Leggete ľ angolo autrice alla fine↓
Alla fine avevo saltato le due ore di ginnastica.
Ci credo. Avevi di meglio da fare.
Beh... dopo che Matt mi ha confessato la verità siamo stati una mezz'oretta a parlare e a... si beh.. avete capito insomma...
Baciarci? Non era così difficile da dire.
Sì invece. Non so neanche per qualche strana ragione io sia rimasta lì a baciarlo. Lui non proverà mai delľ 'interessamento' per me.
Allora sei stupida. Ma forte. Perché continui a dargli corda? Per lui sei solo un hobby. Poi non lamentarti se il giorno dopo lo ritroverai attaccato a qualche altra ragazza. Glielo hai lasciato tu il permesso di baciarti.
Per la prima volta mi trovai d'accordo con la mia coscienza.
Sono stata una stupida a baciare Matt più di una volta.
Matt non è tipo da relazione fissa.
Non cambierà di certo per me.
Anche se quando stiamo insieme, vedo una luccichio nei suoi occhi.
Che fosse rabbia?
Oppure piacere?
Matt è un tipo strano.
Secondo me, sotto quel suo sguardo da menefreghista, c'è un lato buono, dolce che non vuole mostrare.
Non so cosa lo aveva ridotto così.
Non sa nemmeno lui chi è veramente.
È davvero difficile riuscire a capirlo.
Ero proprio curiosa di conoscere Matt fino in fondo, ogni sua faccia, ogni suo sentimento.
E sapevo che ci sarei riuscita.
Ma ad una condizione: non mi sarei fatta abbindolare da lui.
Niente baci.
Anche se sarebbe stata dura, ce ľ avrei fatta.
Si possono fare questi pensieri contorti la mattina alle 7?
Beh... io sì a quanto pare.
Controvoglia mi alzai dal mio letto così caldo e morbido, per poi poggiare i piedi sul parquet ancora freddo.
Ditemi se svegliarsi così presto la mattina sia legale!
Oggi volevo rivoluzionare un po' il mio look noioso.
Rovistai nel mio armadio alla ricerca di qualche vestito.Certo, non è il massimo del cambiamento ma quei colori così chiari rappresentavano proprio il mio stato d'animo:
Felicità.
Oggi non avevo molta fame, così presi un toast al volo e uscii di casa.
Quando salutai mamma e papà, mi guardavano straniti. Probabilmente si stavano chiedendo il perché fossi così felice.
Li lasciai incuriositi e mi avviai verso la mia amata Mercedes grigia.
Me ľ aveva regalata papà quando avevo preso la patente a sedici anni.
Canticchiai qualche canzone che passava alla radio e alzai il volume quando sentii 'Rockabye'.
Era la mia canzone preferita e mi stava mettendo ancora più di buon umore.
Arrivai a scuola con 5 minuti d'anticipo. Spensi il motore e mi incamminai verso il muretto dove vi erano appoggiati i miei amati amici.
Okay.... sono sicura che ti sei drogata.
Credo che il pusher ti abbia venduto roba scaduta.
Ehy! Io non mi drogo! Sono solo felice.
Se inizi una giornata felicemente, c'è il 90% di probabilità che tu sia fatta.
Che noiosa che sei!
Sono la tua coscienza. Quindi di conseguenza sei anche tu noiosa.
Ma perché diamine converso con la mia coscienza?
"Ciao ragazzi!"
Salutai Jay, Carl, Jennifer e Matt con un bacio sulla guancia.
Hai davvero baciato Matt sulla guancia?? Davvero sulla guancia? Vestito com'è io l' avrei stuprato. Altro che bacio sulla guancia. Non ci sai proprio fare con i ragazzi.
In effetti era vestito davvero bene: portava una camicia a quadri rossa e nera arrotolata fino ai gomiti, sotto portava una canottiera nera e aderente che risaltavai suoi addominali e dei semplici jeans chiari.
I capelli erano spettinati come al suo solito. Ma gli stavano davvero bene.
Le sue iridi tendavano sull' oro-verde, lasciando poco spazio al suo castano.
Erano mozzafiato.
Solo ora mi accorsi che la campanella era suonata, e che di conseguenza ero stata a fissare Matt più di un minuto.
Cavoli! Che figura di merda che avrò fatto!
Gli amici non si fissano, no?
Sembravi una stalker con la bava mentre lo fissavi.
Avevo la bava??
Avevi la bocca aperta. E per poco non ti usciva veramente se non fosse stato per la campanella.
La prossima volta farò più attenzione. Accidenti!
Tralasciando i miei discorsi intelligenti, andai verso il mio armadietto per estrarre il libro della successiva ora.
Matematica.
La matematica al classico non ce n'era tanta. Infatti facevo solo tre ore.
Solo che, ho questo odio verso la matematice che non riesco a sopportarla neanche per tre ore alla settimana.
Quando chiusi l'anta dell'armadietto, vidi una scena.
Matt.
Con una rossa.
Dal lato opposto del corridoio.
Si stavano baciando.
Lui le strizzava il culo.
Lei gli passava le mani sotto la canottiera.
Zoccola.
Zoccolo.
Una coppia perfetta insomma.
Non so perché, ma quella scena mi faceva male.
Come se una piccola parte di me si fosse rotta.
Eppure sapevo che lui giocava con tutte.
Era come se tutta la mia felicità di qualche minuto prima si stesse sgretolando davanti ai miei occhi.
Non volevo stare male per lui.
Non se lo meritava.
Noi siamo solo amici.
Solo e soltanto amici.
E non potremmo essere nient'altro.
Peccato che per andare nell' aula di matematica, dovevo passare davanti a loro.
Mi feci coraggio e mi camminai dritta verso la mia direzione a testa alta.
Amici.
Amici.
Amici.
Amici.
Amici.
Questa parola rimbombò nella mia mente mentre passavo davanti a loro.
Era come se dovesse tranquillizzarmi.
Ma in realtà faceva tutto il contrario.
Neanche si accorsero di me.
Troppo impegnati.Angolo autrice:
Okay. So che questo capitolo è corto e brutto. È di passaggio.
Ma non avevo molta ispirazione, insomma il classico blocco dello scrittore. Non volevo lasciarvi senza capitolo per il fine della settimana, ma sono riuscita a fare solo questo.
Sorry♥♥
Ho deciso di raggiungere un traguardo per ogni capitolo.
Aggiorno il capitolo 23 a 5 stelline e 7 commenti.
Dai che ce la fate♥ so che mi amate ;) ahahahahah.
-A
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Un amore invincibile
Teen FictionMarie Jefferson, una ragazza di 17 anni catapultata in una nuova vita dove non conosce niente e nessuno se non la forza di andare avanti. A New York incontrera' nuovi amici, nuove antipatie e forse chissa' se trovera' l'amore? Lo scoprirete solo leg...