«Okay, per prima cosa cerchiamolo a casa sua. Ho una copia della chiave per il suo appartamento» dice Jimin mettendo in moto.
«D'accordo.»
La conversazione finisce lì. Nessuno dei due sa cosa dire e non ho intenzione di proseguirla. Sarebbe imbarazzante.
«Senti,» rompe il ghiaccio «mi dispiace per averti trattato da schifo mentre tu cercavi solo di aiutare Taehyung. Ho visto come stava quando non veniva a scuola perché vado ogni giorno a trovarlo. Erano tutte bugie quelle che raccontavo agli altri, non volevo che si preoccupassero. Taehyung ha vissuto sotto l'odio costante dei suoi genitori, ma non ho mai capito perché l'avessero cacciato di casa. Ieri l'ho capito. Non sono mai stato d'aiuto nella sua vita, ma tu si. Per questo voglio aiutarti a cercarlo. Sei l'unico che può aiutarlo.»
Mi lancia un'occhiata prima di tornare a guardare la strada.
«Gli sono stato d'aiuto? Davvero?» Annuisce. «Ogni volta che provavo ad aiutarlo però si allontanava di più... Come ho fatto ad aiutarlo?»
«Standogli vicino. Credo che tu l'abbia fatto sentire speciale.» Nascondo il viso diventato rosso guardando fuori dal finestrino. «Devi sapere che i suoi genitori sono sempre stati delle persone molto critiche e Taehyung non ha mai avuto una grande autostima di sé» spiega pacatamente.
«Ecco perché» sibilo, mentre inizio a ricordare nella mente tutti i momenti in cui si è paragonato a me come se lui fosse nulla.
«Quando ha iniziato a prenderti in giro volevo appoggiarlo, volevo dargli il mio supporto, in modo che non si sentisse solo. Evidentemente ho peggiorato le cose.»
«No, non è così. Né tu né io sapevamo che lui è gay, non potevamo sapere come aiutarlo davvero.»
Nel frattempo Jimin parcheggia la macchina e sospira un "siamo arrivati". Scendiamo dalla macchina e ci affrettiamo ad andare verso l'appartamento. Busso alla porta, sperando che ci apra.
«Fanculo» sento dire appena da Jimin, che tira fuori la chiave e apre la porta.
«Taehyung?» dico ad alta voce per farmi sentire.
«Taehyung!» urla Jimin, andando in giro per l'appartamento come se fosse casa sua.
Non sapendo cosa fare e dove andare rimango paralizzato sul posto. Inizio a guardarmi intorno. Qui nel salotto non c'è. Dov'è? Posso solo sperare che Jimin lo trovi.
Dopo qualche minuto lo vedo tornare in salotto con il respiro affannoso e lo sguardo preoccupato.«Non c'è.»
Non è qui. Non risponde al telefono, non viene a scuola e non è neanche a casa. Dove diavolo è allora?
«Dove possiamo cercare?» dico con la voce spezzata. Mi sento a pezzi e impotente.
Jimin corre fuori casa, quindi lo seguo. Va in macchina, io mi metto al suo fianco in auto, e la fa partire.
«Dove stiamo andando?»
«In tutti i posti che conosco.»
Con una sgommata la macchina sfreccia via. Andiamo in un pub e chiediamo un po' in giro se hanno visto Taehyung, mostrando loro una sua foto sul cellulare di Jimin, dato che io non sono stato abbastanza a lungo con lui per avere una sua foto. Nessuno sembra averlo visto. Nei locali in cui cerchiamo non c'è traccia di lui. L'ansia aumenta, le speranze svaniscono pian piano.
«Dove altro possiamo andare...?» medita ad alta voce il ragazzo al mio fianco mettendo in moto per l'ennesima volta oggi.
«Jimin, ho paura» dico guardandolo. Lui mi fissa con un'espressione tanto preoccupata quanto la mia. «Ho paura che gli sia capitato qualcosa.»
«No, no, no. Non può essere» dice frettolosamente. Prende il telefono dalla tasca dei pantaloni e digita qualcosa prima di portarselo all'orecchio.
«A chi chiami?»
«Agli altri. Devono aiutarci.»
Annuisco e lo osservo mentre prega i suoi amici al telefono di mettersi sulle tracce di Taehyung e di farci sapere se sanno qualcosa. Fissandolo, mi accorgo di quanto veramente tenga a Taehyung. Non si direbbe, ma sono molto legati. Un po' lo invidio: avrei voluto io questo tipo di relazione stretta con Taehyung, ma ci sarà tempo anche per noi, perché riusciremo a trovarlo. Ne sono certo.
Appena finisce il giro di telefonate rimette in moto e partiamo per luoghi a me sconosciuti, chiedendo in giro disperatamente.
Senza rendercene conto si è fatto buio e i negozi stanno chiudendo.
Nessuno lo ha visto.
Jimin mi riporta a casa, dicendomi che domani cercheremo ancora.
Sono distrutto, e mi manca Taehyung.
«Ti prego,
ritorna a casa,
ritorna da me,
Taehyung.»✩°。⋆
2k?¿
Mi sentite urlare? T^T
Aasjdjdk grazie mille davvero, non credevo di arrivare ad un traguardo simile o di vedere addirittura notifiche di persone che aggiungono questa storia alla loro reading list... mi ha sorpreso molto e sono tanto contenta che vi stia piacendo. Vi sono davvero grata, in primis ad ant1lla (♡) che mi ha in qualche modo convinta a pubblicare questa storia, che era rimasta nelle bozze già da mesi ormai. :")
*crying in korean*Comunque, mi dispiace lasciarvi con la suspense proprio adesso, ma col telefono rotto, la scuola che sta per ricominciare (uccidetemi) e tutto il resto non credo di poter aggiornare tanto presto. Vedrò di trovare un po' di tempo... fino ad allora, abbiate pazienza per favore.
Grazie ancora~ ♡
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Dark Angel
Fiksi Penggemarvkook "The devil is real. He's not a red man with horns and a tail. He is beautiful. He is a fallen angel, and he used to be God's favourite." © yyooniverse