Capitolo 16

48 3 5
                                        

La sveglia mi porta ad aprire gli occhi, infastidita e stanca più che mai. Probabilmente non avremmo dovuto vedere quel film e fare tardi ieri sera.
Un peso sullo stomaco mi fa definitivamente svegliare e rendere conto che Lydia è completamente stesa su di me.

Odio quando fa così.

La scuoto, prima leggermente poi, vedendo che non dà segni di vita mi alzo con la schiena più dritta possibile e la spingo giù dal letto. Un gemito. Si è svegliata.

"C'era bisogno di spingermi fuori dal letto?" Biascica leggermente incazzata ma con il volto coperto da capelli arruffati non è per niente credibile.

"Mi da fastidio che dormi sopra di me, lo sai"
Sbadiglio infastidita e mi alzo definitivamente per andare in cucina dove i pancake del lunedì sono già pronti sul tavolo.

"Mamma" saluto assonnata prima di prendere una tazza di caffè.

"Buongiorno ragazze" Lydia mi ha raggiunta ed anche lei sta sorseggiando del caffè.

Dire che è distrutta sarebbe un eufemismo. Delle profonde occhiaie le contornano gli occhi verdi spenti, privi della classica allegria che li caratterizza. Odio vederla così, ma soprattutto odio ancora di più sapere che mi ha confidato tutto senza un minimo di esitazione ed io non riesco a dirle cosa sono!
Questa situazione deve finire, sono divorata dai sensi di colpa.

Consumiamo in silenzio la colazione e poi entrambe entriamo nel bagno.

"Vuoi fare anche la doccia con me?" Ironizzo sperando di tirarle un po' su il morale ma vedo che non funziona perché lei si limita ad annuire, spogliarsi ed entrare nella doccia. Io resto fuori, non ho tempo per farla, piuttosto inizio a lavarmi la faccia.

"No ma prego Lydia, usa anche il mio accappatoio" ritento ma niente. Nessuna reazione.

Okay, passiamo alle maniere forti. Aspetto che esca dalla doccia e avvolga il corpo in un asciugamano pulito preso dal cassetto prima di partire con il terzo grado nonostante siano solo le sette e mezza di mattina.

"Lydia non riesco a vederti così, non ignorarmi, rispondimi. Io sono qua che mi preoccupo per te, voglio sapere come stai e tu passi senza problemi il bagnoschiuma al cocco sul tuo corpo!" Alzo leggermente la voce, sperando che il concetto le arrivi forte e chiaro.

Lei, come se si fosse svegliata da uno strato di trance, smette di asciugarsi e guardarsi allo specchio per girarsi verso di me con le labbra tese e gli occhi spalancati.

"Come vuoi che stia Mystral? Una merda. Mi sento prigioniera nella mia stessa casa e non posso fare niente perché tengo troppo a mia madre! Quindi non farmi la predica e stai in silenzio senza farmi domande del cazzo, grazie!"

Sento la rabbia partire dalla pancia per salire allo stomaco e gli occhi mi pizzicano in seguito a questo sfogo. Abbasso la testa e corro in camera precipitandomi con la testa nell'armadio. Il respiro si affanna e sento gli artigli crescere sulle punte delle dita.

"Merda..." sussurro prendendomi la testa tra le mani. Devo assolutamente imparare a controllarmi. Perché per Malia e Malcolm è così semplice? Loro non si scompongono mai, restano sempre calmi qualunque cosa accada. Perché non può essere cosi' semplice anche per me? Una lacrima di disperazione cola sulla mia guancia nell'esatto momento in cui due braccia mi avvolgono da dietro.

"Scusami" mormora Lydia con la testa appoggiata alla mia schiena.  E di cosa si scusa? Il problema sono io.

"Mi sono rivolta male nei tuoi confronti solo perché sono stressata e arrabbiata per una situazione nella quale tu non c'entri niente ma tu sei la mia migliore amica e non voglio nasconderti nulla perciò scusami se ti ho vomitato addosso la mia situazione e ti urlo contro se mi chiedi come sto."

You Can ChooseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora