Annika entrò in casa di Ash a passo di marcia.
Avrebbe dovuto spiegarle tante cose.
-È vero?- le chiese però lui- Sei incinta?
Annika incontrò il suo sguardo: gli occhi verdi le avevano sempre trafisso l'anima senza provocarle dolore.
Era incredibile quanto ora le chiedessero pietà.
-Io non dico bugie, a differenza tua.- gli rispose.
-Non ti ho mai mentito, e lo sai anche tu.- ribatté Ash.
-Ah no?! E dopo questa serata cosa dovrei pensare?
-Annika.- disse Ash- Devi calmarti.
Le prese la mano e fece sedere sul divano. Lei non si ritrasse, ed il ragazzo ringraziò in silenzio il Signore.
-Stasera sei arrivata nel bel mezzo di una missione.- le spiegò- Quella ragazza non era altro che una ladra professionista. Voleva rubare uno dei diamanti più grandi al mondo nel Guggenheim Museum.
-Ecco perché sono intervenuti Luke e quella ragazza.- disse Annika.
-Ma... Non capisco. Ti ho mandato un messaggio per sapere se fossi libero questa sera, e tu mi hai dato appuntamento lì.
-Cosa? Tu non mi hai scritto nessun messaggio.- rispose Ash, sedendosi anche lui accanto a lei.
-Sì, invece.- insistette la ragazza, prendendo poi il suo cellulare dalla tasca.
Gli mostrò i messaggi, ed Ash sbiancò:- Chione deve aver clonato la SIM del mio telefono. Non ho altra spiegazione. Voleva che io ti lasciassi, e quando ha visto che non ne avevo intenzione ha pensato di costringerti a farlo.
Annika sospirò, portandosi poi le mani sulla testa:- È stata una serata orribile. Mi dispiace di aver frainteso tutto e mandato quasi a monte l'intero piano.
Avrei dovuto darti più fiducia.
Ash la attirò a sé, e la strinse forte in un abbraccio.
Restarono qualche secondo in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, prima che Ash interrompesse la quiete:- Quindi... avremo un bambino? O una bambina?
La ragazza iniziò a ridere:- Ero venuta per dirti questo.
L'ho scoperto solamente qualche ora fa, ma... volevo dirtelo subito.
Ash le baciò i capelli, poi le alzò leggermente la maglia, osservando la pancia di Annika non ancora rotondeggiante.
Gli sembrava impossibile che lì dentro stesse crescendo qualcosa di loro soltanto, qualcosa che avrebbe simboleggiato il loro amore eterno. Quell'esserino non era altro che il frutto del loro amore.
-Hai già qualche idea per il nome?- le domandò Ash, e Annika annuì:- Se sarà maschio potremo chiamarlo Jace.
Ash trattenne il respiro.
Nel corso di quegli anni era arrivato ad odiare il suo vero nome di battesimo. Ma, forse, in quel modo si sarebbe riappropriato di una parte di sé stesso che credeva fosse perduta per sempre.
E, forse, non avrebbe più odiato quel nome.
Sorrise:- Mi piace. Ma ad una condizione. Se sarà una femmina la chiameremo Gemma.
-Come ti è venuto in mente?- gli chiese Annika, mentre gli passava una mano fra i capelli scuri.
-Perché sarà la gemma più preziosa per noi due.- rispose Ash.
Annika sorrise.
Sì, in fondo non era stata una brutta idea ricominciare da capo.
Quell'anno sembrava destinato a molte inesauribili sorprese, ma avrebbero avuto un altro sapore se le avessero affrontate insieme.
Annika, Ash ed il loro bambino.
Insieme.
Perché, dopotutto, c'è sempre un motivo per ricominciare.Cinque anni dopo...
Ash si sdraiò sul prato, esausto.
Gemma aveva voluto che gli costituisse una casa sull'albero, ma dopo qualche tentativo si era arreso.
L'edilizia non era il suo forte.
Annika arrivò, mano nella mano con Jace.
Ash sorrise: adorava i suoi due gemelli.
Gemma aveva i suoi occhi verdi ed i capelli biondi di Annika, ma Jace era quasi la sua copia.
I capelli più neri del carbone e gli occhi verdi smeraldo, aveva però i tratti del viso delicati come quelli della madre, era testardo quasi quanto Ash ma gentile e amichevole come Annika.
Ne era molto orgoglioso, e si divertiva a prendere in giro Annika.
-Non voglio giocare con Sophia.- disse Gemma.
Non sopportava sua cugina, la figlia di Percy ed Annabeth, ed il motivo era tutt'ora sconosciuto a tutti.
-Gemma, dovresti smetterla di dire così. Avere dei cugini è... fantastico.- disse Annika, avvicinandosi a lei e accarezzandole il viso.
Jace osservò suo padre, poi si sdraiò accanto a lui.
-Oggi è arrivata una nuova bambina all'asilo.- disse, ed Ash sorrise.
Poi si alzò e prese per mano Annika.
Lei lo abbracciò.
Sì, c'è sempre un motivo per ricominciare.Fine.
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Start Again
RomanceTerzo libro della serie "Choice" "Poi si alzò in piedi:- È stato bello parlare con te senza essere cacciato via.- le disse, sorridendo beffardo- Buonanotte, mia Clary. E poi si arrampicò sulla quercia, e pian piano scese giù. Annika era rimasta sul...