invincibile
Teen FictionMarie Jefferson, una ragazza di 17 anni catapultata in una nuova vita dove non conosce niente e nessuno se non la forza di andare avanti. A New York incontrera' nuovi amici, nuove antipatie e forse chissa' se trovera' l'amore? Lo scoprirete solo leg...