18.

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William non stava più nella pelle per quell'incontro tra il fratello e suo padre: finalmente Edward si era lasciato convincere da Caroline, mettendo da parte l'astio e il passato.
Carol teneva la mano di un Edward emozionato e tremante mentre Chris, cerava un minimo contatto fisico con William. Si sfioravano le spalle di entrambi in quel momento così carico di tensione, mentre aspettavamo il signor Von Fustë e tutti i domestici erano in fibrillazione. Sembrava di essere tornati nell'800, in cui tutta la casa si accendeva al ritorno del padrone.
Richard apparve nell'atrio in tutta la sua bellezza, estremamente giovane, e con un sorriso tirato ma severo guardò uno ad uno i presenti. Quando vide Edward, i suoi occhi brillarono emozionati, ma non si scompose, e ciò fece rattristare un poco il figlio. Richard non era ancora abituato ai modi di fare di quel nuovo secolo, perciò non c'era da stupirsi se reprimeva le lacrime o non abbracciava con trasporto i figli. Tuttavia, ora che entrambi erano abituati, volevano tutte quelle attenzioni che non avevano mai avuto.
-Piacere signor Von Fustë, sono Caroline Black, la secondo genita e volevo ringraziarla per l'ospitalità.-
Caroline si fece avanti, mimando un leggero inchino e porgendo la mano a quell'uomo magnetico così diverso dai figli.
-Caroline... bellissimo nome. Sembri una brava ragazza. Sono assolutamente certo del fatto che Edward in particolare non ti abbia facilitato la permanenza qui.-
L'affermazione di Richard fece ridere sommessamente tutti, Edward incluso.
-Signore, è stata l'impresa più ardua della mia esistenza farmi accettare da Edward. Per fortuna c'è anche William, ed i cavalieri.-
Richard sorrise, stavolta più morbidamente.
-E tu sei ovviamente suo fratello maggiore.-
-Si signore, Christopher Black.-
Si strinsero la mano e Richard scrutò con cura il ragazzo di fronte a se, pensando che fosse il contrasto perfetto tra un ragazzino troppo sicuro di se ed un giovane uomo con il peso del mondo sulle spalle.
I loro occhi si scontrarono e Chris pensò che quell'uomo non avesse proprio nulla in comune con i figli: aveva una bellezza molto più virile e prorompente di Will o Ed, due occhi un po' infossati verdi come i boschi, un sorriso smagliante e capelli mossi castani.
-Nome interessante anche il tuo... sarei molto felice di trascorrere un po' di tempo insieme a voi. Spero non vi dispiaccia.-
Tutti sorrisero perché quell'uomo stava cercando di recuperare il rapporto con i figli disperatamente.

Richard Von Fustë non era uno stupido; non a caso, ai suoi tempi, era l'uomo più temuto, ammirato e rispettato di tutta Inghilterra. Ed anche se non era stato un padre modello conosceva i suoi figli. Sapeva che Edward era sempre stato un ragazzo glaciale, tutto d'un pezzo, un po' libertino sotto certi aspetti, orgoglioso e spesso insopportabile. Aveva un senso dell'onore e della famiglia particolarmente radicato che lo spingeva ad allontanare le persone. Ma Richard sapeva bene che quel ragazzo era molto più di un moccioso altezzoso: era intelligente, estremamente generoso, sveglio e protettivo. Non tutti riuscivano a vedere quella luce in lui ma Caroline si. Mentre finivano di fare colazione, Richard vide gli sguardi tra i due, i contatti, poche parole appena sussurrate che facevano ridere Ed o arrossire Carol. E dunque Edward aveva scoperto l'amore. Richard era convinto che non l'avrebbe mai trovato, che avrebbe rifiutato qualsiasi sentimento che non fosse l'amore per la famiglia. Era William quello più passionale e sentimentalmente trasportabile. Ma Caroline Black aveva scalfito quella lastra di ghiaccio spessa e testarda.
E poi, c'era William...
Suo figlio minore era la dolcezza fatta persona. Fiducioso dell'umanità intera, Will si era sempre fatto sopraffare dalle emozioni di ogni genere. Questo lo portava spesso a soffrire e Richard lo sapeva. Ma ora, la sua sofferenza era diversa: c'era uno strato sottile di nebbia scura nei suoi occhi così chiari, qualcosa di veramente doloroso che il figlio si portava nel cuore. Cos'era? Richard era sicuro che avesse a che fare con Christopher Black, ma non solo. C'era anche una sofferenza antica in quegli occhi, qualcosa che Will si portava dietro da quando era vivo.

