You Can Choose

Capitolo 18

-It's You

Questa giornata non è stata per niente facile. Mille pensieri hanno affollato la mia mente dal momento in cui mi sono alzata questa mattina. Ho deciso di saltare la scuola per oggi, ogni volta che mi sono trasformata completamente il giorno dopo sentivo il bisogno di stare da sola per un po'. Questo è successo due volte. E per due volte ho provato le stesse emozioni. Confusione e piacere.

Confusione perché devo ancora abituarmi al fatto che posso trasformarmi in un essere peloso. Piacere perché quando muto in lupo mi sento veramente bene ed è come se per sedici anni non avessi vissuto a pieno. Quando sono un lupo sento di star vivendo la mia vita a cento all'ora.

Anche quando perdo il controllo ed inizio a ringhiare, l'adrenalina percorre il mio corpo e il mio cervello urla:''trasformati! Fallo!''. Ma chiaramente non tutto è possibile.

Quando stamattina mia madre si è svegliata, è rimasta sorpresa di trovarmi a casa così le ho spiegato quello che è successo ieri.

Non si è arrabbiata dell'assenza di oggi, forse mi capisce.
Non lo so.

In realtà non so molte cose e non capisco la sua freddezza quando le parlo del mio essere lupo. Non abbiamo mai affrontato realmente l'argomento. Non mi ha mai chiesto come mi sentissi a riguardo, mi ha sempre detto:''stai con Malcolm e Malia, loro sapranno aiutarti''.
Mi ha consegnato a loro come un pacco postale.

Nonostante ciò ha avuto ragione. Quei due, da quando li ho conosciuti, sono sempre stati al mio fianco senza esitare un secondo: un po' come dei bodyguard ma più gentili. Mi piacerebbe vedere anche mia madre coinvolta così tanto nella situazione ma forse quando le parlo della mia parte animale, le ricordo mio padre. E lei non vuole ricordarlo. Questo lo so, l'ho capito.

Il loro deve essere stato un grande amore. Mi chiedo come mai sia finito.

Sfilo le cuffiette dalle orecchie e mi decido ad alzarmi dal letto, sono le otto e trenta di sera e mia madre ha appena parcheggiato fuori casa.

Scendo le scale ed apro la porta d'ingresso, sorprendendola a rovistare nella borsa probabilmente alla ricerca delle chiavi.

"Ehi" mi sorride rivelando una piccolissima ruga al lato della bocca. Le sorrido di rimando, facendola entrare. Inizio ad apparecchiare la tavola mentre lei si lava le mani e subito si mette ai fornelli.

"Come è andata oggi?" le chiedo per spezzare il silenzio.

"Tutto bene, ci sono stati molti clienti".

Sospiro lentamente, perché non mi chiede come sono stata oggi? Non è curiosa di sapere se sono scossa o se ho avuto altre crisi? Più vado avanti più mi rendo conto che in questa situazione sono completamente sola all'infuori di...-il campanello mi fa scattare la testa in direzione della porta e mi mette all'erta, non può essere.

"Malcolm..." la mia voce risulta però un sussurro alla sua vista. Scuoto la testa, sono ancora arrabbiata con lui, è meglio che mi riprenda.

"Cosa ci fai qui?" questa volta il mio tono è severo e non ho intenzione di spostarmi per lasciarlo entrare.

"Lo so che non dovrei presentarmi dopo quello che ti ho detto ma finalmente ho capito qual è la cosa giusta da fare quindi ti prego lasciami parlare. Lo so sei incazzata e ne hai tutto il diritto ma-..."

"Entra" lo blocco mandando all'aria tutti i miei intenditi. Devo ammettere che una versione di Malcolm che parla velocemente come se avesse paura che potessi sbattergli la porta in faccia da un momento all'altro mi fa sorridere e addolcire un po'.

"Ciao Sierra" saluta mia madre allegramente poi continua a rivolgersi a me fissandomi intensamente negli occhi.

"Okay Malcolm mi stai mettendo ansia. Cosa vuoi?"