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Ash sorrise:- Devo preoccuparmi? -Forse. Cioè, non è una vera e propria novità... un sospetto.
Ash lo guardò interrogativo:- Vale a dire?
-Credo che Talia mi stia nascondendo qualcosa.
-Pensi ti tradisca?
Luke sgranò gli occhi:- No, assolutamente no.
-E allora cosa?
-Non lo so. È evasiva, continua ad evitarmi. Non so come uscirne.
Ash si passò una mano fra i capelli:- Annika mi ha detto che sono diventate buone amiche. Potrei chiederle di parlarle.
Luke annuì:- Grazie. Sto... impazzendo. Continuo a chiedermi se è per qualcosa che ho fatto, o se è semplicemente lei che in questo periodo è lunatica.
Ash sbadigliò. Gli sarebbe piaciuto stare qui ad ascoltare i problemi di coppia di Luke, ma il mattino dopo si sarebbe dovuto alzare alle 6,00 ed erano già le 2,15.
-Luke, sono stanco e dovrei andare a dormire.
Il ragazzo si alzò:- Scusa. Sono piombato qui senza chiedere se ti stessi disturbando.
Ash scosse la testa, e richiuse la porta quando Luke se ne andò.
Tornò in camera e rapidamente si infilò a letto.
Dopo qualche minuto si addormentò.

***

Erano da poco passate le 4,00 quando il suo telefono prese a squillare.
Ash emise una smorfia di disappunto, ma quando vide che Annika lo stava chiamando si svegliò del tutto.
Doveva essere successo qualcosa di molto grave, ed il ragazzo sperò che lei stesse bene.
Rispose subito:- Annika, stai...
Si interruppe quando sentì la gravità nella sua voce:- Sono fuori da casa tua. Mi apri?
Senza attendere altro, il ragazzo si alzò.
Non sapeva bene cosa aspettarsi quando le aprì la porta, ma quando vide gli occhi di Annika arrossati capì che doveva stare molto male.
Annika non piangeva mai.
Appena lo vide, si precipitò in casa e lo strinse in un abbraccio.
-È successa una cosa bruttissima.
Ash la strinse a sé, e si sedette sul divano con lei sulle sue gambe.
La ragazza iniziò a parlare:- Credi ai fantasmi?
Lui si attorcigliò una ciocca dei cappelli della ragazza intorno all'indice, accarezzandole la schiena nel tentativo di calmarla, poi scosse la testa.
-Io invece penso che stanotte uno mi abbia posseduto. È stato orribile.
Ash la guardò attentamente, invitandola a spiegarsi.
Annika proseguì:- Ti ricordi la signora Kilinsky?
-La nostra vicina di casa con la passione per i gatti e le tartarughe? -È morta due anni fa.
Ho sognato che suo marito mi faceva entrare nel loro giardino, poi lui scompariva e io rimanevo sola.
Poi è comparsa la signora Kilinsky. Ma io sapevo che era morta, così ho capito subito che si trattava di un fantasma. Sapevo che la signora che mi stava passando vicino era la proiezione di come doveva essere stata da giovane.
Ha bussato alla porta, e io mi sono svegliata, convinta che qualcuno stesse bussando alla mia porta. E invece nulla. Così ho richiuso gli occhi, e l'ho rivista.
Essendo un fantasma, è passata attraverso la porta, ed è stato allora che mi sono svegliata del tutto.
Riuscivo a malapena ad aprire gli occhi, ma tutti i miei muscoli erano immobilizzati. Non riuscivo nemmeno a respirare, annaspavo nel buio.
Ed avvertivo una strana sensazione alla testa, come se stessi lottando contro qualcosa.
Poi è scomparso tutto, e sono anche riuscita a respirare di nuovo.
È... stato orribile.
Annika prese a singhiozzare di nuovo, ed Ash la strinse ancora di più:- Annika, tranquilla. È successo anche a me.
Hai avuto una paralisi del sonno. Nessuno ti ha posseduto, tranquilla.
Annika alzò la testa:- Non ho capito.
Ash le sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio:- Accade a volte quando ci si sveglia di soprassalto da un incubo.
La parte del cervello che controlla l'ansia e la paura ha un malfunzionamento temporaneo, e allora accade quello che ti è successo. Muscoli bloccati, sensazione di dolore alla testa.
A volte capita.
Annika lo guardò negli occhi, poi sorrise e lo baciò.
-Grazie Ash.- gli disse poi.
Il ragazzo le accarezzò una guancia, e dopo qualche minuto si addormentarono entrambi.

***

Il suono della sveglia penetrò della testa di Ash come un fulmine a ciel sereno.
Aprì gli occhi, maledicendo per l'ennesima volta l'inventore di quel marchingegno tanto crudele.
Annika, che gli dormiva ancora in braccio, emise un lamento strozzato, poi aprì gli occhi anche lei.
-Che ore sono?- gli chiese.
Ash guardò l'orologio:- Sono le 6,00. Devo prepararmi per il lavoro.
Annika annuì:- Scusa per ieri sera, ma mi sono preoccupata tantissimo. Pensavo seriamente di essere stata posseduta, soprattutto quando ho avvertito la sensazione di star lottando contro qualcosa che voleva prendere il controllo del mio corpo.
-Tranquilla.- le rispose, poi le diede un bacio a fior di labbra.
La ragazza sorrise:- Per fortuna dopo sono venuta da te. Avevo paura a restare sola a casa.
-Il mio compito è proteggerti. Sarei potuto venire io da te.
Annika scosse la testa:- Sto bene.
Ash si alzò ed iniziò a prepararsi.
Quando finì di abbottonarsi la camicia, si ricordò della visita di Luke.
-Annika.- la chiamò.
Lei sopraggiunse, sorridendo:-Dimmi.
-Ieri ho visto Luke. Mi ha detto che ultimamente sta avendo qualche problema con Talia. Sai perché?
La ragazza si fece improvvisamente pensierosa:- Non lo so. L'ultima volta che l'ho sentita non mi ha detto nulla. Oggi posso provare a chiamarla.
-Grazie. L'ho visto molto scosso, ieri sera.
Annika sospirò:- Voi uomini avete l'abilità di ferirci senza accorgervene. Secondo me ha fatto qualcosa che ha dato fastidio a Talia.
-Non credo. Luke tiene troppo a lei per ferirla senza rendersene conto.
-Se lo dici tu.
Ash si lavò la faccia, e il telefono di Annika squillò.
Corse a prenderlo, poi tornò in bagno.
-È Talia.- disse- Mi ha mandato un messaggio. Dice di avere urgente bisogno di me.
Il ragazzo si voltò a guardarla:- È mattina presto. Non è strano che te lo abbia detto ora? È strana da giorni.
Annika non rispose, continuando a leggere il messaggio della ragazza.
Poi sorrise:- Ha detto di andare da lei subito dopo essere passata in farmacia.
Ash la guardò interrogativo, allora lei gli porse il suo cellulare.
Quando lesse l'ultima riga, sorrise:- Luke ne sarà felice.

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