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Le piaceva come la stringeva, mentre lui riversava nel bacio tutto quello che provava per lei.
Sentiva a malapena il rumore scrosciante della cascata, o il canto degli uccellini sugli alberi.
Il sole, già bruciante nonostante fosse mattina presto, accarezzava la loro pelle e facce risplendere i capelli biondi di Annika.
Le emozioni di quel bacio erano diverse da quelle che aveva provato la prima volta che le loro labbra si erano sfiorate, quel lontano pomeriggio in camera di Jace.
Allora il cuore le batteva così forte da risuonarle nelle orecchie.
Le era sembrato sbagliato, in un primo momento, ma anche profondamente giusto.
Eppure come poteva essersi innamorata del suo migliore amico?
Erano cresciuti insieme, ed Annika conosceva ogni sfumatura degli occhi di Ash, come il verde smeraldo lasciasse il posto all'azzurro mano a mano che ci si avvicinava alla pupilla.
Tutto in lui era familiare, e le piaceva tremendamente tanto.
Ma in quel momento era diverso.
Le mani di Ash che le stringevano i fianchi con infinita dolcezza le dimostrarono che lei, ormai, era sua.
E non aveva neanche voglia di lottare contro la sua sete di indipendenza.
Che  senso avrebbe avuto?
Ash aveva ragione.
Era cambiato profondamente da quando erano ragazzini, e il fatto che lei se ne accorgesse solo in quel momento la fece vergognare un po'.
Jace era cresciuto, ed Ash le piaceva molto di più.
Ash interruppe il bacio, ma le strinse ancora i fianchi.
Annika sorrise.
Sì, le piaceva più del dovuto, ma non glielo avrebbe mai confessato.
-Cosa dovrei pensare?- le domandò, con un sorriso beffardo che la fece arrossire.
-Forse non dovresti pensare e basta. Rischieresti di rovinarti il momento.
Ash sorrise:- Sì, ne vale decisamente la pena.
Annika lo guardò interrogativa, ma prima che potesse chiedergli qualcosa, Ash la stava già baciando di nuovo.

***

Ash chiuse lo sportello della sua auto e si appoggiò ad essa.
Osservò la porta di casa sua che  sembrava quasi schernirlo. In quel momento avrebbe desiderato essere da un'altra parte, con Annika.
Sorrise, pensando alla giornata appena trascorsa insieme.
Prese il cellulare ed il biglietto che il benzinaio gli aveva dato la notte prima e scrisse un unico messaggio.

Ne vale la pena.

La risposta non tardò ad arrivare.

Ne ero sicuro.

***

Quando suonarono alla porta, Ash non era intenzionato per nulla al mondo ad aprire.
Era appena uscito dalla doccia, ed era decisamente stanco dopo le tre ore abbondanti passate in macchina per tornare a New York.
Ma Luke non aveva nessuna intenzione di andarsene, nonostante fosse quasi l'una di notte, e continuava a suonare il campanello.
Quando Ash aprì la porta, vide nello sguardo del ragazzo una rabbia repressa.
-Si può sapere dove sei stato?! È da stamattina che ti chiamo!
Ash arretrò dalla furia di Luke, e gli diede modo di entrare in casa.
-Scusa, avevo il telefono spento.
Mi sono preso un giorno di ferie e già andate nel panico senza di me?
-Non fare il deficiente, Ash.
Abbiamo un problema.
Ash sbuffò, e si passò una mano sul viso:- Quanto grande?
-Abbastanza da farti rimpiangere qualunque cosa tu abbia fatto oggi.
-Per tua informazione, oggi Annika è diventata la mia ragazza. Quindi, per quanto sia grande il problema, non rimpiango nulla.
Luke sgranò gli occhi:- Ecco. Ora ne abbiamo un altro.
Ash incrociò le braccia al petto:- Luke, basta con i giochi di parole. Voglio la verità.
Il ragazzo poggiò le mani sulle spalle di Ash, per prepararlo a ciò che avrebbe detto.
Ma poi sorrise, ed iniziò a ridere incontrollabilmente.
-Ci sei cascato! Era solo uno stupido scherzo!
Ash si passò una mano fra i capelli, indeciso se picchiarlo o dargli un premio per l'ottima recitazione.
-Sei un idiota.- disse poi- Un grande, immenso idiota!
-Volevo solo sapere perché eri assente oggi, e volevo farlo in modo fantasioso. Comunque voglio i dettagli. Adesso.
Luke si diresse verso il divano, e si sedette, fissando Ash dritto negli occhi.
Il ragazzo si mise accanto a lui, ed iniziò a parlare.
-Ieri sera, mentre parlavo con te, mi è venuta una gran voglia di fare delle pazzie.
Sono passato a casa di Annika e siamo andati a Boston. Non avevo nulla di speciale in mente, ma poi
ho incontrato un benzinaio che mi ha fatto riflettere su moltissime cose.
Così... ho portato Annika in un posto per noi speciale. E ci siamo baciati. E ora stiamo insieme.
Luke applaudì:- Sei contento?
-Certo che lo sono. Io amo Annika da quando eravamo ragazzini, ho imparato cos'è l'amore grazie a lei.
E certe sere mi vengono in mente pensieri strani.
Mi addormento pensando a come sarebbe bello svegliarmi con lei al mio fianco, oppure tornare a casa e trovarla lì.
È tutto strano, se ci pensi, ma Annika è speciale.
Luke sorrise:- Dovresti dirle tutto ciò.
Ash si passò una mano fra i capelli:- Non ora. La spaventerei solamente.
-Non penso.- rispose Luke- Secondo me prova le tue stesse emozioni.
Le poche volte che vi ho visto insieme mi siete sembrati veramente affiatati.
Eravate... intensi.
-Che intendi?
-Ogni vostro sguardo o azione era volto al fine di far star bene l'altro. Eravate belli. E vi comportavate già come una coppia. Una coppia molto, molto unita.
Vi conoscete da tanto, e vi amate.
Non si spaventerà, al massimo la commuoverai.
Ash annuì, indeciso sul da farsi.
Poi Luke prese un respiro e disse:- Anch'io ho delle novità.

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