Londra era nel pieno dei preparativi natalizi. E si sa che la città in inverno è ancora più affascinante; per questo William aveva deciso di fare una passeggiata da solo. Aveva lottato con le unghie e con i denti per uscire senza la balia (Marcus) ma ce l'aveva fatta. Voleva prendersi un po' di tempo per se, oltre che uscire mentre suo fratello e suo padre si chiarivano. Da qualche mese ormai non usava l'invisibilità come prima, anche perché Chris lo avrebbe comunque trovato, come se fosse lì davanti a lui senza copertura. E William si sentiva nudo davanti a Chris che lo fissava mentre era invisibile: lo violava in un certo senso, un po' come quella volta a Brighton con Dave.
Fece un sospiro, il ricordo di quel giorno era qualcosa di pesante da dimenticare. Camminò lungo il Tamigi pensando alla sua matrigna: doveva essere veramente infelice con suo padre per volersi vendicare così. Lui non le aveva fatto mai mancare niente eccetto una cosa che proprio non poteva darle: il suo amore. Quello era riservato a Julia, per l'eternità. Ma Richard aveva sbagliato a continuare una relazione clandestina alla luce del sole, facendo anche un altro figlio non curandosi dei sentimenti di Margharet. E perché lei non lo aveva lasciato? Poteva farlo, poteva screditarlo agli occhi della società, poteva chiedere ingenti somme di denaro per il suo silenzio. Ma allora perché non l'aveva fatto?
Continuò a camminare lentamente osservando le persone attorno a lui che vivevano e neanche se ne rendevano conto. Molti di loro parlavano al telefono, giocavano con il cellulare, correvano al lavoro. Nessuno si rendeva conto di essere vivo.
William pensò di nuovo a Chris: aveva voglia di toccarlo, di perdersi in quegli occhi tenebrosi, di baciare le sue labbra morbide. Un altro lato di lui voleva che soffrisse, così tanto da consumarlo e vederlo ridotto ad un pugno di cenere.
William guardava la Tate modern in tutto il suo splendore. Un gruppo di studenti era in procinto di entrare: molti si lamentavano altri ridevano tra di loro. Nessuno si rendeva conto di essere vivo.
Ma allora è quello il sentimento d'amore malato che provava Margharet per Richard? L'amore non corrisposto che ti consuma, ti fa impazzire, ti fa girare la testa. William si sentì vicino a Margharet: anche lui voleva distruggere Chris, ma allo stesso tempo non riusciva a staccarsi da lui, a farlo soffrire, a ridurlo ad un ombra di se stesso.
A William sfuggì una lacrima dagli occhi, così calda che il ragazzo si sentì bruciare la guancia, il suo cuore perse un battito e lo lasciò senza fiato per qualche secondo.
La Tate modern era molto luminosa e gremita di gente che non si rendeva conto di essere viva, di essere al mondo. William invece, sapeva di essere morto, era consapevole del fatto che non esistesse più, almeno come essere corporeo. Però, in quel momento, nell'ingresso bianco e pulito di quella galleria, William si rese conto di essere vivo, di nuovo.

Richard aveva trovato in Caroline un aiutante: la ragazza aveva delegato ad Edward un quadro ed aveva deciso di uscire "per fare delle commissioni". Edward aveva insistito per accompagnarla ma lei aveva detto che doveva comprare "un sacco di quelle cose da donna che ti fanno imbarazzare ogni volta". A quel punto il ragazzo si era ammutolito, arrossendo al pensiero dell'ultima volta in cui lei aveva messo dei pacchi di assorbenti nel carrello.

-Cosa sono quei pacchetti colorati?-
-Niente di interessante Ed.-
-Odio quando non mi si spiegano le cose: non sono intelligente come mio fratello ma almeno una spiegazione la posso avere.-
-Ed, io credo che tu sia intelligente abbastanza da non voler sapere cosa sono.-
-Io sono l'uomo più valoroso di tutta Inghilterra! Sono pronto a qualsiasi cosa.-
-D'accordo.-

E lei gli aveva spiegato cosa fossero gli assorbenti, come si usavano, a cosa servivano, come funzionava quel periodo per le donne. Edward era morto di imbarazzo.
Per questo aveva rinunciato ad accompagnarla.
Mentre cercava nuovi colori nella sua valigetta, suo padre entrò nella stanza, si avvicinò a lui e disse semplicemente:
-Non potevo lasciare tua madre perché l'amavo troppo. Non potevo lasciare Margharet perché era il mio dovere retare con lei. Ma non posso lasciare te e William perché siete il mio cuore.-
Edward si paralizzò a quelle parole, e restò scioccato quando suo padre lo abbracciò così forte da farlo quasi soffocare.
"Papà" voleva dirgli "ora sono quasi vivo; se mi stringi così morirò, di nuovo".

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