15.

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-Che è successo in bagno?-
Per la gioia e la frustrazione di Carol, Grace aveva ricominciato a parlare come suo solito. Non appena rientrata in sala, la sua amica l'aveva tempestata di domande a cui Caroline rispondeva con un "niente" bisbigliato, per farle capire che non aveva voglia di parlarne davanti agli altri.
Quando Chris, Edward e i cavalieri si alzarono dal tavolo per prendere le ordinazioni, Caroline disse a Grace ciò che era successo, guardando di tanto in tanto Will per capire cosa ne pensasse.
-Finalmente mio fratello si è sciolto! Era ora, e sono contento l'abbia fatto con te.- Disse William sinceramente contento, ma c'era ancora quel velo di tristezza nei suoi occhi che non era proprio da lui.
-Will, ora parliamo di te. Devi dirmi cosa è successo ieri.- Lo spronò Caroline. Ma il ragazzo sorrise e scosse la testa.
-Ok, quando sarai pronto noi ci siamo. E non avere remore con noi, consociamo bene Chris e sappiamo che potrebbe aver fatto di tutto.- Lo incoraggiò Grace.
William non avrebbe mai detto a nessuno ciò che era accaduto in quella camera: ai suoi occhi, dirlo, sarebbe stato come rendersi conto della vera natura di Chris e soprattutto, di quanto fosse stato stupido a fidarsi di lui.
Proprio in quel momento, tornò il soggetto dei suoi pensieri che gli porse un boccale di birra scura. Il più piccolo lo guardò con fare interrogativo, come a dire "che ne sai tu che mi piace scura?", ed il grande fece spallucce rispondendo:
-Immaginavo.-
Christopher si perse di nuovo in quegli occhi ghiacciati, così freddi in quel momento che quasi tremò. Tutto in quel ragazzo era una tentazione, dagli occhi, alle labbra piene e soffici, i capelli biondi morbidissimi, quella pelle così chiara e liscia, tutta da baciare ed arrossare. Distolse lo sguardo per mantenere fede alla sua promessa, anche se ancora non gli aveva chiesto scusa come doveva.
A Caroline non sfuggì nulla ed iniziò a pensare che Chris potesse davvero perdere la testa per qualcuno, ma che comunque gli avrebbe fatto del male prima o poi.
Intanto Grace ed Amir parlavano ininterrottamente insieme agli altri cavalieri, che sembravano provare simpatia per la ragazza bionda, mentre Edward se ne stava in un angolo, silenzioso e con in mano il suo bicchiere di cristallo contenente del liquido ambrato.
Caroline non sapeva come approcciare con lui dopo che la loro passione era esplosa: doveva parlarne? O doveva far finta di niente? Con Edward era un continuo sali e scendi, carico di tensione e morbidezza, e lei spesso, non riusciva a stargli dietro. Ma era proprio questo che adorava di lui.
La serata trascorse piacevolmente tranquilla, tra una bevuta e l'altra tutti si sciolsero un po', risero fino alle lacrime e infine, si lasciarono andare ad una danza un po' barcollante al centro del locale. Amir ballava con Grace, Ed ovviamente con Caroline, William si rifiutò nonostante la metà delle ragazze presenti lo pregò di scendere in pista, Marcus conobbe una bella rossa, Rudolph ed Andrew danzarono un valzer insieme abbastanza demenziale che intrattenne tutti gli ospiti. E Chris... lui se ne stava su un palchetto che affacciava sulla pista, con gli occhi lucidi a causa dell'alcol, e guardava tutti i suoi amici e parenti con un sorriso amaro sulle labbra. Si stavano tutti divertendo un mondo, tutti tranne lui e Will. E la colpa era solo sua. Fermò un cameriere che passava di lì e gli disse di portare un bicchiere di cognac al ragazzo con i capelli color grano e gli occhi più azzurri dell'alba. Il cameriere eseguì e William guardò nella direzione di Chris. Gli occhi acquosi un po' tristi lo ringraziarono, era così tra loro due: uno sguardo diceva più delle parole.
William per primo, fermò quella conversazione muta voltandosi a guardare il fratello che ballava con Caroline. Chris decise di prendere una boccata d'aria e uscì dal locale per raggiungere il molo. Era rilassante ascoltare lo scricchiolio delle tegole di legno sotto le scarpe, il leggero ondeggiare del mare, l'odore di pesce e salsedine che invadeva il porto. La pace che provava in quel momento era momentanea, lo sapeva; di lì a poco le sue crisi sarebbero tornate, e allora lui avrebbe cercato rifugio da qualche droga o dall'alcol. E avrebbe rovinato la serata a tutti, come sempre, creando attriti che senza la sua stupida testa non sarebbero mai esistiti. Sospirò pesantemente attendendo il momento, e si sedette sull'orlo della passerella, lasciando ciondolare le gambe lunghe sulla distesa d'acqua.
Poi, vide qualcosa di bizzarro: una mano che affiorava dal mare, col chiaro intento di afferrare qualcosa, emersa appena sotto i suoi piedi. Chris non ci pensò due volte: si sdraiò sulla passerella di pancia, incastrò le punte dei piedi nelle tegole e si allungò per afferrare la mano candida. A giudicare dalla dimensione e consistenza sembrava quella di una donna, ma invece di farsi tirare su, come Chris stava cercando di fare, sembrava tirare il ragazzo giù, con lei nelle profondità marine.
Per fortuna Christopher si era incastrato alle tegole, altrimenti quella forza disumana lo avrebbe spostato di sicuro. Tuttavia gli dolevano i piedi ed iniziava a scivolare rovinosamente verso il basso. Un'altra mano gli afferrò l'altro polso facendo perno ed iniziando a tirarsi su. Lentamente emersero le braccia candide e sottili, le spalle ed una massa di ricci scuri aggrovigliati. Due occhi castani fecero capolino completamente spalancati, lo guardavano con odio e sete di... sangue.
Christopher decise di mettere una fine a quel tira e molla, e con tutta la forza che aveva strattonò i polsi dalla presa della donna, la spinse verso il fondale e fuggì via.

William era ubriaco.
Confuso e frastornato se ne stava sulla pista da ballo, teneva il tempo con i fianchi, ciondolava la testa a destra e sinistra, guardando i suoi amici che erano più o meno nelle sue stesse condizioni; o almeno così credeva.
Nella realtà, William era l'unico ubriaco.
-Ehi.-
Si sentì afferrare il braccio, una voce familiare che gli sussurrava all'orecchio delle scuse, il calore di un corpo che aveva imparato a riconoscere. Christopher.
-Che vuoi?- Chiese Will senza neanche voltarsi.
-Mi dispiace. Scusami, sono un idiota. Io... io sono spaventato da quello che provo quando tu mi sei accanto, devi capirmi, non mi è mai successo in tutta la mia vita. William, ti prego guardami.-
Will si voltò controvoglia, più per pena che per desiderio. Ciò che vide però, lo lasciò senza parole: Christopher aveva uno sguardo smarrito e spaventato, sembrava aver perso dieci anni di vita in un colpo solo, i capelli erano completamente scompigliati, il suo corpo era freddo perché completamente zuppo. Il biondo era ubriaco, ma non appena vide l'altro in quelle condizioni, si riscosse e chiamò anche gli altri. Christopher tremava tra le braccia di Will, lo guardava in quelle pozze azzurre così chiare senza riuscire a dire nulla.
-Chris! Devi dirmi che ti è successo! Guardami Chris, guardami!-
Queste erano le parole che urlava Caroline al fratello. Christopher guardò ancora una volta William, come a farsi forza, e raccontò tutto.

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