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Una settimana dopo
La festa di Simon si avvicinava, e Carol voleva assolutamente fare qualcosa di speciale. Non voleva lasciar passare un evento così piacevole con una semplice cena tra parenti ed amici stretti. Per questo aveva deciso di organizzare una festa a sorpresa a casa... il problema erano i fratelli Von Fustë. Eh già, perché Edward era davvero molesto, di sicuro avrebbe escogitato qualcosa; Will non era male, si era affezionata a lui e si era anche abituata alla sua presenza. Ma quando litigavano, il che accadeva spesso, erano insopportabili e tendevano a lanciarsi le cose addosso. Erano fantasmi, ma potevano assumere una forma umana e concreta, dunque anche afferrare e distruggere gli oggetti, sfogliare, sedersi e toccare gli altri. Era una strana condizione la loro ma Carol non ci pensava più di tanto: tutte le sue energie erano concentrate per lo stage e per la festa a sorpresa di Simon. Il tutto con un Edward, rigorosamente invisibile, che le rendeva la vita impossibile pur di mandarla via.
Per fortuna, suo fratello era partito e tornato nel giro di due giorni, quindi aveva il suo appoggio con quei due.
Era tornato da poche ore in effetti ed era giunto il momento di andarlo a trovare.
Sicura del fatto che a quell'ora il terribile Edward dormisse, sgattaiolò fuori dalla sua stanza e raggiunse quella di Chris.
Bussò due volte ma si accorse che la porta era socchiusa. Entrò silenziosamente e vide il solito caos regnare nella stanza, una valigia aperta e disfatta ed una bottiglia di liquore. Erano solo le 12:00 e suo fratello già beveva: la sua depressione stava degenerando lo sapeva Carol, ma lui non voleva farsi aiutare e lei non poteva farci niente.
Sentì il rumore dell'acqua scorrere e si affacciò in bagno. La scena che le si presentò davanti era incredibile: Chris, completamente ubriaco e addormentato, giaceva tra le gambe di William con il busto poggiato a quello dell'altro e la testa buttata sulla spalla del fantasma, in mutande. Si, suo fratello stava in mutande, nella vasca da bagno, tra le braccia di un fantasma che lo stava aiutando a lavarsi.
Per fortuna Will era vestito o Carol sarebbe morta di vergogna.
-William...- sussurrò la ragazza.
-Oh Carol, scusa se non ti ho avvertita ma Christopher è tornato ed ha cominciato a bere. Poi è svenuto mentre si stava spogliando, così volevo aiutarlo a lavarsi, sai dopo il lungo viaggio...-
-Will, sei davvero carino, non dovevi. Lui neanche si ricorderà ciò che stai facendo.-
-Lo so, non voglio meriti. Volevo solo aiutarlo, è molto stanco sai.-
Carol si accorse che Will non aveva mai alzato lo sguardo dal corpo di Chris, neanche quando era entrata. Aveva occhi solo per lui. O forse, lei stava facendo troppe congetture. Chi resterebbe sano di mente dopo aver accettato la presenza dei fantasmi che popolano la propria casa? Si, stava congetturando cose strane: William era solo una persona gentile e premurosa.
Insieme lavarono il metro e 90 di Chris, ridendo spesso per le espressioni antiquate di Will e per le facce buffe di Carol.
Quando fu il momento di spostarlo sul letto Carol non pensava che Will potesse avere tanta forza da prendere in braccio il fratello e portarlo sotto le coperte come se niente fosse. Chris non era proprio un fuscello, era alto ed aveva una bella fibra muscolare; insomma, pesava.
-Voi fantasmi siete dotati di superpoteri?-
-Possiamo diventare invisibili, possiamo comunicare tra di noi con il pensiero e...possiamo anche leggere i pensieri della gente.-
-Tu leggi i miei pensieri?-
-Ecco... in realtà è la prima volta che mi capita di sentire a mala pena i pensieri di qualcuno. Sento quelli più forti e non chiaramente. Quelli di tuo fratello invece non li sento per niente. Non capiamo perché....-
-Capiamo? Tu e chi?-
-Ed non sente assolutamente i tuoi e può sentire quelli più intensi di Chris. L'opposto mio insomma. Ma è comunque anomalo per noi.-
-Capisco... quindi niente super forza. Will sei stato gentilissimo. Se non fosse per la somiglianza incredibile non avrei mai detto che Edward fosse tuo fratello.-
-Si in molti lo dicono... cioè lo dicevano. Ma ti assicuro che lui è una persona meravigliosa, bisogna solo fare breccia nel suo cuore un po' orgoglioso. Sai, io l'ho sempre paragonato al cono di zucchero: ai miei tempi lo zucchero si comprava in forma di coni cristallizzati e quindi molto duri. Ma se lo rosicchiavi piano e con pazienza si scioglieva ed era squisito.-
-Cono di zucchero... è interessante sapere queste cose sai Will? Sui libri di scuola non c'è scritto tutto, per questo la storia è noiosa per la maggior parte dei ragazzi di questo secolo.-
-Ah capisco...per noi invece il vostro mondo è terribile. Non lo capiamo: non ci sono i nostri valori e questo ci spaventa.-
Caroline sapeva perfettamente a cosa si riferisse William. Molte emozioni erano scomparse: persino l'amore non c'era più. Invece, nella famiglia Von Fustë, almeno l'amore c'era. I Black invece, erano divisi da un muro; i fratelli odiavano il padre ed il sentimento era ricambiato. Carol adorava io fratello ma lui aveva tanti segreti ed un'esistenza tormentata.
-William...vorresti aiutarmi ad organizzare una festa?-

INDELEBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora