16. Maschera

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Narratore's POV

Dopo un po' arrivarono all'hotel, che era completamente vuoto, cioè già era vuoto prima, essendoci solo loro come ospiti, ora non c'era nemmeno il tizio della reception ad attenderli. C'era un silenzio inquietante. Sembrava di essere in uno di quei film horror in cui un gruppo di amici si ritrovava per caso in una casa abbandonata, piena di oscure presenze, e dove piano piano, uno alla volta, iniziavano a scomparire. Per fortuna la crew non era capitata lì per caso o era in una casa abbandonata, ma l'atmosfera... quella sì che era molto simile e tutti avevano avuto la stessa sensazione.

Matteo: Okay... in quale horror siamo finiti?!

Fede: Non parlarmi di horror. Preferirei non esserne il protagonista.

Mauricio: Su, forza, prendiamo le chiavi e andiamo a dormire.

C'era un problema: le chiavi si trovavano in delle mensoline dall'altra parte del bancone, abbastanza alto, della reception e l'entrata all'interno era privata, perciò qualcuno doveva catapultarsi dietro. Mauricio non poteva perché non si sapeva se avrebbe retto il bancone, Luca e Pietro erano "diversamente alti", Andrea aveva dei problemi alle ginocchia e quindi non voleva rischiare, Federico e Matteo si erano già diretti al piano superiore per evitare di essere scelti. Rimanevano soltanto Giorgio e Giovanni, i quali furono spinti praticamente contro il bancone dagli altri.

Giorgio: Giovanni salta tu! Io ti do la spinta.

Giovanni: Ma perché devo saltare io?

Giorgio: Tu sei più agile di me, quindi vai.

Pietro: Muoveteviiii!!!!

Luca: Sbrigatevi!

Giovanni: Va bene, vado io, ma solo per questa volta.

Giorgio: Okay!

Giorgio unì le mani in modo tale da creare un gradino per aiutare Giovanni a salire sul bancone. Per fortuna riuscirono al primo colpo e nessuno dei due si fece male, anche se Giovanni stava quasi per inciampare nella discesa all'interno.

Giovanni: Allora 21... 22... 23... e 24. Eccole.

Le passò agli altri e iniziò a risalire sul bancone per tornare dall'altra parte, ma una cosa lo colpì in tutto il disordine presente. Una maschera. Non una maschera tradizionale da carnevale; assomigliava a quella di pulcinella, ma c'erano alcune differenze: la maschera era bianca con alcune linee nere, la parte inferiore era allungata, quasi ad assomigliare ad un lungo becco ripiegato leggermente all'in giù. Giovanni continuava a osservarla, ne sembrava ipnotizzato; gli sembrava di averla già vista da qualche parte, ma non riusciva a ricordare. Stava per prenderla, per controllarla da più vicino, quando intervenne la voce di Andrea.

Andrea: Su muoviti, se non vuoi passare la notte fuori dalla porta. E giuro che non ti farei entrare nemmeno se mi pregassi in ginocchio.

Giovanni: Va bene, va bene. Mi muovo.

Giovanni staccò lo sguardo dalla maschera e con qualche salto riuscì a superare il bancone. Si allontanò da lì con Andrea e, prima di salire le scale, diede un'ultima occhiata alla reception, e intanto si chiedeva quale strano personaggio rappresentasse quella maschera.

Andrea's POV

Giovanni si perde sempre in piccole cose. Quando registriamo un video a volte si blocca per minuti per non so quale motivo. Certe volte vorrei capire cosa gli passa per la testa. Però è così complicato comprendere le persone. I sentimenti di comprensione e aiuto, quelli "positivi" in generale, non fanno per me. Meglio il cinismo. E poi, da bravo trentino, mi faccio i cavoli miei che campo cent'anni!

Giovanni's POV

Voglio capire che cosa rappresentava quella maschera. Mi sembrava davvero troppo strana.

Appena arrivo in camera, mi sdraio sul letto e aspetto che Andrea si sieda davanti al pc per editare, così posso cercare tranquillamente su internet dal mio cellulare. Inizio la mia ricerca scrivendo su Google "maschere veneziane" e trovo numerose maschere simili a quella, ma nessuna metteva la stessa inquietudine; allora affino la mia ricerca con "antiche maschere veneziane" e questa volta faccio centro.

Eccola. È quella. Stessa forma, stessi disegni. La didascalia a fianco la foto dice: "Medico della Peste". Medico della Peste? Mai sentito nominare, ma il nome non mi ispira per niente. A questo punto mi informo anche su quest'ultimo, in modo da capire perché quella maschera non ispirasse fiducia. Dopo aver visitato qualche sito ho scoperto che l'abito di questo medico è nero; nel periodo della peste nera i malati venivano trasportati da questo medico sull'isola di Poveglia, dove erano destinati a morire. Per evitare di essere contagiato indossava questa maschera con all'interno delle erbe, che servivano per filtrare l'aria, e alcune delle erbe che potevano essere utilizzate erano: fiori secchi, lavanda, foglie di menta e timo. Aspetta un attimo... ma queste erbe... sono le stesse che avevo trovato sul tavolo della mia cucina qualche giorno fa. Come è possibile?!?! I vari pezzi del puzzle si stanno collegando, ma non riesco ancora a capire il disegno finale. E poi perché proprio a me stanno succedendo queste cose?

Quindi il signore della reception c'entra qualcosa in tutta questa storia? Può essere lui l'uomo vestito di nero che ci perseguita? Troppe domande e zero risposte.

Basta pensare! Meglio andare a dormire. Devo essere inforze per domani... forse il mio ultimo domani.


SPAZIO AUTRICE

Sono tornata!!!

Nuovo capitolo importante per questa mia storia.

Cosa ne pensate? Una maschera assai misteriosa...🤔

Sono felice che molte persone stiano leggendo la mia storia e che stia piacendo. Presto arriveranno capitoli che vi lasceranno con il fiato sospeso.😊😊😊

Per oggi ho finito. Ci vediamo presto con un nuovo capitolo (molto particolare)!

ASGANAWAY!!!😎

Always & Forever ~ Illuminati CrewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora