Capitolo 21

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"Mamma, io Malia e Malcolm andiamo a dormire da Lydia" la informo mentre si spoglia in camera da letto.

"Ma è lunedì, domani avete scuola" protesta girandosi nella mia direzione ed entrando in bagno per struccarsi.

"Saremo super vigili, te lo prometto" cerco di fare la faccia più dolce che mi riesce e sembra funzionare perché mi guarda sconfitta e acconsente. Un gridolino esce dalle mie labbra, le bacio la guancia ed esco di casa fiondandomi in macchina di Malcolm.

Mi è costato molto fare finta di essere felice e contenta soprattutto dopo aver saputo da Noel tutte quelle notizie. L'ho mandato fuori in modo poco educato dicendogli che ci avrei pensato ma già so cosa farò.

"Occhi blu, buonasera" mi saluta chiamandomi con il primo soprannome che mi ha affibbiato appena conosciuti. Non posso fare a meno di sorridere ma non glielo faccio notare.

"Cosa le hai detto?" domanda riferendosi a mia madre, nel frattempo fa retromarcia andando dalla parte opposta della città.

"Che avremmo dormito da Lydia".

"E invece passiamo la notte in tutt'altro posto, mi piace questo tuo lato pazzo" sghignazza per poi accendere la radio.

"E ancora non hai visto niente" ribatto.

Dopo che Noel è uscito di casa l'ho chiamato raccontandogli che mi ha svelato la verità e gli ho chiesto di portarmi a fare un giro. Lo so, stamattina ero arrabbiata con lui ma è l'unica persona che posso chiamare. Lydia non sa niente e con Malia non ho lo stesso grado di confidenza.
Lui è l'unico.
Così ha detto che sarebbe passato a prendermi alle otto e che mi avrebbe portata a dormire in un posto per lui speciale. L'idea mi ha subito elettrizzata facendomi dimenticare il motivo per cui mi sono innervosita questa mattina e la cosa non mi piace.

Questo ragazzo ha il potere di cambiare il mio umore troppo facilmente. Lydia ha ragione, ho preso una bella cotta per lui ma devo ignorarla. Ciò che sto provando mi fa paura e in questo momento la mia vita è già abbastanza incasinata e non è il caso di soffrire per un amore non ricambiato.

Il viaggio dura una mezz'oretta, siamo lontani dalla città e stiamo percorrendo una strada sterrata circondata però da alberi.

"Ma dove mi porti?" domando senza riuscire a trattenere una risata.

"Questo è un sentiero che ci consente di attraversare il bosco con la macchina per arrivare esattamente...qui" spegne il motore scendendo dal pick up e prendendo delle coperte e un cestino dai sedili posteriori.

Quello che vedo mi lascia senza fiato. Siamo su un'altura rocciosa da cui si vede tutta la città e alzando gli occhi noto con piacere che il cielo è scuro e pieno di stelle.

"E' bellissimo" scioccata mi giro verso di lui notando che è seduto sul retro del pick up. Poggio un piede sulla ruota posteriore e facendo leva sulle gambe lo imito prendendo posto di fronte a lui. Ha allestito il retro di questa bellissima macchina con due coperte che fungono da materasso, due cuscini, due coperte piegate ai lati e un cestino che ci divide. Sono senza parole. Adesso sì che posso staccare la mente da tutto quello che ho scoperto.

Apre il cestino tirando fuori quattro panini, due birre, una bottiglia di vodka e una di rum. Scoppio a ridere mentre seguo i suoi movimenti nel porre queste bottiglie una affianco all'altra come se fosse qualcosa di prezioso. E' molto buffo in questo momento e sul suo viso non c'è la solita espressione dura e pensierosa, è rilassato. Fortunato lui che essendo maggiorenne può comprare tutti gli alcolici che vuole.

"Ti piace?" mi chiede con voce ingenua. Sembra tanto un bambino di otto anni e non un ragazzo di diciotto.

"Se io sono pazza tu lo sei di più".

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