The Surgeon Of Death

Trafalgar Law

Cristal non era una ragazza come tutte le altre. A lei non interessavano i matrimoni o i sogni che a diciannove anni di solito si hanno. Il suo obiettivo era quello di esplorare il mondo, di essere libera. Lei era una piratessa, peró non viaggiava con una ciurma. Amava la solitudine e credeva che le cose fatte da soli fossero le migliori.
Era la sorella di Portgas D. Ace e Monkey D. Luffy, peccato che nel suo cognome la "D" non ci fosse. Era solo Newgate, Cristal Newgate. In ogni caso il suo cognome incuteva timore e questo le piaceva molto, poiché giovava alla sua carriera di pirata. Il suo babbo non l'aveva abbandonata, questo lo sapeva bene. Aveva lasciato sola la mamma su di un'isola nel mare orientale perché non voleva che fossero in pericolo a causa sua. Purtroppo sua mamma era morta quando aveva cinque anni a causa di un incendio ed era stata costretta a vivere altri tre anni nel bosco, da sola.

Fortunatamente aveva mangiato un frutto del mare e la vita selvaggia non le incuteva per niente timore. Ne aveva ingerito uno leggendario: il frutto Copia. Esso nasceva una volta ogni cento anni e poteva essere raccolto solo entro un mese, aveva la straordinaria capacità di ricreare le abilità di un frutto del mare già presente nel mondo, che quest'ultimo fosse stato mangiato oppure no. Non si sapeva con quale criterio il frutto Copia scegliesse quello da imitare, sta di fatto che quando Cristal lo mangiò, aveva preso le caratteristiche del frutto ingerito da Aokiji: il frutto Gelo Gelo.
Già, il freddo non la spaventava, men che meno l'ammiraglio, perció la notte dormire al freddo non era un problema per lei.
All'etá di otto anni aveva incontrato quelli che sarebbero stati i suoi fratelli e a diciassette aveva preso il mare, promettendo a Luffy e ad Ace che quando si fossero rivisti sarebbero stati dei pirati.

Quel giorno Cristal partí con la sua barca da un'isola sulla Rotta Maggiore. Aveva fatto rifornimenti e adesso si stava godendo un po' di sole sulla prua rilassandosi cullata da un lieve venticello, che sollevó i suoi capelli blu come il cielo.

Chissà come stanno i miei fratelli...

Un pensiero malinconico le attraversò la mente, accadeva spesso. La solitudine le piaceva, certo, ma quanto avrebbe desiderato trovarsi con loro in quel momento.

Si stiracchió facendo un sonoro sbadiglio e tiró fuori dalla tasca dei suoi comodi pantaloncini blu un foglio accartocciato: il suo avviso di taglia. La foto la ritraeva con una taglia di settecento milioni di danari. Tutto solo perché aveva distrutto un'isola su cui c'era una base della marina, bah... Le sembrava esagerato. Era anche vero che il cognome "Newgate" non aiutava, ma lei in fondo era felice di avere una taglia cosí alta.
Fece per rientrare in cabina, ma qualcosa attiró la sua attenzione: l'aria stava cambiando e in lontanza si potevano notare delle nubi minacciose.
Merda...
Si mise veloce al comando, ma qualcosa non andava. Il timone era bloccato e non dava segni di volersi muovere.

-Maledetta bagnarola!! Lo sapevo che non avrei dovuto comprarti. Chi fa un prezzo cosí basso non puó far altro che venderti una fregatura- Cristal diede un calcio al timone rompendolo definitivamente.
-Molto resistente vedo...

Sbuffó insistentemente si preparó ad affrontare la tempesta.
Tra le alte onde che venti minuti dopo si vennero a creare Cristal sembró fare del suo meglio. Congelò il mare in vari punti, sempre evitando di incastrarsi da sola, e sembró quasi che stesse per superare il pericolo quando un fulmine colpí in pieno la sua barca.

Dopo quelli che sembrarono giorni, Cristal si risveglió dallo stato di coma in cui era caduta. Aprí lenta prima un occhio e poi l'altro, si sollevó svogliatamente con il busto e si guardó intorno. Si trovava in una stanza bianca, che sapeva di disinfettante ed era piena di medicinali.

Aveva un doloroso mal di testa e si toccó il punto in cui faceva piú male notando, senza troppa sorpresa, di avere delle bende.
Si alzó dal letto un po' barcollante e si allontanó un poco, ma non riuscí a tenere l'equilibrio e cadde per terra.