Capitolo 23

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Passo un'ultima volta la spazzola sui miei lunghi capelli neri nonostante sappia che comunque vada si scompiglieranno. Il mascara è okay, l'eye-liner anche. Jeans nero, canotta, sneakers e camicia aperta a quadri. Infilo la giacca di Malcolm pronta a ridargliela e poggio lo zaino sulla spalla.

Perfetto, sono pronta. Ma perché tutto questo nervosismo?

Sono già stata da mio padre ma questa volta è diverso, so che decisione sto prendendo e lo sto facendo unicamente per Lydia perché con quelle persone non voglio averci niente a che fare. Sospiro rumorosamente e scendo dalla mansarda trovando mia madre ai fornelli, come sempre.

"Mamma, stanotte dormo da Marcus" e mi avvicino alla porta, pronta a scappare. Lei evita l'argomento? Bene, io mi regolo di conseguenza.

"Scusa signorina? Dove pensi di andare? Domani hai scuola. Già l'altra sera sei stata da Lydia. Cos'è tutta voglia di stare fuori casa?" sembra quasi arrabbiata. Le mani sui fianchi e lo sguardo fisso sul mio, ma davvero? Qui quella arrabbiata dovrei essere io.

"Mamma...ma se sono sempre stata libera! Cosa sono adesso tutte queste preoccupazioni?" ribatto.

"Io sono sempre preoccupata per te, anche se ti lascio libera" volevo sbrigarmela ed uscire velocemente ma dopo questa non posso non rispondere.

"Ah davvero mamma? Adesso mi dici di essere preoccupata? Non mi sembra. Da più di un mese a questa parte hai completamente ignorato il mio benessere! Non ti sei mai chiesta come io mi senta in questa situazione? Come mai secondo te vado a dormire a casa di un padre che non si è mai preoccupato di me? Non pensi che forse c'è un motivo? Lo sai cosa ho dovuto sopportare nell'ultima settimana? No, non lo sai. Perciò non parlare".

Vomito tutto fuori come una mitragliatrice. Adesso si che sento un peso in meno sulle spalle. Il suo viso muta completamente la sua espressione diventando dolce e forse pentito.

"Cosa ti è successo?" mi domanda. Adesso per ripicca non dovrei dirle niente o almeno il mio orgoglio così mi suggerisce ma non posso. Non posso perché ho bisogno di sfogarmi con mia madre. Siamo sempre state io e lei.

Così le racconto tutto quello che è successo dalla luna piena. Le racconto di Noel, di come mi sono sentita, le racconto del rapporto di Collin e Lydia e del fatto che lui si sia trasferito a scuola nostra. Le dico tutto.

"Sono tre giorni che non la vedo mamma...devo farlo" per un secondo mi trema la voce ma riacquisto tutta la mia sicurezza: non posso permettetemi di crollare.

"Oh tesoro..." mia madre mi accarezza la guancia amorevolmente.

"Va bene, allora ci vediamo domani e scusami se sono stata assente ma per me è difficile. Fino a un mese fa non sapevo neanche se ti saresti trasformata" confessa.

"In che senso?" le chiedo confusa.

"Chi nasce da un umano e un licantropo non è certo che si trasformi, è probabile che nonostante il gene non si trasformi e salti la generazione ma questo non capita sempre. Io ho sperato per sedici anni che tu non fossi come tuo padre ma più cresci e più diventi simile a lui in tutto e per tutto..." biascica guardando per terra. Posso dire di aver sentito il suo cuore rotto battere più forte.

"Quello che stai attraversando l'ho attraversato io con tuo padre a quindici anni. L'ho visto felice, triste, disperato per il suo essere. Ero la sua roccia e lui la mia. L'ho visto odiarsi ad ogni plenilunio, ad ogni male causato. Poi ho assistito anche alla sua ascesa, al suo sogno di diventare capo branco e sei nata tu poi..." poi lui è dovuto andare via. Con Maryssa.

"Ho capito mamma, va bene così" sorrido rassicurante e quasi sono tentata di restare a dormire con lei ma non posso. Ho già aspettato troppo.

"Adesso vai, ti ho fatto perdere già troppo tempo. Vai a piedi?"

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