Come avevo promesso a Camilla, dopo l'asilo la portai al centro commerciale per comprarle una bicicletta. Qualche ora in compagnia di mia figlia mi avrebbe sicuramente aiutato a tranquillizzarmi in vista di quello che sarebbe successo il giorno dopo.
Parcheggiai la macchina in un posto vicino all'entrata e feci scendere la bambina.
«Mamma, possiamo comprare una cicletta rossa?»
«Certo, se ce n'è una rossa che ti piace la possiamo comprare.»
La presi per mano ed entrammo nel centro commerciale. Era un sollievo essere fuori dal paesello, qui non ricevevo sguardi pieni di rimprovero, ma qualcuno di curiosità, siccome al giorno d'oggi ci sono molte meno giovani madri rispetto al passato.
«Cosa vuoi per merenda? Ti va un gelato?» chiesi a Camilla.
«Sì!» rispose lei allegra.
Comprai una coppetta al cioccolato per lei e un cono panna e fragola per me. Finita la nostra merenda ci dirigemmo all'interno del supermercato del centro commerciale, nel reparto dove vendevano attrezzature sportive.
Qui non ci mettemmo molto, la piccola si innamorò subito di una bicicletta da bambina rossa fiammante.
Ridacchiai di fronte al suo entusiasmo. «Ami il rosso almeno quanto tua zia Max!» commentai. Poi chiamai l'addetto al reparto che ci informò che la bici esposta era l'ultima rimasta di quel tipo. Era comunque in ottime condizioni e Cami era talmente convinta che la comprammo lo stesso.
Stavamo tornando alla macchina, trascinandoci dietro la bicicletta, quando mi sentii chiamare. Mi voltai e vidi Luca.
«Ciao! Wow che bella bicicletta» commentò, sorridendo a Camilla, che ricambiò il gesto.
«Tu sei quello di ieri. Allora sei un amico della mamma. Ti piace la mia nuova cicletta?»
«Si dice bicicletta. E lui è Luca, veniva a scuola con me e con tuo...» Mi bloccai di colpo. Non potevo credere di essere arrivata così vicino a fare una gaffe.
Luca divenne serio e si rivolse a me con voce più bassa: «Mi ha mandato un messaggio. Voleva un consiglio da me.»
Spalancai gli occhi. «Cosa?»
Lui alzò le spalle. «Sì, un consiglio su come comportarsi.»
«Presto sarà il momento delle rivelazioni. Ci sono cose che non conosci sulla sua fidanzata modello, ma credo che le verrai a sapere di sicuro. Se non te le dirà lui, il paese è piccolo e la voce circolerà.»
«Missi, in che guaio ti stai cacciando? Non puoi essere così accecata dai tuoi sentimenti. Ti conosco e so che non sei una tipa vendicativa.»
«Infatti non lo sono. Ho taciuto troppo a lungo, la verità merita di venire a galla. Ora, scusami ma devo andare a casa.»
«Ciao!» lo salutò Camilla agitando la mano.
Luca sorrise in direzione della bimba e guardò me con aria perplessa.
Gli feci l'occhiolino. «È la cosa giusta da fare.» E ce ne andammo.Sospirai di fronte allo specchio. Osservai l'immagine che vedevo riflessa.
Era quella di una giovane donna dall'espressione per niente rilassata. Ero tesa, non potevo negarlo. Eppure non potevo fare a meno di essere anche un po' speranzosa, per quello che la serata avrebbe potuto riservarmi.
Se Micky avesse saputo finalmente che la sua amata Montserrat in realtà altri non era che una bugiarda patologica e una traditrice, forse le cose per noi avrebbero potuto avere una svolta diversa? Avrebbe rivalutato la notizia che gli avevo dato qualche giorno prima e accettato Camilla come sua figlia?
Per essere più tranquilla, avevo comunque chiesto a Marina il grosso favore di tenere la bimba per un paio d'ore, giusto il tempo di risolvere o complicare ulteriormente le cose, a seconda dei casi.
Mi feci e disfai la coda varie volte, indecisa su come presentarmi davanti al mio ex, per poi decidere di lasciare i capelli sciolti. Mi lisciai una piega invisibile sul leggero abito verde bottiglia che portavo, un capo semplice, uno di quelli che si indossano giusto per stare in casa e mi dissi ad alta voce che ce la potevo fare.
Dopodiché inspirai profondamente e buttai fuori l'aria, facendo appannare il vetro dello specchio. Infine uscii dalla mia camera, diretta in giardino.
Vidi che Inés stava chiacchierando con i due futuri sposi, il marito al suo fianco.
In apparenza sembrava la più ordinaria delle scene.
Michele si era abbronzato ulteriormente in quei due giorni e mi parve più bello che mai. Indossava una camicia a maniche corte azzurro chiaro e dei pantaloni che, arrivando io dalla parte opposta a quella in cui lui guardava, gli facevano un fondoschiena da favola.
Formulare commenti del genere nella mia mente mi aiutò a raggiungere il gruppetto con uno stato d'animo più leggero, anche se, non appena tutti ebbero registrato la mia presenza, sentii il mio cuore diventare pesante come un macigno.
Osservai le due coppie, le cui esistenze sarebbero cambiate totalmente d'ora in poi, e i parenti, che sedevano tranquilli ai tavolini in giardino.
I genitori della sposa chiacchieravano con gli arcigni nonni materni, mentre i nonni paterni giocavano con il piccolo Adrián.
Solo Eduardo non si vedeva da nessuna parte. Sicuramente sarebbe rimasto in spiaggia il più a lungo possibile come al solito.
«Ciao, allora com'è andata la vostra gita, ragazzi?» domandai, con un finto tono cortese e guardando un punto dietro le spalle della coppia. Non osavo spostare lo sguardo su Michele, che di sicuro ce l'aveva ancora a morte con me e nemmeno su Montserrat, perché non volevo tirare a indovinare se lui le avesse detto o meno della nostra discussione.
«Bene. Abbiamo già cominciato a fare le prove per la nostra luna di miele» ribatté Montse posando un bacio sulla guancia di Michele. L'avrei strozzata.
«Micky, posso parlarti un attimo?» Tenni lo sguardo rivolto a terra mentre parlavo. Mi accorsi che mi stavano tremando le gambe e che temevo un suo secco rifiuto.
«Certo» fu la sua risposta inaspettata. Il mio cuore si fece ancora più pesante.
Lanciai una fugace occhiata in direzione degli altri tre. Montserrat aveva uno sguardo interrogativo e non certo amichevole nei miei confronti. Come avrei voluto darle un altro bello schiaffo! Chissà, magari ci avrebbe pensato la sorella.
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Ricordami di dimenticarti
ChickLit[COMPLETA - DISPONIBILE IN EBOOK E CARTACEO] Artemisia ha ventiquattro anni e gestisce da sola il bed and breakfast di famiglia, dove vive con la figlia Camilla. Da tempo i pettegolezzi delle vecchie comari del paese non la toccano più: non vuole fa...