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Le sue parole la colpirono con la potenza di un tuono e la dolcezza di un fiore.
Rimase ferma qualche istante, cercando di elaborare ciò che Jace le aveva appena detto.
Poi corse lungo le scale, in strada: si voltò a guardare da entrambi le parti ma Jace sembrava come scomparso nel nulla.
Sospirò, e l'aria fredda le entrò dentro, facendole bruciare i polmoni.
Non aveva più voglia di uscire con la sua nuova amica. Il passato era tornato a chiederle il conto, e le questioni non chiuse sembravano bruciarle dentro come un fuoco.

***

Annabeth era stata incredibilmente gentile ad invitarla a casa sua.
Era molto accogliente, e lei non faceva altro che sorridere. Era cambiata molto da quando erano bambine. Annika si ricordava una bambina con gli occhi grigi ed i capelli biondi, fin troppo simile a lei, che aveva più sogni che speranze.
La vita non le aveva sempre sorriso. Rimasta orfana di madre quando era ancora troppo piccola per poter anche solo avere un vago ricordo di lei, si era ritrovata a dover accettare una matrigna che la detestava e faceva di tutto per ostacolare i suoi obiettivi, ed un padre ancora troppo innamorato del suo lavoro per poter veramente badare a lei.
Forse era per questo che Annabeth aveva deciso di trasferirsi possibile al capo opposto del paese non appena le era stato.
New York... aveva rappresentato una seconda occasione per lei, e nonostante Annika non avesse avuto un'infanzia altrettanto travagliata, le piaceva pensare che la Grande Mela fosse un punto di partenza anche per lei.
Con un po' di fortuna, si sarebbe tuffata in una nuova vita e, se avesse avuto un buon vantaggio, avrebbe potuto vincere la sua scommessa personale.
Talia, un'amica di sua cugina, non sorrideva altrettanto spesso, ma solo quando lo sentiva necessario, e l'effetto era stupefacente. La spruzzata di lentiggini sul naso e sugli zigomi le davano un'aria da bambina mai cresciuta che veniva subito smentita dagli occhi blu zaffiro.
E che dire di Piper e Jason? Erano l'unica coppia sposata degli amici di Annabeth, al contrario degli altri che sembravano non avere fretta, come se il matrimonio avesse troppe responsabilità e non rappresentasse, invece, solo una conferma.
Lei era bellissima, e la sua carnagione scura contrastava con quella chiara e quasi diafana di Jason.
Quei due erano come lo yin e lo yang, e si completavano così bene insieme da far credere ad Annika che il vero amore esistesse veramente, e non fosse solo un'invenzione dei libri o dei film.
Annika rise per una battuta di Annabeth, e dopo poco qualcuno bussò alla porta.
Due ragazzi, uno alto e moro, con degli strabilianti occhi verde mare, e l'altro biondo e con gli occhi azzurro cielo, entrarono trasportando le pizze che Annabeth aveva ordinato per cena.
Annika capì subito chi erano: Percy e Luke, i famigerati Percy e Luke.
Si presentarono amichevolmente, e quando Luke sentì il suo nome sembrò impensierirsi.
Le chiese se quello fosse veramente il suo nome, e prima che Annika potesse rispondere, suonarono alla porta.
Annabeth andò ad aprire, e quando Jace entrò nella stanza, le si bloccò il respiro in gola.
Cosa ci faceva là? 

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