34. Questione di coraggio

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Giovanni's POV

Gaap: Iniziate a correre!

Gaap lascia andare Mauricio e allora iniziamo a scappare tutti insieme. Non mi piace l'idea di lasciare lì Andrea, ma non posso fare altro.

Corriamo verso un gruppetto di edifici, entriamo nel primo e decidiamo di dividerci. Io, Giampiero e Matteo andiamo a destra, mentre gli altri salgono al primo piano.

Narratore's POV

Mentre i 6 ragazzi scappavano, Asmodeo aiutò Andrea a rialzarsi, che nel mentre si era ripreso.

Ramiel: Sei un po' scarsino.

Andrea: Parla per te, sarebbe andato tutto bene se non fosse intervenuto quell'idiota basso.

Gaap: Okay. Andiamo a prenderli e a ucciderli.

Gaap si voltò verso Andrea, che si stava ancora massaggiando la nuca, e lo guardò con gli occhi rosso sangue.

Luca's POV

Saliamo velocemente le scale, anche se non sono molto solide. Non penso di aver mai corso così tanto in tutta la mia vita. Io, Fede e Mauricio, percorriamo praticamente tutto l'edificio cercando un luogo per nasconderci. Entriamo in una stanza piena di scaffali buttati a terra e qualche barella rovesciata e ci nascondiamo tra di essi.

Fede: Non so per quanto potremo resistere. Penso che loro conoscano ogni centimetro di questo luogo.

Mauricio: Già! Ma cosa possiamo fare se non nasconderci? Non possiamo lasciare l'isola senza Andrea.

IO: Ho paura che... l'unico modo per salvarci è abbandonarlo qui, ma non posso accettare l'idea di perdere un altro amico.

Rimaniamo tutti in silenzio e con le teste chine. Stiamo ancora pensando a Giorgio. Se sopravvivremo a tutto questo, dovremo convivere con il fatto che la nostra piccola famiglia ha perso un suo componente.

Giovanni's POV

Ci nascondiamo in uno stanzino alla fine dell'edificio, con una finestra non molto grande sulla destra e un minuscolo buco nella parete che permetteva di vedere la stanza accanto.

Per ora siamo al sicuro, ma non lo saremo per molto.

Mentre cerchiamo di riprendere fiato, io cerco le parole giuste da dire a Giampiero, ma vengo anticipato da lui stesso.

Pietro: Senti Giova...scusa per prima. Vederlo...ehm, morire mi ha distrutto completamente.

IO: Tranquillo. Non so come tu ti possa sentire, ma io ti sono vicino.

Pietro: Già mi manca.

IO: Anche a me.

Abbasso lo sguardo e mi perdo nei pensieri. È tutta colpa mia: è colpa mia se siamo finiti qui, è colpa mia se i miei più cari amici sono in pericolo, è colpa mia se Giorgio è morto. Giorgio è morto e io invece sono ancora qui. Io non merito di vivere, ma i miei amici sì e devo trovare un modo per allontanarli da qui, anche a costo della mia stessa vita.

Sentiamo dei passi arrivare. Siamo in un vicolo cie... la finestra. Mi avvicino ad essa, porta in una specie di cortile porticato, ma se scappassimo tutti e tre da lì ci prenderebbero, poiché anche la stanza accanto è collegata con esso.

IO: Dobbiamo uscire da qui. Stanno arrivando.

Matteo: Se scappiamo da qui ci vedranno subito.

IO: Ed è per questo che rimarrò qui a distrarli.

Pietro: Cosa? No!

IO: Ragazzi è l'unico modo. O scappate voi due o non scappa nessuno.

Matteo: Non ti lasciamo qui.

IO: E invece lo farete. Sentite, è colpa mia se sta succedendo tutto questo, quindi tocca a me mettere a posto il possibile. Ho preso questa decisione e niente potrà farmela cambiare.

Matteo: Oh Giova! Non è colpa tua.

IO: Sì invece e mi dispiace! Perciò, vi prego, andate via prima che sia troppo tardi.

Entrambi mi guardano con gli occhi fissi e pieni di tristezza. Matteo mi si avvicina e mi abbraccia forte.

Matteo: Ricorda che ti voglio bene e che te ne vorrò sempre.

IO: Anch'io Matte!

Mi stacco dall'abbraccio e guardo Giampiero; per qualche secondo rimane fermo immobile, ma poi con passo veloce si avvicina e mi stringe a se.

IO: Promettimi che andrai avanti con la tua vita e non ti chiuderai in te stesso, che non butterai tutto all'aria. Non sarà semplice, lo so, ma sono sicuro che ce la farai, perché tu sei forte Giampy. Okay? Me lo prometti?!

Pietro: Te lo prometto, Giova. Mi mancherai.

IO: Anche tu.

Lo lascio e li guardo negli occhi per l'ultima volta.

IO: È giunto il momento di andare. A-addio ragazzi.

Matteo: Addio Giova.

Pietro: A-a-addio.

Mi volto verso la porta della stanza, prendo un lungo respiro e mi ripeto che andrà tutto bene e che non farà male, infine esco dalla stanza con determinazione. Di fronte a me, a metà del corridoio, ci sono Gaap e Asmodeo con le loro vesti nere.

Gaap: Oh, un Giovanni coraggioso. Chi lo avrebbe mai detto!

Asmodeo: Cosa vorresti fare , uhm? Ci vorresti sfidare?

IO: Voi mi avete costretto a venire qui! Per colpa vostra un mio amico è morto. Non la passere liscia.

Gaap: Uh che paura!

Estraggo il pugnale argentato, che avevo preso prima ad Andrea quando era svenuto, e intravedo una nota di preoccupazione dei loro occhi. Non ho mai usato un'arma, ma magari farà guadagnare tempo agli altri. Inizio a correre verso di loro.

IO: Vedremo!


SPAZIO AUTRICE

Weilà gente!! Come state? Finite le scuole o avete ancora gli esami?

Scusate l'assenza, ma non ho avuto il tempo per aggiornare la storia. Cercherò di mettere pubblicare più capitoli in questo periodo.

Cosa ne pensate. Riuscirà il coraggioso Giovanni a tener testa ai suoi nemici? Riusciranno gli altri a scappare da Poveglia? Lo scoprirete solo con in prossimi capitoli!!

Detto ciò ci vediamo presto con il prossimo capitolo!

ASGANAWAY!!!😎

Always & Forever ~ Illuminati CrewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora