Un rumore persistente mi costringe ad aprire lentamente gli occhi. Mi metto a sedere e quasi urlo dallo spavento nel notare una chioma nera sulle mie gambe. Come ci è finito Noel sulle mie gambe se ci siamo addormentati l'uno accanto all'altra? Sbuffo guardando fuori dalla finestra: un temporale in atto. Questa giornata inizia bene.
"Noel...spostati, sono bloccata" biascico scuotendolo. Nessun segno.
Probabilmente mi odierà ma è questione di vita o di morte. Ho fame. Afferro una spalla e scuotendolo alzo di poco la voce.
"Alzati, sei pesante!" Dalle sue labbra esce un grugnito confuso però si sposta lasciandomi il via libera per scendere dal letto.
"Che...ore...sono?" Chiede tra uno sbadiglio e l'altro. Accendo il telefono sul comodino e quasi ho paura di dirgli che ore sono, adesso mi ammazzerà sicuramente.
"Le cinque e mezza" sussurro, poi mi rendo conto che sono in piedi sulle mie gambe e non ho bisogno di sostegno. Ho recuperato le forze.
Sgrana gli occhi che sembrano di un blu oltremare in questo momento e striscia fino al cuscino.
"Vai al diavolo" impreca e mi liquida con un gesto della mano.
"Ma è la mia stanza!" ribatto ma non senza essere un minimo divertita dalla situazione.
"Va nella mia, adesso esci e lasciami dormire" mugola e faccio un passo verso la finestra chiudendo le tende per lasciarlo riposare meglio. Prendo i piatti dove la sera prima abbiamo mangiato la cheesecake e apro la porta della stanza.
"Noel, cammino!" esclamo piena di gioia.
"Sì...ottimo...buonanotte" rido leggermente e chiudendomi la porta alle spalle scendo in cucina posando i piatti nel lavello.
Mi passo una mano fra i capelli annodati e mi faccio due toast con del burro e della marmellata. Il frigo di questa casa è paragonabile ad un negozio di alimentari: c'è di tutto. Mangio lentamente godendomi il silenzio che da quanto ho potuto notare, è molto raro qui. Poso anche questo piatto nel lavello e torno di sopra entrando in bagno spogliandomi e fiondandomi sotto la doccia.
Studio i prodotti che ci sono e afferro lo shampoo con un forte odore di fragola. Non è proprio il mio preferito ma me lo farò piacere. Insapono sia i capelli che il corpo e sorrido come un ebete perché riesco a stare in piedi. Ieri sera è stato un incubo non poter essere autonoma e ho creduto davvero di non riprendermi, anche se era stupido.
Il mio sorriso si spegne però quando ricordo la lite avuta con Lydia. In tanti anni di amicizia mai abbiamo litigato così forte e mai siamo state così arrabbiate. Ha detto che è tutta colpa mia e forse ha ragione, senza di me non sarebbe successo nulla di tutto questo ma mi fa comunque male sapere che lo pensa anche lei perché lo rende più vero. Non so se mai riuscirà a perdonarmi e se dovesse farlo non so se il nostro rapporto tornerà come quello di prima. Potrebbe essere terrorizzata da me, dall'idea che possa farle del male. Ma per il troppo bene nei suoi confronti gliene ho comunque fatto mentendole.
Avvolta dal vapore esco dalla doccia coprendomi con un telo abbastanza grande da arrivarmi alle caviglie. Faccio scattare la chiave nella serratura però quando sto per apire la porta qualcuno mi precede.
La visione di Malcolm alle sei e mezza del mattino mi intenerisce come se avessi appena visto un cucciolo di animale (che poi questa metafora non è tanto distante dalla realtà...)
I capelli sono sparati da tutte le parti (non che di solito siano ordinati), ha gli occhi semichiusi, il pigiama è stropicciato ed è a piedi nudi. Quasi riderei se non fossimo nella situazione in cui ci troviamo.

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You Can Choose
WerewolfUna ragazza restia a valicare i confini del conosciuto si troverà a fronteggiare un nuovo mondo ed una nuova realtà. Lei è una delle tante con i capelli lunghi, lisci e corvini e due pozzi d'acqua cristallina al posto degli occhi. Lei, che sembra c...