Segreti

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Qualche giorno dopo Cristal si era svegliata di buonumore e, dopo essersi vestita e lavata, si era diretta verso la sala comandi. Non lo faceva perché lì sapeva ci fossero Penguin, Bepo, Orca o qualcun altro, ma per un motivo ben più semplice: all'interno di quella stanza c'era un enorme vetro, che permetteva di vedere le profondità marine. Non per niente quella era la sala in cui si guidava il sottomarino.

Entrò e vide Penguin seduto su una delle sedie girevoli in pelle, intento a bere il suo solito caffè e a leggere una qualche rivista, presa sicuramente da uno degli scaffali posti nel salottino.
Chiuse la porta con un rumore secco e il suo compagno la notò.

-Buongiorno Cristal-chan. Dormito bene?- le chiese con un sorriso sulle labbra.

Lei gli sorrise a sua volta e si avvicinò -Sì, come sempre del resto- gli diede un veloce bacio sulla guancia che lo fece avvampare.

La veritá era che lei gli piaceva da impazzire. Le curve al posto giusto, i suoi occhi e lo splendido sorriso solare e luminoso gli provocavano sempre dei potenti brividi lungo la spina dorsale. Peccato che lei ormai fosse del capitano e lui non voleva certo irritarlo, non più di quanto lo fosse normalmente.

-Come mai qua?- le domandò dopo essersi ripreso.

-La vista qui è a dir poco spettacolare, per cui mi piace venirci e ammirare il panorama. E poi- disse mostrando a Penguin il libro che aveva in mano -sono venuta anche per leggere. Questa stanza è decisamente rilassante.

L'altro annuì. Cristal aveva ragione: lì si stava proprio bene. Ecco perché anche lui ci veniva spesso, non solo perché aveva il compito di governare il mezzo. A volte prendeva il posto di un altro compagno solo per stare in completo relax.

La ragazza si mise comoda sulla seconda sedia, accanto a quella del compagno, e aprì il libro, entrando in un mondo ricco di sogni e fantasia in cui non voleva essere disturbata. Penguin la rispettò e si mise a leggere la sua rivista.
Dopo qualche minuto, però, l'altro non riuscì più a trattenere una domanda che gli vorticava in testa da giorni.

-Cristal-chan... Senti... Ma a te piace molto il capitano?

La ragazza si voltò di scatto e lo guardò sconvolta, arrossendo poi improvvisamente -P-perché me lo chiedi?

Penguin sospirò -È da un po' di tempo che vedo il capitano molto felice, anche se per te non sembra visto che lo conosci da poco. Partecipa un po' di più ai pranzi, nonostante non mangi molto, e sta più tempo con noi in generale senza stare rinchiuso nel suo studio. Lo fa soprattutto quando ci sei tu.

Le ultime parole la spiazzarono.
Soprattutto quando ci sono io?

-E... Cosa vorresti dire con questo?
Lui la guardò in modo serio. -Penso che tu gli piaccia davvero, anche se credo che lui non voglia ammetterlo. Però, io mi chiedo, tu provi qualcosa per lui?

A Penguin, in veritá, faceva male dire quelle cose. La ragazza che amava era di un uomo che lui rispettava e sapeva che ormai anche lei era attratta dal suo capitano. Aspettava solo la risposta di conferma.

Cristal abbassò la testa e fissò le pagine del libro, senza però guardarle davvero. Sul suo viso si potevano leggere limpidamente la tristezza e il senso di colpa.
-Sì, ma non è una cosa di cui vado fiera.

-Come mai?

-Be',- iniziò -ho sempre pensato che l'amore rendesse deboli.

Penguin la osservò con una punta di curiositá -Ti senti debole?- le chiese alla fine.

-In parte. Vedi, viviamo una vita tra le avventure, le sfide e la morte stessa. Non si può mai sapere se arriveremo al giorno seguente e io ho solo paura di affezionarmi troppo a qualcuno e di perderlo, così da annegare nel dolore in seguito. Ho giá sofferto abbastanza.

The Surgeon Of DeathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora