Le mie palpebre sembrano incollate tra loro. Non hanno proprio nessuna intenzione di aprirsi ma sono sveglia.
Sento qualcosa di morbido sotto la mia schiena e mi rincuora capire che è il mio letto. Ciò significa che sono nella mia stanza, non so perché ma questo mi infonde una certa sicurezza.
"Sono quasi le undici. Quando si sveglierà?" chiede impaziente Malia. Un momento...cosa ci fa lei qui? Cosa è successo?
"Devi avere pazienza." questa volta a parlare è Malcolm. Ricordo solo che ieri sera mi ha bloccata impedendomi di muovermi e poi tutto buio.
Il materasso si piega sotto un peso all'altezza del mio fianco sinistro. E' lui.
Mugolo qualcosa di incomprensibile persino a me e provo a muovermi ma non ci riesco: il mio corpo è dolorante come se fosse stato percosso. Malcolm mi stringe subito la mano. Come se mi avesse punto, apro finalmente gli occhi.
La prima cosa che vedo sono i suoi color nocciola che mi osservano con preoccupazione, oserei dire. Una parola che non avrei mai pensato di affibbiargli. E' sempre così calmo, sembra che nulla riesca a sorprenderlo a pieno.
Mi guardo attorno leggermente spaesata. Loro cosa diavolo ci fanno qui? Non li voglio. Mi sento stordita, la testa mi gira ed ho un senso di nausea. Cerco di alzarmi e Malcolm mi circonda la vita con un braccio per aiutarmi a mettermi a sedere.
A questo gesto mi sposto bruscamente come se avessi paura di scottarmi e lo guardo in cagnesco.
"Ce la faccio da sola." gli ringhio contro senza volerlo.
"Mi ero dimenticato della tua acidità...prego, fai pure da sola." lo fisso con sguardo di sfida poi mi alzo definitivamente dal letto ma non faccio in tempo neppure a fare un passo che le mie ginocchia cedono ma per fortuna non toccano il pavimento.
"Come volevasi dimostrare...da sola non ce la fai." sussurra Malcolm nel mio orecchio. Il suo braccio circonda di nuovo la mia vita e mi aiuta ad alzarmi.
Abbasso lo sguardo sul mio corpo e noto che non indosso il vestito di ieri sera bensì una camicia da notte di mia madre. Poggio le mani sul petto del moro e osservo le mie unghie: sono sporche di sangue secco.
Questo basta a farmi sussultare e allontanarmi.
"Credo proprio che sia arrivato il momento delle spiegazioni. Cosa ricordi di ieri notte?" la voce di Malia, che è rimasta in silenzio fino ad adesso, mi porta a girarmi verso di lei.
Devo avere una faccia veramente sconvolta perché si avvicina lentamente con occhi sbarrati e le mani protese in avanti.
"Ehi Mystral calmati. Adesso io e mio fratello ti spieghiamo tutto." proprio non riesco a calmarmi. Il cuore mi batte veloce, troppo. Riesco a sentirlo, letteralmente. Le mie orecchie stanno scoppiando ma cerco di farmi forza per parlare. Deglutisco, ho immagini confuse nella testa ma una volta che apro bocca, esse tornano al loro posto e quasi non riesco a fermarmi.
"Ricordo che ieri sera, dopo che ve ne siete andati, ho avuto una stranissima sensazione d'ansia. Sembrava l'inizio di un attacco di panico. Ero molto agitata e volevo andare via così ho cercato Lydia. L'ho allontanata da un ragazzo e ho guidato fino a casa sua dato che era ubriaca poi sono tornata qui e ho visto mia madre e...oddio mia madre, Phil!" il tono della mia voce si altera e corro verso la sua camera provocandomi un forte capogiro, sono ancora debole e avrei preferito restare ancorata a Malcolm che mi teneva stretta. Mi appoggio alla pareti e mi trascino fino alla stanza di mia madre.
Devo assolutamente scusarmi. Ho dilaniato il petto del suo compagno. Ma cosa mi era saltato in mente? E soprattutto, come diamine ho fatto?
La vedo sul suo letto, stesa a pancia in su, con le cuffie nelle orecchie. Lo fa sempre quando è agitata. Si sfoga con la musica, un po' come faccio io solo che lei non balla come una pazza.
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You Can Choose
WerewolfUna ragazza restia a valicare i confini del conosciuto si troverà a fronteggiare un nuovo mondo ed una nuova realtà. Lei è una delle tante con i capelli lunghi, lisci e corvini e due pozzi d'acqua cristallina al posto degli occhi. Lei, che sembra c...