Arcipelago Sabaody

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Passarono circa due settimane da quel giorno e nel frattempo Cristal era riuscita ad avvicinarsi un po' di più al chirurgo e al resto della ciurma. Dire che l'adorassero non era abbastanza, chiunque sul quel mezzo aveva imparato ad amarla, a modo suo, e a rispettarla. Bastava che lei accennasse anche solo a dire qualcosa e tutti i suoi compagni erano giá intorno a lei, pronti ad ascoltarla. La ragazza, dal canto suo, adorava ed era contenta che la prendessero così tanto in considerazione, nonostante volesse un po' più d'attenzione anche da parte del suo capitano.

Quel giorno stava camminando tranquillamente per i corridoi del sottomarino, diretta come al solito verso la sala comandi. Sebbene le piacesse stare al chiuso e con una così fantastica compagnia, la vita le sembrava abbastanza monotona e non vedeva l'ora di uscire da lì.
Neanche a farlo apposta un orso polare in preda al nervosismo le passó di fianco correndo. Lo fermò in tempo.

-Bepo, come mai tutta questa agitazione?

Lui cercò di riprendere fiato -Siamo... Uff... Siamo arrivati!

Ovviamente sul volto della ragazza comparve un'espressione confusa -Dove?

-Alle Sabaody.

Un sorriso le increspò le labbra -Davvero?

L'orso annuì contento -Giá. Ora scusami, ma devo avvertire il capitano.

-Sì, certo. Vai pure, non vorrai mica farlo arrabbiare?- chiese sarcastica.
Tanto lo é trecentosessantacinque giorni all'anno.

Bepo scattò e corse in direzione della cabina del chirurgo. Lei lo guardò e non poté fare a meno di ridere.
Dopo pochi secondi, però, si mise in guardia: qualcuno si trovava dietro di lei.

-Cristal-ya.

Law?
Si girò e se lo ritrovò a pochi centimentri dalla faccia, perciò scattò indietro, spaventata.

-Dovresti smetterla.

-No. Lo trovo divertente- un sorriso sinistro comparve sul suo volto.

-Be', io no. Un giorno di questi mi verrà un infarto- disse lei mettendosi istintivamente una mano sul cuore.

-Non é un problema. Io sono un chirurgo e un esperto quando si tratta del muscolo cardiaco. Dovresti saperlo.

Lei incrociò le braccia e disse qualcosa di incomprensibile fra sé e sé, della serie "Poco modesto mi dicono", e lo guardò in malo modo.

-E comunque Bepo si sta affannando per cercarti.

-Mmmh... Lo so. Ora vado da lui- si allontanò, ma si fermò di colpo subito dopo voltando di poco il capo. -Se ti può interessare... Siamo giá emersi.

La ragazza scattò, esattamente come il navigatore, e uscì di corsa sul ponte. Una volta fuori sbarrò gli occhi e la bocca in un'espressione di meraviglia. Davanti a lei enormi alberi rigogliosi si stagliavano in tutta la loro imponenza, filtrando i caldi raggi del sole. Migliaia di bolle dalla superficie color arcobaleno volteggiavano e danzavano nell'aria, scoppiando quando raggiungevano una certa altezza e provocando un suono molto piacevole.
L'imponente numero "47" era stato verniciato di bianco sul tronco dell'albero di fronte al sottomarino. Praticamente impossibile da non vedere.

-Bello, vero?- Orca si appoggiò alla ringhiera del ponte accanto a Cristal.

-Meraviglioso.

-Se vuoi ti illustro velocemente le Sabaody, così ti fai un'idea. Le avevi mai viste?

La ragazza scosse la testa -No, ma ne ho sentito parlare. Prima di incontrare voi ero diretta proprio qui, intenzionata a raggiungere l'isola degli Uomini-pesce per poi andare nel Nuovo Mondo e trovare mio padre. Dimmi pure tutto quello che sai.

The Surgeon Of DeathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora