Punk Hazard

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La porta della sala comandi si aprì piano ed entrò un chirurgo dall'aria più serena del solito. Ormai erano praticamente arrivati a destinazione e avrebbe infine iniziato il suo piano per la caduta dell'Imperatore Kaido e di quel pennuto rosa che aveva ucciso la sua unica e amata figura paterna.

-Allora Bepo?- chiese al suo navigatore.

-Punk Hazard è proprio davanti a noi, Captain. Emergo?

Law annuí -Sì. Poi avverti la ciurma all'altoparlante che siamo arrivati.

Quindi uscì dalla sala e si diresse verso la cabina di Cristal a passo spedito. Erano settimane che gli chiedeva quando sarebbero arrivati, diceva che non ce la faceva più a stare in un luogo chiuso e che voleva solo sgranchirsi le gambe. L'unica cosa che dava fastidio al Chirurgo della Morte era che lei non vedeva l'ora di conoscere quel dannato scienziato pazzoide. Se Caesar si fosse anche solo avvicinato a lei lo avrebbe tagliato di netto, su questo ci poteva giurare. Cosa ci trovasse in uno scienziato di cui aveva solo sentito il nome? Continuava a non capire.

Si fermò quindi di fronte alla porta dell'Imperatrice, ma non fece in tempo a bussare che si spalancò e ne spuntò una chioma blu con un sorriso a trentadue denti.

-Sbaglio o stiamo emergendo?

-Non sbagli. Siamo arrivati- confermò l'altro.

Gli occhi della ragazza si illuminarono e senza aggiungere nulla si precipitò verso l'ingresso del sottomarino, mentre Bepo dava l'annuncio a tutto il resto della ciurma.

Law girò piano il capo verso la sua direzione e lo scosse leggermente.

Ma quella ha davvero un miliardo di taglia sulla testa?

Quindi sospirò e si incamminò anche lui per uscire all'aria aperta.
Nel mentre Cristal era già aggrappata alla ringhiera del ponte del Polar Tang e l'espressione sul suo volto fu piuttosto confusa. Non si riusciva a capire se fosse sorpresa o delusa: guardava l'isola davanti a lei come quando apriva il frigorifero della cucina e scopriva che fosse vuoto e andasse fatta la spesa.

Dietro di lei anche la ciurma non si aspettava uno spettacolo simile.

-Qualcosa non va?- domandò il chirurgo quando li raggiunse e notò le loro facce perplesse.

La giovane Imperatrice staccò un momento lo sguardo dal paesaggio infuocato e dall'enorme cancello di ferro che aveva davanti e fissò di sbieco il capitano del sottomarino giallo.

-Ecco... Ho passato queste settimane a leggere un libro sulle isole del Nuovo Mondo e c'era scritto che Punk Hazard è una di quelle più verdi e più fiorite, dove il cielo azzurro è perenne e gli animali... I laghi... I fiumi...- tornò affranta a osservare l'isola -che è successo qui? Io... Non capisco- finì accasciandosi per terra.

-Anche noi ce l'aspettavamo così dopo che Cristal ci ha riempito la testa con quel libro- disse Penguin.

Law sospirò. -Mi sembrava di avervelo raccontato- si avvicinò alla ragazza e si appoggiò alla ringhiera con la schiena rivolto verso tutti. La Nodachi salda sulla spalla destra. -Qui hanno combattuto Akainu e Aokiji nel tentativo di conquistare il posto di Grand'Ammiraglio. La marina ha sempre sostenuto Kuzan, ma Marijoa probabilmente preferiva la spietata presenza di Sakazuki.

Un mormorio si alzò tra i membri della ciurma.

-La battaglia- continuò il chirurgo -pare sia durata dieci giorni e ha segnato il destino dell'isola. La parte che vediamo da qui è quella di Sakazuki, mentre l'altra metà dell'isola è completamente coperta da ghiaccio e neve. È lì che si trova il laboratorio, infatti adesso faremo il giro.

The Surgeon Of DeathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora