Capitolo 21.

32 6 12
                                    

La sveglia suonò impertinente alle 7 in punto.
Ieri sera ero talmente stanca da non essermi struccata.
Con il risultato di essermi trovata la faccia di un panda: il rossetto era tutto sbavato, il mascara si era appiccicato tra le ciglie e ľ eyeliner si era rovinato del tutto.
Tutto questo sporcando il povero cuscino bianco.
Presi i struccanti e dopo 15 minuti riuscii a togliere tutto il trucco.
Decisi di indossare qualcosa di comodo, dato che alle ultime due ore avevo ginnastica.
Girai il cuscino dalla parte opposta per non dare nelľ occhio e raggiunsi i miei genitori a fare colazione.
"Buongiorno!"
Mi sedetti a tavola e riempii la mia tazza con latte e cereali.
"Buongiorno tesoro!"
Entrambi mi chiesero come avessi passato la serata scorsa. Sapevano che andare a feste di questo genere non erano il mio tipo ma, a meno che non avessi avuto un impegno che non potrei spostare, dovevo andarci per forza.
Dopo aver finito la colazione, salutai mamma e papà e uscii di casa.
Misi in moto la macchina e cercai di rilassarmi.
Non so perché, ma mi sentivo nervosa.
Sei nervosa perché al 99.9% hai la possibilità di incontrare Matt.
Può darsi...
Ma oggi sono determinata a farmi spiegare tutto.
Non scapperò più.
Così mi piaci! Devi essere determinata! Dopo questo mio 'incoraggiamento mentale', mi accorsi che ero arrivata in anticipo a scuola.
Trovai, come sempre, i miei amici al loro muretto. C'era anche Matt ed Ashley.
Quel faccino da prostituta che si ritrova mi farebbe molto piacere prenderlo a testate.
Non riesco a mandare giù la sua inutile esistenza.
Riluttante mi diressi nella loro postazione.
Stavano parlando tutti fra di loro, solo Matt ed Ashley non partecipavano, intenti messaggiare con il loro telefono.
Asociali.
"Giorno ragazzi."
Quando si accorsero della mia presenza, si girarono tutti verso di me.
Carl, Jay e Jen mi sorrisero, Ashley mi guardò disgustata e Matt....
Beh, Matt mi guardava in un strano modo. Sembrava quasi speranzoso?
Aveva speranza in cosa?
Decidi di ignorarlo per non fare scenate.
Dopo tutto era lui che stava dalla parte del torto.
Parlammo un po' delle prossimi lezioni e di altri argomenti.
Quando suonò la campanella ci dirigemmo tutti e quattro verso la prossima lezione.
Avevamo latino le prime due ore.
Spero di non addormentarmi durante la bellissima ora del sig. Roosevelt.
Quando spiegava, ti faceva venire sonno dopo una frase.
Era un vecchietto sulla sessantina, quindi capite che voglia ha anche lui di insegnare.

*-* *-* *-* *-*

Le tre ore di lezione erano andate abbastanza bene.
Avevo preso un bel otto e mezzo a latino e la prof. Di storia mancava. Ora toccava a ginnastica.
Non amavo per niente ľ attività fisica.
Perché stare due ore a girare per un campo come deficienti invece di starsene sul letto in compagnia di Tv e cibo?
Non riesco a credere quanto tu possa essere pigra.
Io non sono pigra! Sono diversamente atletica.
Cioè pigra.
No! È un modo diverso di interpretare la parola.
Andai verso il mio armadietto per prendere la tuta di ginnastica formata da un paio di pantaloncini blu e una maglietta a maniche corte verde con lo stemma della scuola.
Mentre mi avviavo in palestra, sentii una mano afferrarmi il polso e un' altra che mi tappava la bocca.
Cercai di urlare per farmi mollare, ma il tizio non sembrava fare caso a me.
Entrai nello stanzino del bidello.
Lo stesso stanzino di quando avevo detto a Matt della scommessa.
Quando il tizio si girò verso di me lo riconobbi subito.
Chi poteva essere se non lui?
"Marie, dobbiamo risolvere questa faccenda!"
"Questa faccenda? Cos'è? Un problema per te? È un problema dire la verità? Certo che è un problema per te.
Da quando mi hai conosciuto non hai fatto altro che mentire con me! Mi hai fatto credere che tra di noi ci potesse essere amicizia. Mi hai fatto credere che il Matt menefreghista potesse essere anche gentile.
Ma sai che ti dico? Sono un' illusa! Pensavo di poter scoprire tutte le maschere che portavi! Ma non riesco proprio a capirti!
È IMPOSSIBILE cercare di capirti Matt!
Non so che scusa hai da rifilarmi, ma sentiamo che cosa hai da dirmi! Sono proprio curiosa!"
Ero partita in quarta, ma poco me ne importava. Sentivo il bisogno di sfogarmi su di lui su tutte le cose a cui ho pensato.
Matt è come un cubo di Rubik.
Ogni volta che credi di aver formato una faccia, quando poi giri il cubo ti ritrovi un altro rompicapo da risolvere.
Durante il mio sfogo, Matt era rimasto con i palmi delle mani ai lati della mia testa, gli occhi che mi scrutavano attentamente. Vidi una scintilla nelle sue iridi.
Che sia di rabbia?
O piacere?
Ma piacere di cosa?
Dopo un tempo che mi parve infinito, Matt si decise a parlare.
Abbassò la testa guardando le sue scarpe.
"Hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me. Ed hai ragione.
La scommessa ci è stata.
Ma ľ ho fatta agli inizi. Quando io ancora non ti conoscevo.
Giravano voci che ci sarebbe stata una nuova ragazza quest' anno.
Ed è venuto da me e mi ha detto di fare questa stupida scommessa.
Io, ancora più stupido, ho accettato in cambio di 200 dollari.
Quelle cose nella registrazione le ho dette dopo che ci siamo baciati. E non so come Ashley abbia fatto a sentirmi in tempo.
Ma ti posso assicurare che ho annullato la scommessa dopo che abbiamo corso per tutta scuola bussando alle classi.
Lì ho capito che mi faceva sentire un mostro vendendoti per dei stupidi 200 dollari.
Ti prego, perdonami."
Matt sussurrò ľ ultima frase guardandomi dritta negli occhi.
Le sue bellissime iridi erano lucide.
Forse si era davvero pentito di quello che aveva fatto.
Forse io e lui potremmo ritornare ad essere amici.
Forse non mi mentirà più.
"Matt, sembri davvero pentito. E succede. Succede sbagliare. Magari succede perché vogliamo farci accettare da chi ci guarda. Oppure per dimostrare che siamo capaci di correre ogni rischio. Anche se questo significa ferire le persone che ti stanno accanto.
Perché io non ero poi così tanto arrabbiata con te. Più che altro ero delusa. Pensavo che ci tenessi a me.
Ma come ho detto prima capita a tutti di sbagliare.
Ed io dò sempre una seconda opportunità. Se la meritano tutti.
Anche tu Matt."
Eravamo incredibilmente vicini. Così tanto che potevo sentire il respiro di Matt sulle mie labbra.
"Quindi... mi perdoni?"
"Ti perdono."
Aveva quelľ espressione da cucciolo indifeso, che nessun' altro avrebbe potuto dirgli di no.
"Amici come prima?"
Sorrisi nel constatare che non ero solo io quella che avrebbe preferito ľ amicizia.
"Amici come prima."
Matt mi abbracciò stupendomi per il gesto.
Le sue braccia erano così confortevoli che avrei potuto starci così per ore intere senza mai stancarmi.
Quando appoggiai la testa sul suo petto, sentii il battito del suo cuore accelerare.
Lo stesso vale per il mio.
Le sue mani mi accarezzavano la schiena facendo su e giù.
Brividi.
Matt mi girò la testa in modo da poterlo guardare negli occhi.
La pupilla occupava le sue iridi lasciando solo un loro contorno.
Senza accorgemene, il ragazzo si abbassò su di me e fece ľ unica cosa che non mi sarei aspettata.
Mi baciò.
Ma non un bacio qualsiasi.
Era un bacio appassionale, un bacio che ti mandava in tilt il cervello, un bacio che ti trasportava insieme a tutte le emozioni.
Se non fosse stato per le mani di Matt sui miei fianchi, sono sicura che sarei caduta.
Fortuna che eravate amici eh...
Lasciai girovagare le mie mani sul suo viso, fino a che trovarono il loro posto.
Sui suoi capelli.
Amavo giocare con i suoi capelli. Erano davvero morbidi.
Mentre continuavamo a baciarci, troppo presi per staccarci, mi venne un dubbio.
Cosa siamo?
Amici?
Migliori amici?
Gli amici si baciano?
Si provano queste emozioni per degli amici?

Angolo autrice:
Tadaaaa!
Sono riuscita ad aggiornare in tempo per oggi.
Ve lo aspettavate?
Se sì, ditemi se è stato alľ altezza delle vostre aspettative.
Spero davvero che vi sia piaciuto.
Baci♥♥
-A

Un amore invincibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora