Capitolo 15

43 4 6
                                    

Malcolm

Passo la mani insaponate sul mio corpo per eliminare tutte le tracce di sangue su di esso. I vestiti li ho dovuti buttare, erano letteralmente stracciati. Dopo aver lasciato Mystral a casa sono corso qui e appena varcata la soglia ho incontrato gli occhi di Marcus e Malia che appena hanno visto i miei sono stati scossi da un moto di terrore.

Mia sorella si è fiondata su di me, abbracciandomi e chiedendomi cosa mi fosse successo senza curarsi del sangue e lo stesso ha fatto Marcus che mi ha preso per le spalle e guardato dritto negli occhi prima di chiedermi con tono severo e preoccupato allo stesso tempo:"Cosa è successo?"

Gli ho spiegato la situazione includendo il particolare che Mystral fosse con me ma non è questo che l'ha scosso, infatti è uscito dichiarando che andava a nascondere il corpo.

Ancora mi sembra surreale il fatto che lui non abbia un minimo di curiosità nel conoscere sua figlia...insomma, è sua figlia! Sangue dello stesso sangue!

Scuoto la testa, cercando di non pensarci e insapono i capelli con lo shampoo.

Dopo qualche minuto esco dalla doccia avvolgendo un asciugamano attorno al busto e passo una mano sullo specchio pieno di condensa. Accendo il phon e inizio ad asciugare il torso e i capelli fino a quando la porta non si apre e rivela mia sorella.

"Ma quella è la mia felpa?! Non la trovo da più di un mese, accidenti!" esclamo prima che lei scoppi in una risata che riempie la stanza e fa sorridere anche me.

"La uso per dormire, anzi, già che ci sono me ne dovresti prestare un'altra così questa la metto a lavare" mi posa un bacio sulla guancia alzandosi sulle punte per poi sedersi sullo sgabello vicino il lavello.

"Te lo scordi piccola peste!" e riprendo ad asciugarmi i capelli non prima di averla presa in giro puntandole il phon in faccia.

Una volta asciugati lo ripongo nel suo cassetto ed esco per entrare nella mia stanza con Malia al seguito.  Apro l'armadio prendendo dei boxer e i pantaloni di una tuta.

"Forza rompiscatole, scegli quella che vuoi". le concedo e la vedo studiare il mio armadio nei minimi particolari mentre io mi cambio.

"Voglio questa". mi mostra una maglia a maniche lunghe verde militare prima di sfilarsi la felpa che indossava e lanciarla sul letto. Prendo anche io una maglia e la indosso invitandola a sedersi  sul materasso al mio fianco.

"Cosa devi dirmi?" le chiedo incrociando le gambe e fissandola in quei suoi occhi color nocciola, identici ai miei.

"Perché pensi che debba dirti qualcosa?" alza le sopracciglia e morde le sue labbra, tipico segno di quando è nervosa oppure sta mentendo. In questo caso, credo che sia per entrambe le cose.

La fisso con sguardo eloquente aspettando che parli e quando deve aver capito che l'ho smascherata, si alza e chiude a chiave la porta della stanza prima di ritornare a sedersi di fronte a me con le gambe incrociate.

"Mal...come stai?" tra tutte le domande che mi aspettavo mi facesse questa era quella meno accreditata. Dire che mi ha spiazzato è poco.

"In che senso?"

"Stamattina hai ucciso una persona, non ti senti in colpa?" sgrano gli occhi prima di sospirare mentre cerco le parole adatte da usare. Non voglio che pensi che suo fratello sia un assassino e devo cercare di soppesare bene le parole.

"Malia...quello che è successo stamattina era giusto, doveva andare così. Quell'uomo era una cattiva persona e voleva fare del male a me e Mystral. Sai perfettamente che non è la prima volta che ho dovuto uccidere qualcuno e con questo non ti sto dicendo che devi uccidere la prima persona che ti vuole male ma..." mi fermo, cercando il modo migliore per farle arrivare il concetto.

You Can ChooseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora