Weirdness, pity and lies

2.4K 275 15
                                    

È passata una settimana.
Taehyung ha saltato tre giorni di scuola e quando tornava era più incazzato delle altre volte con me, ma mi dava solo un pugno al braccio o uno spintone e spariva, non rimaneva a picchiarmi a sangue come le altre volte. Questo però accadeva solo quando era con gli amici. Oggi per esempio, è venuto a scuola e lo stavo guardando perché era da solo nel corridoio a messaggiare al telefono; si è accorto che lo stavo guardando, ma non mi ha detto niente. Ha messo via il telefono ed è andato via. Non lo capisco proprio.
Ora sono in cortile, sto andando a casa. Nel parcheggio della scuola c'è Taehyung, da solo, appoggiato alla sua macchina, presumo. È più grande di me di qualche anno, quindi ha già la patente.

Mi fermo a fissarlo.

In questa settimana l'angelo nero continuava a comportarsi in maniera strana, proprio come lui. Continuava a chiedermi se stessi bene e sorrideva con melanconia.

Mi avvicino a lui con cautela e lo chiamo per nome. Lui alza la testa di scatto, con un'espressione stupita.

«Allora parli», fa un sorriso falso.

«Stai bene?» domando con un filo di voce, col timore che mi picchi da un momento all'altro.

Lui sgrana gli occhi e socchiude la bocca, poi corruga la fronte.

«Solo perché non ti sbatto la testa al muro ogni giorno devi chiedermi se sto bene?» Scuote la testa, ridendo. «Stammi lontano, altrimenti la prossima volta non avrò pietà.»

E con questo sale sulla sua macchina e va via, sotto i miei occhi scettici.

Pietà?

È questo ciò che prova nei miei confronti? Kim Taehyung prova pietà per me? Non ci credo neanche un po'.

«Perché mi menti,
Taehyung?»

Dark AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora