27. Rosso sangue

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Giorgio's POV

Mi metto a cercare qualsiasi cosa sia abbastanza resistente da spezzare delle catene. Spero di trovare qualcosa in tutte queste stanze abbandonate. Inizio perlustrando quella di fronte a me: barelle, tavolini, teli ricoperti di ragnatele... Si può trovare di tutto, ma nulla di utile al momento.

Continuo a cercare in ogni angolo delle stanze, ormai ne ho già viste una quindicina e nulla. Niente che possa andare bene.

Finito di controllare una stanza mi dirigo verso quella attigua e appena punto lo sguardo in essa vedo una figura immobile vicino alla finestra e che mi da le spalle. Subito riconosco una sagoma familiare.

IO: Andrea? Sei tu?

Andrea ruota solo un attimo leggermente la testa, continuando a darmi le spalle. Allora mi avvicino sorpreso di vederlo lì.

IO: Ehi sono felice di vederti. Finalmente!!!

Lo abbraccio, ma lui non ricambia l'abbraccio. Continua a stare immobile e a guardare dritto davanti a se.

IO: Tutto bene?

Mi stacco da lui e lo guardo. Gli passo una mano davanti agli occhi. Sembra ipnotizzato.

IO: Ohhh!!! Ci sei?? Andrea?!

Improvvisamente si volta verso di me. Il suo sguardo ha qualcosa di strano: sembra un misto di rabbia, dolore e odio. Non sembra lui.

Andrea: L'Andrea che conoscevate non c'è più. Quel piccolo, debole e stupido umano, fatto di emozioni represse, non esiste più.

Un sorriso maligno percorre la parte inferiore del suo volto.

Andrea: Ora il vero Andrea è uscito allo scoperto. Il lato oscuro ha preso il suo meritato posto.

Non è possibile. So che quello che è di fronte a me è Andrea, ma so anche che non è l'Andrea che conosco.

IO: Cosa ti è successo?

Andrea: Beh... possiamo dire che Ramiel ha fatto proprio un ottimo lavoro. Lui si che ci sa fare con le torture.

IO: Dov'è il vero Andrea?!

Andrea: Ce l'hai davanti! Ah, tu intendi la parte più buona? Direi che è ben segregato in fondo all'inconscio.

Continuo a fissarlo mentre lui si guarda attorno con quello sguardo 'malvagio'. Non può essere... ditemi che questo è un incubo...

Andrea: Scusami, ma ora devo andare. Devo assistere alla morte di due di voi...noi...vabbè quei due incatenati. Tra poco la marea si alzerà e inizierà lo spettacolo.

Andrea si incammina verso l'uscita, ma io mi metto in mezzo.

IO: Loro sono tuoi amici!!! Devi salvarli!!!

Andrea: Mhh, erano amici dell'altro Andrea, perciò a me non interessa.

Devo cercare di farlo tornare in se. Lo blocco per le spalle, ma lui mi guarda e si mette a ridere.

IO: Non ti lascerò andare via così!

Andrea: *ride e sospira* La gente non impara mai a farsi i cazzi propri.

Un dolore lancinante mi prende appena sotto lo stomaco. Appoggio la mia mano sinistra su di esso e, quando abbasso lo sguardo, è ricoperta di sangue. Non essendo abbastanza in forze cado sulle mie ginocchia, mentre il sangue continua a defluire fuori dalla ferita. Torno a guardare Andrea che teneva in mano l'arma con cui mi aveva colpito: una lama argentata, dai tratti lineari, coperta del mio sangue. I suoi occhi verdi brillanti avevano lasciato il posto ad un nero profondo e vuoto.

Andrea: Meno uno.

IO: Andrea... ti prego... fermati...

Le mie parole rimangono inascoltate.

Le mie poche forze non mi permettono di rimanere ancora in ginocchio, allora mi accascio a terra su un fianco. Ogni parte del mio corpo sembra pesare una tonnellata.

Non può finire così. Non avrei mai pensato che la mia morte sarebbe stata questa.

Il dolore è sempre più intenso, ma devo resistere. Ogni tanto la vista mi si annebbia, però devo rimanere sveglio e vigile. Devo cercar di avvisare qualcuno, devo avvertirli di ciò che è diventato Andrea.

Inizio a sentire del calore sulle gote: sono le lacrime, forse dovute al dolore oppure alla paura. Mi sento solo più che mai. Ho paura, paura di morire qui da solo; sono terrorizzato, poiché molte sono le cose che non ho potuto ancora fare. I felici ricordi della mia vita riaffiorano alla memoria.

All'improvviso un mio colpo di tosse spezza la catena di pensieri nella mia testa. Purtroppo nulla di buono: è uscito dell'altro sangue. Probabilmente non resisterò ancora a lungo.

Pietro's POV

IO: Ma quanto ci impiegano a controllare l'edificio.

Luca: Già. Vai a dare un'occhiata.

IO: Sicuro? Meglio se rimaniamo in due a guardia.

Luca: Tranquillo!

Fede: Vai pure, magari velocizzi il loro compito.

IO: Okay. Tenete gli occhi aperti!

Mauricio: Ci puoi contare. Lo stesso vale per te.

Mi incammino verso l'edificio dove si erano diretti gli altri. Quanto tempo serve loro per trovare qualche pezzo di ferro?

Entro nell'edificio e subito percepisco qualcosa di stano. Sembra quasi che il mio sesto senso mi dica di andare via da lì.

Ad un certo punto sento dei passi dirigersi verso di me.

IO: Andrea? Stai bene?!

Andrea: Mai stato meglio.

Sul suo volto spunta un sorriso strano e un attimo dopo i suoi occhi diventano completamente neri. Mi arretro di uno o due passi.

Andrea: Non aver paura. Non ti farò niente...per il momento.

Sono bloccato dalla paura. So che davanti a me c'è il mio amico, ma non è quello che conosco io.

Andrea: A dopo... Ah forse dovresti sbrigarti a dire addio al tuo amichetto, non gli è rimasto molto da vivere.

Indica delle stanze dietro di lui e poi noto che in mano tiene una lama ricoperta di sangue.

IO: Cosa hai fatto?!

Andrea: Potrai vederlo tu stesso.

Detto ciò mi passa a fianco, sempre con il sorriso stampato in faccia, e prosegue verso l'uscita dell'edificio.

Mi dirigo velocemente verso le stanze indicate da "Andrea". Sento nel mio petto il cuore battere sempre più velocemente, mentre l'ansia si fa strada in tutto il mio corpo.

IO: Giorgio...


SPAZIO AUTRICE

Weilà gente!!!

Okay, non so proprio cosa aggiungere come commento al capitolo...😅 Ve lo avevo detto che sarebbe stato particolare questo capitolo. Cosa ne pensate? Cosa capiterà al nostro Giorgino?

Cercherò di farvi avere il più presto possibile il prossimo capitolo, va bene?☺

ASGANAWAY!!!😎

Always & Forever ~ Illuminati CrewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora