Capitolo 20

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Credo di non aver mai aspettato Lydia con così tanta ansia. Sono le sette e trenta e mi trovo seduta sotto il porticato della scuola nell'attesa di veder sbucare presto la sua macchina blu. Oggi arriva Collin ed io voglio starle accanto tutta la giornata per capire come si comporterà e soprattutto per supportarla. Ecco perché sono arrivata così in anticipo: sono preoccupata per lei e per allentare la tensione sono arrivata correndo. Inutile dire che ci ho messo pochi minuti in confronto ai venti che di solito impiego quando vengo a piedi. Essere un lupo ha i suoi vantaggi.

"Cappuccino?" una voce femminile mi sorprende da destra e sono leggermente delusa nel constatare che non si tratta della mia migliore amica. Malia si siede al mio fianco con un sorriso raggiante. Invidio veramente tanto questa ragazza. Sorride sempre e sembra essere costantemente allegra, inoltre ha questo sorriso bianco come il latte che ti spiazza una volta sfoderato. Per non parlare degli occhi poi: sono color nocciola e ridono ogni qual volta la ragazza sorride. Mi chiedo come mai nessun ragazzo si sia avvicinato a lei da quando è qui. Ed è oramai passato più di un mese.

"Buongiorno, grazie" afferro la bevanda iniziando immediatamente a berla.

"L'ho preso al bar qui vicino, è amaro. Spero che Malcolm mi abbia suggerito bene" spiega sorseggiando anche lei dal suo bicchiere. Altro caffè sicuramente.

Parlando del diavolo...con un tempismo perfetto Malcolm si avvicina a noi sbadigliando rumorosamente. Nel frattempo il porticato inizia a riempirsi e di Lydia ancora nessuna traccia. Ma arriverà, ne sono sicura. Scrollo le spalle continuando a bere il cappuccino. Non fa quasi mai assenza ed io aspetterò qui, a costo di non entrare.

"E' ovvio che prenda il caffè amaro...altrimenti non si spiegherebbe la sua acidità. Non c'è un granello di zucchero nel suo corpo" Malcolm mi fa l'occhiolino prendendo posto accanto al mio e circondandomi le spalle con un braccio. Si avvicina alla mia guancia ma mi sposto, giusto per infastidirlo. Il suo braccio lo lascio però sulle spalle.

"Quanto siamo spiritosi" sorrido colpendolo piano con la spalla. Non ha il tempo di rispondere che subito la sorella inizia a parlare.

"Ieri non ti ho sentita. Come è andato il risveglio dalla luna piena?"

Giusto...la luna piena...

Ieri mattina mi sono svegliata nel mio letto con ancora il vestito della sera precedente. La prima cosa che ho fatto è stata una doccia rilassante, sperando che mi restituisse i ricordi delle ore passate e soprattutto avevo tutto il trucco sbavato. Purtroppo non è servito perché ho ottenuto solamente un gran mal di testa.

"Si, hai ragione. Sono rimasta tutto il giorno a casa per rimettermi in pari con lo studio: avevo degli arretrati. Comunque il mio risveglio è stato tutt'altro che dolce...inoltre quando ho raccontato a mia madre come sono stata mi è sembrata più distaccata del solito. Oramai l'argomento licantropo non si può toccare. In caso contrario, la mia casa si trasforma nel Polo Nord in pochi secondi" sputo tutto fuori in una sola volta e sbuffando.

"Hai trovato l'aspirina che ti ho lasciato sul comodino? Sapevo ti saresti svegliata con un mal di testa atroce" domanda Malcolm guardandomi. Gli sorrido di rimando, annuendo. Continua a colpirmi il suo essere a tratti premuroso.

"E per tua madre, stai tranquilla. Credo sia difficile per lei affrontare per la seconda volta tutto quello che ha già affrontato con Marcus" già...lo penso anche io...

"Come ci sono arrivata a casa...?" domando a nessuno in particolare. Non ricordo nulla della sera precedente, nella mia mente c'è uno spazio che voglio assolutamente colmare. Non sopporto non sapere le cose.

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