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Ash entrò nella sala operativa, e Chirone si girò verso di lui prima di fargli un cenno per invitarlo ad avvicinarsi al grande tavolo che occupava il centro della stanza.
Vi erano sopra una serie di immagini  che mostravano una giovane donna bionda seduta all'interno di un privet in un locale.
Quando Ash vide le immagini non poté non ammettere a se stesso quanto fosse bella.
I capelli biondi leggermente mossi incorniciavano un viso dalla pelle di ceramica, senza nessuna imperfezione.
Gli occhi azzurro ghiaccio erano penetranti, ed il vestito bianco che indossava non faceva altro che sottolineare il corpo snello, ma al tempo stesso morbido nelle forme.
La ragazza sorrideva a Luke, che le sedeva davanti e ricambiava il sorriso.
Indossava un completo elegante blu che gli risaltava gli occhi azzurri cielo, così diversi da quelli della ragazza.
Luke sembrava perfettamente a suo agio in sua presenza, ed Ash lo invidiò un po'.
Tutte le volte che si era trovato con quella ragazza, Chione, era stato percorso da un brivido lungo la schiena.
I suoi occhi... erano al tempo stesso affascinanti e pericolosi.
Sembravano in grado di scrutargli l'anima, e questo gli faceva paura.
Il suo lavoro si basava quasi esclusivamente sull'interpretazione di un ruolo: a volte era un pusher, altre uno spietato assassino, altre ancora un poliziotto che aveva smesso di credere nella giustizia ed era passato dalla parte dei cattivi.
Quante volte aveva finto di essere completamente diverso da quello che era in realtà? Quante?
Anche troppe per i suoi gusti... ma che scelta aveva? Ormai era entrato nel FBI, e non se ne era mai pentito.
Fin quando non gli avevano presentato il caso di Chione.
Una donna talmente giovane da sembrare incredibile la grazia e l'abilità con cui era in grado di intrufolarsi in qualsiasi luogo.
Era diventata nel giro di un paio d'anni uno dei ladri di opere d'arte più richieste da gente ricca che si divertiva ad avere un Van Gogh da mostrare alle loro cene con possibili partner finanziari, gente snob che lui aveva sempre odiato con tutto se stesso.
La sua bellezza la aiutava non poco, e le sue mani piccole e delicate erano in grado di sfilare un portafoglio dalle mani di un povero sventurato, troppo occupato ad ammirare il sorriso di Chione per prestare attenzione a ciò che lo circondava.
Il loro primo incontro era stato strano.
Ash era stato vestito di tutto punto per sembrare proprio un riccone snob che non sapeva più come investire i suoi soldi.
Trovarla era stato semplice, ed Ash avrebbe dovuto capire che, da qualche parte, si celava il tranello.
Quel locale dove si erano incontrati era decisamente adatto per i loschi intenti di Chione, ma poi, lentamente, era precipitata ogni cosa.
Ash non si era mai trovato a corto di parole, o privo di idee.
Eppure lei gli aveva fatto quell'effetto.
La sua copertura era saltata con una facilità quasi ridicola nel giro di un paio di settimane.
Ma, in fondo, era contento. Non gli piaceva giocare con Chione: la possibilità che le redini gli sfuggissero di mano erano decisamente troppo alte, e a lui non piaceva rischiare.
Per questo si stupì quando Chirone gli mostrò le foto. Cosa voleva ancora da lui?
-Che è successo?- gli domandò quindi.
Chirone sospirò:- Ho mandato Luke sotto copertura, e quello che ha scoperto è molto interessante. E al tempo stesso preoccupante.
Ash aggrottò la fronte:- Di che si tratta?
-Chione ti sta cercando. Ed è anche molto determinata.
-Cosa gli ha detto?- chiese ancora, iniziando a sudare freddo.
-Luke gli stava proponendo un affare, quando lei ha iniziato a ridere, dicendo poi che avrebbe voluto che un tale, di cui si era invaghita follemente, le dipingesse qualcosa. Ed ha fatto il tuo nome.
Ash trattenne il respiro:- Possibile che abbia smascherato anche Luke?
Chirone scosse la testa:- Poco probabile. Non ha detto il tuo cognome, solo il nome, ed ha fatto qualche riferimento ai tuoi occhi.
A Luke sono sembrati puramente casuali.
Ash scosse la testa:- Non credo alle coincidenze.
-Nemmeno io, ma al momento non abbiamo elementi per presupporre che ci stia ingannando.
Ash sbuffò, poi si passò una mano fra i capelli:- Cos'hai in mente?
Chirone scosse la testa:- Per ora nulla.
Queste informazioni sono ancora fresche, e farti entrare in scena adesso sarebbe stupido.
Dovremo aspettare ancora un po'. -Quanto?- gli chiese, cercando di non apparire troppo preoccupato.
-Non lo so, probabilmente un paio di mesi. Il tempo che ci vorrà per avere nuove informazioni e permetterci di plasmarti di nuovo.
Ash annuì, ma le sue parole gli fecero piombare il cuore a terra.
Quante cose sarebbero potute cambiare in due mesi?

***

Annika finì di scrivere la dedica sul biglietto per Annabeth e Percy, poi lo ripose con cura dentro la busta contenente il regalo.
Ash era stato contrario: non voleva che gli regalasse un soggiorno in una località termale oltreoceano, in Italia, come completamento del viaggio di nozze.
Avrebbe voluto che ci andassero insieme, loro due, ma Annika non se la sentiva.
Le parole di Talia le erano entrate dentro, e la stavano facendo ancora riflettere su ciò che sarebbe stata disposta a sopportare.
Ma Ash, fino a quel momento, c'era sempre stato quando lei aveva bisogno di lui. Che motivo aveva per pensare che in futuro non sarebbe stato così?
Sorrise quando Ash la abbracciò da dietro, stringendole i fianchi e facendole aderire la schiena al suo petto.
-Hai deciso quali scarpe abbinare con questo vestito?- le domandò.
Annika si osservò: le spalline del vestito azzurro pastello le cadevano sulle spalle da nuotatrice, e la gonna dell'abito le arrivava un po' al di sotto delle ginocchia.
Il tessuto morbido le accarezzava la pelle sul petto, in un'elaborata decorazione di brillantini che proseguiva fino alla vita.
I capelli erano legati in una treccia a spina di pesce che partiva direttamente dalla cute e le scendeva morbida su una spalla, solleticandole il collo.
Osservò poi le due alternative: un paio di scarpe con il tacco altissimo blu o un paio di ballerine bianche?
-Non lo so.- gli rispose.
-Ieri quando sei venuta da me ti facevano male i piedi perché eri stata tutto il giorno con i tacchi.
Forse è meglio se metti le ballerine.- le rispose pronto Ash, baciandole poi il collo.
Annika rise per il solletico, e approvò il suo modo di ragionare.
Poi si voltò verso di lui, e prima che riuscisse a nasconderla, vide la preoccupazione nei suoi occhi.
-Che succede?- gli chiese allora.
Ash rise amaramente:- Sono solo preoccupato per una missione che mi hanno proposto.
Non preoccuparti.
Poi la prese per mano, e Annika sorrise, ma non del tutto.
Gli piaceva la versione di Ash elegante, ma non avrebbe voluto che le preoccupazioni gli rovinassero il matrimonio di Percy ed Annabeth.
Ma lei cosa poteva farci?

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